Sviluppo e cooperazione

Mozambico: allarme per blocco aiuti Usa a istruzione infantile

Maputo, 02 mag. – Funzionari del settore istruzione e organizzazioni umanitarie in Mozambico hanno espresso seria preoccupazione riguardo ai potenziali effetti negativi sullo sviluppo dell'istruzione nella prima infanzia a seguito del congelamento degli aiuti statunitensi al Paese. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu.

Negli ultimi dodici anni, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha sostenuto il programma nazionale di alimentazione scolastica (Pronae) con un investimento di 75 milioni di dollari, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'istruzione prescolare e tutelare i diritti dei bambini. Grazie a questo programma, implementato congiuntamente dal governo mozambicano e da World Vision-Mozambico, fino al 2024 sono stati distribuiti 22 milioni di pasti a oltre 93.000 studenti delle scuole primarie in 160 istituti nei distretti di Muecate e Nacaroa, nella provincia di Nampula.

Lopes Muquera, vicedirettore di Together Educating Children, un'iniziativa che collabora all'attuazione del programma, ha dichiarato ad Anadolu che il ritiro dei finanziamenti rischia di vanificare i progressi compiuti negli ultimi dodici anni. "Probabilmente assisteremo a un aumento dei tassi di abbandono scolastico e a un peggioramento delle condizioni nutrizionali dei bambini e delle loro madri, anch'esse destinatarie del programma. Questo sviluppo ci ha colpito duramente e avrà conseguenze di vasta portata - ha affermato Muquera -. Questo programma è stato fondamentale per incrementare la frequenza scolastica, combattere la fame e prevenire la malnutrizione infantile".

Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite aveva già lanciato l'allarme il mese scorso, avvertendo che 57.000 bambini nella provincia di Nampula potrebbero rimanere senza pasti scolastici a causa della carenza di finanziamenti. Anabela Munarapa, responsabile del dipartimento per gli Affari trasversali della direzione provinciale dell'istruzione di Nampula, ha affermato che il blocco dei fondi "ha reso inabili le comunità che erano al centro della sua attuazione. Probabilmente tutti risentiremo dell'impatto di questa decisione". Munarapa ha tuttavia aggiunto che sono in corso sforzi "per mobilitare risorse al fine di garantire la continuità" del programma. "Il governo, a vari livelli, continuerà ad aiutare le scuole e le comunità nei distretti ad accedere ai pasti, in modo da mantenere il tasso di frequenza scolastica", ha dichiarato.

A febbraio il Dipartimento di Stato americano ha congelato quasi tutti gli aiuti esteri. Mozambico e Stati Uniti avevano firmato, nell'aprile 2022, un accordo di cooperazione allo sviluppo del valore di 1,5 miliardi di dollari in cinque anni. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Ghana: mille borse di studio per i giovani Ecowas

Accra, 24 apr. – Il presidente del Ghana, John Dramani Mahama, ha annunciato che il Paese offrirà mille borse di studio agli studenti universitari provenienti da tutta la sottoregione della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), nell'ambito degli sforzi volti a rafforzare i legami regionali attraverso l'istruzione e la condivisione di esperienze.

Lo riportano i giornali ghanesi, che citano un discorso di Mahama durante le celebrazioni per il 50esimo anniversario dell'Ecowas: "Per celebrare questo momento e rafforzare i legami regionali, il Ghana offre mille borse di studio a studenti universitari provenienti da tutta la sottoregione dell'Ecowas per studiare nelle nostre università".

Secondo Mahama, l'iniziativa rappresenta un passo concreto verso la costruzione dell'unità tra i giovani dell'Africa occidentale: "Questo non è solo un gesto. È un ponte verso un futuro in cui i nostri giovani cresceranno vedendosi non come stranieri, ma come partner". Mahama ha sottolineato che la diplomazia non dovrebbe limitarsi alla risoluzione delle controversie, ma deve anche includere la creazione di condizioni per la pace, l'inclusione e il progresso, ragion per cui ha auspicato maggiori investimenti nei giovani e nell'istruzione come mezzo per rafforzare i legami regionali.

"Il nostro impegno per l'integrazione attraverso la diplomazia deve estendersi agli ambiti economico, sociale e culturale. Che si tratti di armonizzare i negoziati commerciali o di promuovere la cooperazione in materia di istruzione e sanità, i nostri strumenti diplomatici devono sempre essere al servizio del nostro popolo", ha detto Mahama, spiegando che il programma di borse di studio sarà implementato in collaborazione con le università pubbliche del Ghana e coordinato dal ministero degli Affari esteri e dell'integrazione regionale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa:RES4Africa e E4Impact insieme per imprenditoria e energia

Roma, 17 apr. – La Renewable Energy Solutions for Africa Foundation (RES4Africa) e la E4Impact Foundation hanno firmato un Memorandum d'intesa (MoU) per rafforzare la collaborazione nel promuovere iniziative imprenditoriali e programmi di formazione nel settore energetico africano. L’intesa - specificano le due realtà in una nota congiunta -, punta a favorire l’elettrificazione sostenibile e il trasferimento di competenze in tutto il continente, con un orizzonte di collaborazione triennale.

La partnership strategica unisce le competenze tecniche di RES4Africa, attiva nella promozione delle energie rinnovabili e nello sviluppo di policy inclusive, con la solida presenza territoriale di E4Impact, impegnata da anni nel supporto alle start-up africane e nella costruzione di partenariati tra imprese locali e internazionali.

L’accordo prevede il lancio di attività congiunte di formazione tecnica e manageriale – tra cui workshop, programmi di capacity building e master Mba specializzati – oltre a iniziative di incubazione e accelerazione per start-up e giovani imprenditori. Le due organizzazioni collaboreranno inoltre all’organizzazione di eventi e progetti innovativi, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema dell’energia green in Africa.

"La transizione verso un futuro energetico sostenibile in Africa richiede non solo infrastrutture, ma anche una nuova generazione di professionisti in grado di guidare il cambiamento", ha dichiarato Roberto Vigotti, segretario generale di RES4Africa. "Questa partnership con E4Impact ci permetterà di coniugare know-how tecnico e sviluppo imprenditoriale per formare i leader della transizione verde".

Soddisfazione anche da parte di Mario Molteni, Ceo di E4Impact Foundation: "Siamo entusiasti di unire le nostre forze con RES4Africa. Grazie alla nostra presenza in 21 Paesi africani, possiamo ampliare l’impatto delle attività a favore di uno sviluppo sostenibile basato su innovazione, formazione e cooperazione internazionale". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Mauritania: al via piano Salute con l'Unione europea

Nouakchott, 16 apr. – Il ministero della Salute della Mauritania ha firmato Carta della Salute 2025-2027 con il capo della delegazione dell'Unione Europea in Mauritania, Joaquin Tasovilla Longa.

Questa carta si basa su quattro pilastri: accelerare la riduzione della mortalità materna e infantile, combattere le malattie, rafforzare la sicurezza sanitaria e rispondere alle emergenze, migliorare la governance e la copertura sanitaria universale.

Secondo una nota informativa pubblicata dal ministero della Salute sulla sua pagina Facebook, il patto mira a "implementare e valutare gli interventi sanitari, rafforzare il coordinamento della mobilitazione e la distribuzione delle risorse secondo le priorità nazionali".

Il ministro della Salute mauritano, Abdallahi Sidi Mohamed Wedih, ha affermato che la carta "rappresenta la visione del presidente mauritano Mohamed Ould Cheikh Ghazouani e i suoi sforzi per fare della salute un pilastro essenziale della giustizia sociale e di una vita dignitosa".

Il ministro ha sottolineato "l'importanza di impegnarsi ad attuare le disposizioni della Carta e di garantirne un monitoraggio e una valutazione regolari". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Inaet: Onu, “la transizione sarà giusta solo se anche di genere”

Nairobi, 09 apr. – "Non basta parlare di transizione. Serve parlare di just transition. E una transizione non è giusta se esclude il 51% della popolazione". Con queste parole, Mehjabeen Alarakhia, Women’s Economic Empowerment Policy Specialist e Deputy Regional Director Oic per l’Africa Orientale e Meridionale di UN Women, ha aperto il panel "Empowering Change: What Women Bring to the Table", durante la seconda giornata della conferenza Inaet 2025 a Nairobi.

Il suo intervento ha posto con forza un tema spesso marginalizzato nel dibattito sulla transizione energetica: l’inclusione delle donne non è una variabile accessoria, ma una condizione essenziale di giustizia, efficacia e sviluppo.

Alarakhia ha ricordato che le donne africane sono oggi le principali vittime della povertà energetica, ma anche agenti di cambiamento nei territori. Oltre 300 milioni di donne nel continente non hanno accesso all’elettricità; molte dipendono ancora da combustibili tradizionali per cucinare, con gravi ricadute su salute, ambiente, produttività e tempo libero. "Una donna in alcune zone dell’Africa orientale può impiegare fino a quattro ore al giorno per raccogliere legna. Se investiamo in tecnologie di clean cooking, non solo proteggiamo l’ambiente: liberiamo tempo per l’istruzione, il lavoro, la leadership".

L’energia – ha insistito – non è neutrale rispetto al genere. Le politiche che non lo tengono in conto rischiano di replicare, o addirittura amplificare, le disuguaglianze esistenti.

Il divario di genere nel settore energetico è evidente. Solo il 7% delle startup nel settore energia ha fondatrici donne, nonostante questo sia uno dei comparti che attrae la maggior parte della finanza climatica globale. Nelle aziende del settore rinnovabile in Africa subsahariana, le donne occupano solo il 25% dei ruoli di leadership e guadagnano in media il 20% in meno degli uomini a parità di mansioni.

Alla radice di questi squilibri ci sono barriere sistemiche: difficoltà di accesso al credito, scarsa alfabetizzazione finanziaria, assenza di garanzie patrimoniali, ma anche norme sociali e culturali che scoraggiano le ragazze a intraprendere carriere nelle Stem fin dall’infanzia.

"Parliamo spesso di accesso alla finanza – ha osservato – ma non basta offrire lo stesso strumento a tutti. Le donne affrontano sfide specifiche, che richiedono strumenti specifici e politiche su misura".

Una delle critiche più puntuali avanzate da Alarakhia riguarda il modo in cui la dimensione di genere viene generalmente trattata nelle politiche pubbliche: "Arriva sempre alla fine, come una nota a piè pagina. Dobbiamo iniziare i processi di policy con una lente di genere, non aggiungerla dopo. Se stiamo scrivendo una strategia energetica nazionale o una NDC, la domanda non può essere “come includiamo le donne?”, ma “come questa strategia impatta in modo diverso su uomini e donne?”.

UN Women invita i governi africani e i partner internazionali a fare della gender responsiveness una condizione strutturale della transizione: nei bandi pubblici, nelle riforme regolatorie, nella distribuzione della finanza climatica.

L’inclusione reale, secondo Alarakhia, passa anche dal riconoscimento delle responsabilità non retribuite che gravano sulle donne, come la cura familiare. "Non possiamo organizzare un training su cucina pulita senza pensare a chi si occuperà dei figli di quella donna durante il corso. O forniamo un servizio di assistenza, o falliamo nell’inclusione". È un appello a pensare alla donna nella sua interezza, non solo come destinataria di un progetto, ma come persona inserita in una rete sociale e familiare.

"La transizione energetica in Africa è una delle più grandi opportunità per riparare disuguaglianze storiche e costruire un futuro più equo – ha concluso – ma se non agiamo in modo deliberato, rischiamo di replicare le stesse dinamiche di esclusione di sempre". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Nigeria: sicurezza alimentare e istruzione, fondi per 3 progetti

Abuja, 03 apr. – La Banca mondiale ha approvato tre operazioni in Nigeria, per un totale di 1,08 miliardi di dollari in finanziamenti agevolati, per migliorare la qualità dell'istruzione, contribuire alla resilienza delle famiglie e delle comunità e per migliorare la sicurezza alimentare dei gruppi svantaggiati. Più in particolare - riferisce la stessa istituzione - ci saranno 500 milioni di dollari di finanziamenti aggiuntivi per il programma “Nigeria: Community Action for Resilience and Economic Stimulus (Ng-Cares)”, 80 milioni di dollari per “Accelerating Nutrition Results in Nigeria” (Anrin 2.0) e 500 milioni di dollari per “Hope for Quality Basic Education for All” (Hope-Edu).

Il programma Ng-Cares sostiene il governo nigeriano nell’espansione dell’accesso al sostentamento, ai servizi di sicurezza alimentare e alle sovvenzioni per le famiglie e le  comunità povere e vulnerabili. Il finanziamento per Anrin mira ad aumentare l’utilizzo di servizi nutrizionali di qualità ed economici per le donne incinte e le madri che allattano, le ragazze adolescenti e i bambini sotto i cinque anni in aree selezionate. Il nuovo finanziamento per Hope-Edu si concentrerà sul miglioramento dell’apprendimento di base, sull'accesso all'istruzione di base e sul rafforzamento dei sistemi educativi negli Stati partecipanti.

Progettato inizialmente per rispondere alla pandemia di Covid-19, l'operazione Ng-Cares ha raggiunto oltre 15 milioni di beneficiari diretti e si è evoluta in una piattaforma di risposta agli shock che fornisce interventi multisettoriali per i poveri e le persone vulnerabili.

Anrin 2.0 offre un approccio multisettoriale basato su dati concreti per combattere la malnutrizione e l'insicurezza alimentare, concentrandosi sulla salute materna e infantile, sui servizi nutrizionali integrati e sulla sicurezza alimentare delle famiglie.

Hope-Edu fa parte di una serie di tre operazioni correlate, insieme a Hope-Governance e Hope-Primary Health Care. È in linea con gli obiettivi e le strategie del programma di istruzione di base universale del paese. Il programma dovrebbe andare a diretto beneficio di 29 milioni di bambini iscritti alle scuole elementari pubbliche, 500.000 insegnanti delle scuole elementari pubbliche e più di 65.000 scuole elementari pubbliche e dei loro comitati di gestione scolastica.

“Investire nel capitale umano è fondamentale per la Nigeria, poiché offre la migliore opportunità per sbloccare l'enorme potenziale del Paese” ha detto Ndiamé Diop, direttore nazionale della Banca Mondiale per la Nigeria. “Questa nuova serie di programmi - ha aggiunto - aiuterà la Nigeria ad accelerare la qualità dell'istruzione e il sostegno ai cittadini vulnerabili”. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Giordania: cooperazione, Ue approva pacchetto da 500 milioni

Amman, 02 apr. – La Giordania ha accolto con favore l'approvazione da parte del Parlamento europeo, ieri, di un pacchetto di Assistenza macro-finanziaria (Mfa) da 500 milioni di euro per il Paese.

Sufian Qudah, portavoce del ministero degli Esteri, ha rilasciato una dichiarazione ripresa ieri dall'agenzia di stampa cinese Xinhua, secondo cui il Parlamento europeo ha approvato il pacchetto di aiuti con 571 voti a favore. Ha inoltre sottolineato che la Commissione europea proporrà presto un ulteriore pacchetto da 500 milioni di euro per la Giordania.

Qudah ha espresso l'apprezzamento della Giordania per il sostegno dell'Unione Europea, sottolineando che ciò rafforza il partenariato strategico tra le due parti e riconosce il ruolo della Giordania nella promozione della pace e della stabilità nella regione, secondo una dichiarazione del ministero.

A gennaio, la Giordania e l'Unione Europea hanno firmato l'Accordo di Partenariato Strategico Globale, in base al quale la Giordania riceverà un pacchetto di aiuti finanziari per un totale di circa 3 miliardi di euro per il periodo 2025-2027. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: Rusconi (Aics), impegnati in regione Sahel e del Corno

Roma, 31 mar. – Le iniziative della cooperazione italiana in Africa "promuovono il rafforzamento delle autorità e della società civile locali, la creazione di reddito e la sostenibilità a medio-lungo termine, con particolare attenzione alle donne, ai giovani, agli sfollati interni e alle comunità ospitanti, in un’ottica di prevenzione e mitigazione di nuovi conflitti e dispute".

Lo ha detto il direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Marco Riccardo Rusconi, intervenendo durante l'ultima edizione della manifestazione "Dialoghi sull'Africa", che si è conclusa ieri a Milano. In una nota diffusa per divulgare il suo intervento, l'agenzia ha fornito dettagli su alcune azioni italiane nelle regioni africane considerate strategiche.

Nel Sahel, Aics sta mettendo in atto, tra gli altri, il progetto Idees Jeunes, "che offre supporto tecnico e finanziario per la creazione di microimprese e l’introduzione di unità di trasformazione agroalimentare", focalizzato "sull’inclusività". Un altro progetto considerato significativo in Niger è "l'Iniziativa Agroecologica, che migliora la sicurezza alimentare e i redditi delle comunità nelle regioni di Tahoua e Agadez, promuovendo tecniche sostenibili che rispondono alle sfide climatiche e supportano la filiera delle pelli e del cuoio, con benefici diretti per donne e giovani".

In Burkina Faso, l’iniziativa Sustlives, finanziata dall’Ue, e implementata in collaborazione con il Ciheam di Bari, "promuove la sostenibilità agricola e la resilienza nelle zone rurali, favorendo la biodiversità e creando opportunità economiche per le donne e i giovani". Nelle aree periurbane di Ouagadougou, il progetto Cravo sostiene, secondo i suoi promotori, "sistemi agroalimentari sostenibili, migliorando la gestione delle risorse naturali e contribuendo alla sicurezza alimentare".

Anche nel Corno d’Africa, la Cooperazione italiana è presente con progetti che spaziano dalla nutrizione alla promozione dell’imprenditoria femminile.

In Sudan, il progetto “Nutri-Sud” si concentra sulla sicurezza nutrizionale, mirando a ridurre la malnutrizione infantile e materna. Il programma, che include trasferimenti alimentari e attività educative, coinvolge attivamente la società civile locale per cambiare i comportamenti alimentari e migliorare la dieta delle donne in gravidanza e dei bambini sotto i cinque anni.

In Etiopia, l’iniziativa Women Entrepeunership Development Program "ha avuto un impatto significativo, creando la prima linea di credito in Africa dedicata alle donne imprenditrici. Il programma ha formato oltre 43.710 donne nella gestione d’impresa e ha offerto prestiti a più di 29.800 imprenditrici. Inoltre, attraverso il progetto Creative Hub di Addis Abeba, sta promuovendo l’imprenditorialità giovanile".

In Sud Sudan, infine, l'iniziativa denominata Rafforzamento della risposta umanitaria in Sud Sudan mira a ridurre la morbilità e mortalità, garantendo accesso a servizi sanitari equi e inclusivi, con particolare attenzione a donne, bambini e persone vulnerabili, in uno sforzo per la stabilizzazione del Paese. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Siria: da Italia 68 milioni di euro per progetti umanitari

Roma, 27 mar. – L’Italia ha stanziato circa 68 milioni di euro per finanziare progetti umanitari e interventi infrastrutturali in Siria, nell’ambito del sostegno alla fase di transizione politica in corso nel Paese. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un’audizione parlamentare, secondo quanto riferito da Reuters.

Il pacchetto iniziale di aiuti sarà destinato a iniziative nei settori ospedaliero e sanitario, allo sviluppo delle infrastrutture e al rafforzamento delle filiere alimentari. Tajani ha aggiunto che nelle prossime settimane verranno avviati nuovi progetti di cooperazione e che l’Italia intende organizzare un forum economico dedicato alla ricostruzione.

L’impegno italiano arriva dopo che, a dicembre, il gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ha preso il potere in Siria, ponendo fine al lungo governo dell’ex presidente Bashar al-Assad.

All’inizio di marzo, una conferenza dei donatori guidata dall’Unione europea ha promesso 5,8 miliardi di euro per sostenere le nuove autorità siriane nelle sfide della transizione. In parallelo, i Paesi dell’Unione Europea hanno deciso di sospendere una serie di sanzioni economiche contro Damasco, comprese quelle relative a energia, trasporti, sistema bancario e ricostruzione. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Zambia: da Ue 150mila euro per far fronte a colera

Lusaka, 26 mar. – L’Unione europea (Ue) ha stanziato 150.000 euro per sostenere la risposta dello Zambia all’epidemia di colera. Lo ha rende noto un comunicato emesso ieri dall'Ue nel quale viene precisato che il finanziamento rafforzerà le attività della Croce Rossa locale, che fornisce assistenza urgente alla popolazione colpita, tra cui acqua potabile, assistenza sanitaria, servizi igienico-sanitari e promozione dell’igiene, oltre a iniziative di sensibilizzazione comunitaria per ridurre il rischio di trasmissione.

Secondo quanto riportato, il progetto di risposta d’emergenza avrà una durata di cinque mesi, fino alla fine di agosto 2025, e mira a raggiungere le popolazioni delle province più colpite, Copperbelt e Muchinga. Il contributo fa parte del sostegno complessivo dell’Ue al fondo di emergenza per la risposta ai disastri della Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

Dallo scoppio dell’epidemia, avvenuto a dicembre, i casi di colera confermati nel Paese sono saliti a 351, con nove decessi. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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