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Si chiude Codeway Expo 2025: carriere internazionali, finanza per le imprese e caffè sostenibile al centro della giornata finale. Appuntamento al prossimo anno

Roma, 16 maggio 2025 – Si è conclusa oggi a Roma l’edizione 2025 di Codeway Expo, la fiera internazionale organizzata da Fiera Roma e Internationalia dedicata alla cooperazione allo sviluppo sostenibile. In tre giorni intensi, oltre 60 eventi, 200 relatori da tutto il mondo, 250 incontri B2B verticali sui temi, hanno animato un confronto strategico tra istituzioni, imprese, organizzazioni internazionali, mondo accademico e società civile, con l’obiettivo di trasformare le sfide globali in opportunità concrete di sviluppo condiviso. La giornata finale ha guardato al futuro: carriere internazionali, finanza per le PMI e partnership globali per una filiera del caffè più sostenibile, oltre alla sigla di importanti accordi internazionali di collaborazione industriale, come quello tra Senegal e Assomac per lo sviluppo di attività di conceria nel Paese. La firma è avvenuta alla presenza di funzionari del ministero dell’Industria e del Commercio del Senegal, l’Ambasciatore della Repubblica del Senegal in Italia S.E. Ngor Ndiaye, il sindaco del Comune senegalese di Dalifort-Foirail Mamadou Mbenguet e del Direttore AICS Marco Riccardo Rusconi.

Conclude l’edizione 2025 Carlo Batori, Vice Direttore Generale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI, che ha sintetizzato con efficacia la visione strategica che anima la manifestazione:
“Codeway Expo – ha detto – è innanzitutto un luogo, e questo è il primo grande risultato che si è consolidato. È diventata per tutti gli attori della cooperazione italiana gli Spring Meetings, il punto d’incontro dove è necessario esserci. Qui non si segue solo un palinsesto ricco di contenuti, ma si costruisce rete, si rafforza il senso di appartenenza delle imprese italiane al Sistema Paese. La dimensione del partenariato è il cuore della nuova cooperazione e va sviluppata con strumenti più innovativi, maggiore propensione al rischio, visione. Per questo abbiamo sostenuto Codeway, continueremo a farlo e la consideriamo ormai parte integrante del sistema della cooperazione italiana. In quest’ottica ci diamo appuntamento al prossimo anno”.

Formare i giovani alle carriere internazionali: competenze, orientamento e cittadinanza globale.

La mattinata si è aperta con il panel “Progettare il futuro. Come prepararsi alle carriere internazionali”, che ha offerto a studenti, neolaureati e professionisti strumenti pratici e testimonianze dirette per orientarsi nel mondo delle organizzazioni internazionali, della diplomazia e della cooperazione. Moderato da Gherardo Casini (UN/DESA), l’incontro ha acceso l’interesse di un pubblico giovane e partecipe su quello che Casini ha definito “il lavoro più bello del mondo”, sottolineando il valore umano e professionale di percorsi che permettono di contribuire alla costruzione di società più eque, inclusive e sostenibili.
Nel panel, arricchito da un ampio spazio alle domande del pubblico, Virginia Izzo, Federico Pucillo e Andrea Bianco – in rappresentanza di tre diverse divisioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – hanno spiegato in modo dettagliato come accedere a queste carriere. Hanno chiarito che non esiste un’unica laurea “giusta”, ma che si può partire dai background più diversi: ciò che conta sono competenze trasversali, specializzazione, conoscenza delle lingue straniere, esperienze sul campo, flessibilità, forte motivazione, spirito di servizio e una buona dose di dinamismo. Si tratta di un ambiente altamente competitivo, ma ricco di opportunità.

Per chi è agli inizi, i relatori hanno consigliato di cogliere occasioni di tirocinio anche durante gli studi: tra gli esempi citati, i programmi dell’Unione Europea come il Blue Book Traineeship, il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) o quelli della Banca Europea per gli Investimenti; oppure le esperienze offerte da NATO, FAO o OCSE. Fondamentale è anche consultare con costanza il sito del MAECI.

Un focus particolare è stato dedicato al programma JPO (Junior Professional Officer), attivo dal 1973, che consente ai giovani diplomati in università o istituti superiori di fare esperienza professionale nella cooperazione internazionale all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Finora ha permesso l’ingresso nel settore a oltre 2000 persone, e oggi il 65% delle candidature proviene da donne, segno di un settore sempre più inclusivo rispetto a un tempo, quando era percepito come una carriera prevalentemente maschile. Per accedere alla carriera diplomatica la porta di ingresso è il concorso.

Finanza per la cooperazione: opportunità e strumenti a misura di PMI.

Al centro della seconda sessione della giornata, “Gli strumenti finanziari della cooperazione per il settore privato”, una panoramica completa e operativa sulle leve economiche a disposizione delle imprese italiane nei mercati africani, anche attraverso il Piano Mattei. Istituzioni come CDP, SIMEST, SACE, AICS e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno illustrato meccanismi di credito agevolato, fondi a gestione, assicurazioni all’export, microcredito e nuovi strumenti di blended finance. Si è sottolineato come l’obiettivo sia rafforzare la competitività delle imprese italiane all’estero, sostenendo progetti di cooperazione, innovazione e investimento produttivo in contesti a medio-alto rischio, come quelli africani.

Nella tavola rotonda moderata da Massimo Zaurrini (Internationalia), banche, consulenti e imprenditori hanno condiviso casi concreti di accesso agli strumenti finanziari: da progetti di internazionalizzazione bancaria a iniziative di microcredito inclusivo.

Ha concluso i lavori Paolo Lombardo, direttore della Direzione Cooperazione Internazionale e Finanza per lo Sviluppo di CDP, sottolineando come la sinergia tra pubblico e privato sia oggi l’architrave della cooperazione internazionale italiana.

Caffè e sostenibilità: una filiera strategica al centro del partenariato globale.

A chiudere l’edizione 2025 di Codeway, la conferenza “La resilienza del settore del caffè davanti alle sfide globali”, che ha acceso i riflettori su una delle filiere agricole più rilevanti per lo sviluppo sostenibile: il caffè. Una coltura da reddito da cui dipendono oltre 12,5 milioni di aziende agricole, per lo più nei Paesi in via di sviluppo, e che oggi è chiamata ad affrontare sfide cruciali come il cambiamento climatico, la volatilità dei prezzi e la pressione crescente delle normative internazionali.
La risposta proposta è chiara: rafforzare il partenariato pubblico-privato, un modello che consente di mobilitare risorse, competenze e tecnologie in modo sinergico, superando i limiti della cooperazione basata esclusivamente su risorse a dono. Come è stato sottolineato durante il panel, organizzato da UNIDO, questo approccio multi-attore, oggi pienamente integrato nella strategia del Piano Mattei, è essenziale per costruire soluzioni condivise e sostenibili.
Se riusciamo a far funzionare la filiera del caffè, riusciamo a far funzionare tutte le filiere” – è stato detto, a indicare come questo settore rappresenti un banco di prova per l’intera architettura della cooperazione economica internazionale.
Uno dei progetti più concreti presentati è stato il Fondo Globale per la Sostenibilità e la Resilienza del Caffè, promosso da Italia, CDP e ICO, che mira a facilitare l’accesso al credito per i piccoli produttori nei Paesi africani attraverso iniziative di blended finance e garanzie alle banche locali. La FAO partecipa come partner tecnico, contribuendo con la sua expertise alla strutturazione dei progetti e alla diffusione di tecnologie appropriate.

Emblematica in questo contesto la testimonianza di Trusty, start-up italiana fondata nel 2022 da Alessandro Chelli e Lorenzo Di Berardino, che ha sviluppato una piattaforma blockchain per garantire la tracciabilità delle filiere di caffè e cacao e oggi lavora con aziende come Icam, Domori, Luker Chocolate, Kaoka e Slow Food . Nata da un progetto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Costa d’Avorio, oggi Trusty risponde ai requisiti imposti dal nuovo Regolamento UE 2023/1115, che richiede che caffè, cacao e altre commodity siano a deforestazione zero per poter accedere al mercato europeo. È un esempio concreto di come l’innovazione italiana, sostenuta dalla cooperazione pubblica, possa generare impatto positivo e nuove opportunità lungo le filiere globali.

Il panel ha visto la partecipazione di Alessandra Di Pippo (MAECI), Gerardo Patacconi (ICO), Stefania Lenoci (World Bank), Paolo Lombardo (CDP), Rita Ricciardi (Bergs & More) e dello stesso Alessandro Chelli (Trusty), offrendo uno spaccato concreto su come la sinergia tra finanza, tecnologia e partenariato possa fare la differenza per milioni di piccoli produttori, e contribuire alla costruzione di un sistema agroalimentare più equo, resiliente e trasparente.

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Seconda giornata di Codeway Expo 2025: energia, procurement e agroalimentare per una cooperazione che genera sviluppo

Roma, 15 maggio 2025 – Si è conclusa una giornata intensa e ad alto contenuto strategico a Codeway Expo 2025, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile in corso a Fiera Roma fino al 16 maggio. Sotto i riflettori, tre temi centrali: energia, procurement e filiere agroalimentari, affrontati in un confronto costruttivo tra istituzioni, imprese e agenzie internazionali. Codeway, organizzata da Fiera Roma e Internationalia, si conferma ancora una volta piattaforma imprescindibile per connettere diplomazia economica, innovazione e azione concreta sul campo.

Mission 300: l’energia come leva per lo sviluppo e l’occupazione in Africa

La giornata si è aperta con la presentazione in anteprima di Mission 300, il programma congiunto della Banca Mondiale e della Banca Africana di Sviluppo che punta a garantire accesso all’elettricità a 300 milioni di persone in Africa subsahariana entro il 2030. Un’iniziativa sostenuta dal Governo italiano nell’ambito del Piano Mattei, e promossa da ITA – Italian Trade Agency, che si propone di mobilitare 30 miliardi di dollari in finanziamenti altamente agevolati per progetti di elettrificazione sostenibile e inclusiva.

Il clima non ha confini”, ha affermato Francesco Corvaro, Envoy for Climate Change, sottolineando come, in uno scacchiere globale cambiato, “il G7 debba aprirsi all’Africa” e ribadendo la centralità del Piano Mattei come leva di cooperazione.

Da qui al 2050, un miliardo di giovani africani entrerà nel mercato del lavoro, ma solo 400 milioni di posti saranno disponibili. L’accesso all’energia è anche accesso al lavoro, e il settore privato è il cuore dell’operazione”, ha dichiarato Stefania Lenoci, rappresentante della World Bank in Italia. Il modello vincente, ha aggiunto, è “quello in cui risorse pubbliche e capacità private si combinano per generare soluzioni sostenibili”.

Daniel Schroth, della Banca Africana di Sviluppo, ha posto l’accento sulla “clean cooking”: “Un miliardo di persone non ha accesso a sistemi di cucina pulita. Mission 300 punta a cambiare questa tendenza, generando opportunità per donne e bambini, e riducendo l’impatto ambientale”.

Elisa Portale, della World Bank, ha concluso: “L’83% del deficit globale di accesso all’energia è in Africa subsahariana. Mission 300 non è solo energia: è lavoro, riforme, sviluppo. Serve la partecipazione di tutti”.

Procurement internazionale: come le imprese italiane possono accedere a un mercato da 30 miliardi.

Grande attenzione anche per gli appuntamenti dedicati al procurement delle Nazioni Unite, che ogni anno mobilita oltre 30 miliardi di dollari in beni e servizi, di cui oltre 1,5 miliardi assegnati a imprese italiane. I panel, organizzati da UNOPS e IFAD, hanno fornito indicazioni operative per accedere alle gare, registrarsi sulla piattaforma UNGM e costruire relazioni efficaci con i buyer delle agenzie ONU.

L’Onu non può fare da sola. Abbiamo bisogno delle imprese – anche delle PMI – per costruire supply chain resilienti e affrontare le crisi globali”, ha affermato Marcus McKay, rappresentante UNOPS per l’Italia. “Il settore privato è il motore della crescita economica e un partner fondamentale per garantire continuità allo sviluppo umanitario”.

Dal World Food Programme all’UNHCR, da UNDP a FAO e UNICEF, i rappresentanti delle agenzie hanno evidenziato i bisogni emergenti in settori chiave come energia, infrastrutture, salute e digitalizzazione, invitando le imprese italiane a farsi protagoniste di un procurement etico, innovativo e ad alto impatto sociale e ambientale.

CIHEAM Bari protagonista del pomeriggio: startup, filiere e cooperazione agroalimentare.

Nel pomeriggio, il testimone è passato al CIHEAM Bari, protagonista della seconda parte della giornata con un focus sulla cooperazione agroalimentare tra Italia e Africa. Il convegno “Cooperazione con il settore privato italiano per lo sviluppo di imprese agroalimentari in Africa” ha riunito istituzioni, agenzie internazionali e imprese attorno all’esperienza dei progetti Startup10 e TANIT, entrambi parte del Piano Mattei.

Attraverso questi programmi, startup locali e PMI italiane collaborano per trasferire tecnologie, creare imprese, sviluppare filiere sostenibili. “Essere presenti a Codeway è un tassello di una strategia integrata, in cui imprese, ricerca e istituzioni uniscono le forze per favorire sviluppo e sicurezza alimentare”, ha dichiarato Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto del CIHEAM Bari.

Esperienze presentate da FAO, UNIDO, Ministero dell’Agricoltura tunisino e organizzazioni come E4Impact hanno dimostrato come la cooperazione pubblico-privata possa generare valore economico, sociale e ambientale in maniera sistemica.

Codeway Expo prosegue fino a domani, 16 maggio, per consultare il programma completo e partecipare:www.codewayexpo.com

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Codeway Expo 2025: a Fiera Roma prende il via il grande dialogo globale su cooperazione e sviluppo sostenibile

Focus su sanità, digitale, sostenibilità e formazione nella prima giornata della manifestazione

È iniziata oggi a Roma l’edizione 2025 di Codeway – Cooperation Development Expo, l’evento internazionale dedicato alla cooperazione allo sviluppo sostenibile, in programma fino a venerdì 16 maggio (la partecipazione è gratuita previa registrazione). La giornata inaugurale ha visto un’intensa partecipazione di rappresentanti istituzionali, aziende, organizzazioni internazionali e attori della società civile, riuniti per approfondire il ruolo sempre più strategico delle partnership pubblico-private nei settori chiave per il futuro del pianeta: sanità, digitale, sostenibilità ambientale e formazione professionale. La manifestazione, organizzata da Fiera Roma e Internationalia con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si conferma piattaforma di riferimento per l’Italia nella diplomazia economica e nello sviluppo condiviso.

Apre Codeway Expo: il settore privato protagonista della cooperazione internazionale

La cerimonia inaugurale di Codeway 2025, intitolata “Il settore privato e la cooperazione”, ha ufficialmente aperto i lavori. Sotto la guida di Massimo Zaurrini, ceo di Internationalia, si sono alternati sul palco autorevoli voci delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, tra cui il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il ministro dell’Educazione della Repubblica del Ghana Haruna Iddrisu, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’amministratore delegato di Sparkle Enrico Bagnasco, in veste anche di presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Un confronto ad ampio raggio per ridefinire il ruolo delle imprese nei processi di sviluppo globale, sottolineando come la cooperazione non sia solo un tema di solidarietà, ma anche una leva di crescita per l’intero sistema Paese. “Eventi come Codeway – ha sottolineato Cirielli – rappresentano quel mondo che internazionalizza, puntando sulla qualità dei rapporti umani. L’Italia ha nel cuore della sua azione il ‘fare del bene’ e creare relazioni nel sud del mondo, guidata sempre dall’Agenda di sviluppo 2020-2030, portando le capacità di una società millenaria che ha saputo creare una civiltà tecnologicamente sviluppata senza dimenticare i valori tradizionali”. A proposito del coinvolgimento degli attori privati, il vice ministro ha citato il bando aperto in Farnesina per il settore profit e “la riforma sul coinvolgimento delle Regioni, che, come le università, potranno accedere senza bandi coinvolgendo il sistema privato, senza far venire meno il criterio della trasparenza grazie al monitoraggio di Dgcs e Aics. E questo in un meccanismo ‘win-win’, di guadagno reciproco, che può favorire la creazione di posti di lavoro ma anche trasmettere competenze, tecnologie e savoir faire imprenditoriale”.
Il Governatore del Lazio Francesco Rocca ha evidenziato come la Regione Lazio sia “in prima linea nel promuovere una cooperazione nuova, insieme a imprese, enti locali, istituzioni e mondo non profit, puntando a trasformare le grandi sfide globali in opportunità di crescita condivisa. Le Regioni – ha spiegato -, grazie alla loro prossimità ai territori, possiedono una capacità unica di leggere i bisogni reali delle comunità. Questa vicinanza consente di costruire partenariati territoriali efficaci, basati su una comprensione profonda delle esigenze locali e su un dialogo costante con gli attori del territorio. Codeway – ha concluso – dimostra che fare sistema è possibile. Ed è necessario”.

Sanità globale: Gavi e Global Fund, alleanze strategiche per l’Africa

Grandi protagonisti a Codeway Expo 2025 GAVI, Global Fund e Friends of the Global Fund Europe che hanno acceso i riflettori su opportunità e nuovi scenari per il settore sanitario e farmaceutico africano e per la salute globale aperti dal Piano Mattei e dalle partnership pubblico-private nella salute globale. Tra i relatori dei due panel sul tema, assieme al ministro della Salute di Zanzibar, Nassor Ahmed Mazruila, la CEO di Gavi, Sania Nishtar ha sottolineato come “il partenariato pubblico-privato sia stato centrale per il successo di Gavi nel proteggere oltre un miliardo di bambini e salvare oltre 18 milioni di vite dal 2000. Guardando al nostro prossimo periodo strategico – ha aggiunto – vogliamo accelerare la collaborazione con il settore privato e con altri partner che portano nuova energia, nuove idee e nuovi investimenti, per aiutarci a proteggere più persone, da più malattie, più rapidamente che mai”. Dello stesso tenore l’intervento di Lady Roslyn Morauta, presidente del Consiglio del Global Fund, che ha ricordato come “il Global Fund sia il principale finanziatore multilaterale di sovvenzioni per la salute globale in Africa. Dalla sua nascita ha salvato oltre 65 milioni di vite e contribuito a ridurre di oltre il 61% il tasso di mortalità combinato per AIDS, tubercolosi e malaria nei Paesi in cui investe. Ma le sfide che ci attendono sono enormi – ha sottolineato –: dalla crescente resistenza ai farmaci alla pressione sui sistemi sanitari causata dai cambiamenti climatici e dai conflitti. Solo attraverso una solida collaborazione tra governi, settore privato e società civile potremo costruire sistemi sanitari resilienti e inclusivi di cui l’Africa ha bisogno, e porre fine a queste tre malattie”.

Faro sul Digitale: il Piano Mattei accelera la trasformazione tecnologica

Nel corso della mattinata attenzione puntata sull’Iniziativa Faro sul Digitale, uno dei progetti chiave del Piano Mattei, pensato per accompagnare Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico nei percorsi di trasformazione digitale sostenibile. Il panel, moderato dal consigliere Stefano Lo Savio (MAECI), ha riunito rappresentanti istituzionali africani e italiani, agenzie di sviluppo, imprese e organismi internazionali, in un confronto aperto sui nuovi strumenti per l’innovazione e l’accesso equo alla tecnologia.
Tra i progetti presentati, il futuro hub di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile – che sarà inaugurato a Roma il 20 giugno con MIMIT e UNDP. “È un’opportunità concreta per i Paesi partner del Piano di accedere a tecnologie d’avanguardia, dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale ai supercomputer, e costruire insieme una nuova infrastruttura di connettività”, ha spiegato Lorenzo Ortona, capo della struttura di missione del Piano Mattei.
Al centro del dibattito anche il tema della formazione: “Come utilizziamo le competenze digitali per preparare i giovani ad affrontare il mondo del lavoro?”, ha chiesto Haruna Iddrisu, Ministro dell’Istruzione del Ghana, sottolineando l’importanza degli hub per l’innovazione nel sistema scolastico.
Per Keyzom Ngodup (UNDP), “l’Italia sta facendo un ottimo lavoro nel sostenere la crescita economica attraverso il digitale”, mentre Stephane Kounandi Coulibaly, direttore Innovazione del Ministero della Transizione Digitale della Costa d’Avorio, ha ribadito la volontà di “non essere solo consumatori, ma anche co-creatori e innovatori”. In chiusura, Roger Thiam, direttore del Ministero delle Comunicazioni del Senegal, ha lanciato un appello alle imprese italiane: “Il Senegal entra in un’era in cui la tecnologia non è più un lusso, ma un diritto. Vi invitiamo a costruire insieme a noi progetti di lungo periodo. È il nostro New Deal tecnologico”.

COP30: l’Italia presenta AquaPraça, icona di innovazione ambientale

Grande partecipazione anche per la presentazione del Padiglione italiano alla COP30, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si svolgerà nel 2025 a Belém, in Brasile. L’incontro, moderato da Rita Lofano (direttrice di AGI), ha messo in luce il modello italiano di cooperazione pubblico-privata per promuovere l’innovazione sostenibile a livello globale. Cuore del progetto sarà AquaPraça, l’opera galleggiante firmata da Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab del MIT di Boston, pensata per fondere architettura, tecnologia e sostenibilità in un’icona replicabile nei contesti climatici più estremi.
Il padiglione – illustrato da Ratti stesso – , si articolerà in due spazi complementari: AquaPraça, nella baia di Belém, e Made for Our Future, spazio istituzionale dedicato al dialogo internazionale sul clima. Insieme ospiteranno eventi, incontri e progetti in grado di rappresentare l’eccellenza italiana in campo ambientale, energetico e tecnologico. Un’opportunità per presentare soluzioni concrete e stimolare, anche su impulso italiano, l’adozione di politiche climatiche replicabili su scala globale.
Tra gli interventi, quelli di Stefano Gatti (Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo – MAECI), Alessandro Guerri (Direttore Affari europei, internazionali e Finanza sostenibile – MASE), Luca Infanti (Cimolai Spa) e dell’ambasciatore del Brasile in Italia Renato Mosca, a conferma del forte partenariato tra i due Paesi nel segno dell’innovazione green.

TVET Africa Index 2025: investire nella formazione per cambiare il futuro

Nel pomeriggio, la plenaria ha ospitato un panel sul TVET Africa Index 2025, che ha acceso i riflettori sul potenziale della formazione tecnica e professionale per dare risposte alla sfida demografica africana. Il ministro dell’Educazione del Ghana Haruna Iddrisu, insieme a, tra gli altri, Lorenzo Ortona, capo della struttura di missione del Piano Mattei, Marco Riccardo Rusconi – Direttore di AICS, e rappresentanti di Confindustria, De Lorenzo SpA e GPE, ha discusso come la TVET (Istruzione e Formazione Tecnica e Professionale) possa diventare strumento concreto per generare occupazione, crescita industriale e inclusione. “Il Ghana punta a dare sempre più opportunità alle nuove generazioni a partire dalle conoscenze informatiche e digitali, fino a creare delle smart schools e, in questo, il Piano Mattei non solo è strategico, ma monumentale”, ha affermato a Codeway Expo Haruna Iddrisu, ministro dell’Educazione della Repubblica del Ghana, paese che conta 34 milioni di abitanti, in rapida crescita: stime ufficiali riferiscono che il 35% ha meno di 15 anni, il 38% dai 15 ai 35 anni. Una popolazione giovanissima quindi, di cui il 60% concentrata nelle aree urbane. Il ministro Idrissu ha continuato osservando che il Piano Mattei “definisce le relazioni dell’Italia con il resto del mondo”, non solo col continente africano o i 14 Paesi beneficiari, diventando cartina di tornasole “dell’azione italiana nella cooperazione internazionale”. “In Ghana ci sta a cuore preparare le nuove generazioni al futuro”, la premessa di Idrissu, secondo cui il Paese sarà tra quelli che, grazie alla collaborazione pubblico-privato promossa dal Piano Mattei, “saprà trarre pieno vantaggio anche a livello di educazione, digital skill e competenze nell’Ict”, che il ministro dell’Educazione intende portare in classe “dall’asilo alle università”, integrando queste materie “in tutti gli aspetti dell’insegnamento”. Un “capitale umano” su cui “il governo intende investire per creare occupazione: è la nostra priorità- assicura-, non possiamo permetterci di perdere competenze”. E conclude: “Anche grazie alle tante ong italiane che lavorano in questo settore, diventeremo degli innovatori”.

Sul sito www.codewayexpo.com il programma completo dei prossimi due giorni e la possibilità di iscriversi per partecipare gratuitamente

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Codeway Expo 2025 – A Fiera Roma dal 14 al 16 Maggio Cooperazione internazionale, business e sviluppo sostenibile: Il grande dialogo globale sul futuro

Dal 14 al 16 maggio 2025 torna a Fiera Roma Codeway – Cooperation Development Expo, la fiera internazionale dedicata alla cooperazione allo sviluppo sostenibile: il luogo dove business e solidarietà globale si incontrano. Organizzato da Fiera Roma e Internationalia, pensato per favorire l’incontro tra settore privato, istituzioni e attori della cooperazione internazionale, Codeway è oggi il principale evento italiano per imprese, enti pubblici e organizzazioni impegnate nei grandi temi del futuro del pianeta (la partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito (www.codewayexpo.com).
Sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la manifestazione riunirà agenzie delle Nazioni Unite, Commissione Europea, ministeri, banche di sviluppo, ONG, università, aziende e startup, offrendo tre giorni di confronto e networking di altissimo livello.
Sanità, energia, infrastrutture, digitale, formazione, agrifood, innovazione, finanza e moda saranno i focus tematici della fiera, con uno sguardo alle sfide globali – dal cambiamento climatico alla sicurezza alimentare – e alla nuova strategia italiana delineata dal Piano Mattei per l’Africa.
Con oltre 50 eventi in tre giorni, un ricco calendario di incontri B2B, desk informativi con enti finanziatori e agenzie di cooperazione internazionale, e spazi espositivi in cui scoprire soluzioni, progetti e tecnologie dedicate allo sviluppo sostenibile nei Paesi partner, Codeway Expo 2025 si conferma piattaforma strategica per la diplomazia economica italiana, la cooperazione internazionale e il protagonismo delle imprese nei mercati emergenti. Un’occasione unica per trasformare i grandi obiettivi globali in opportunità concrete di sviluppo condiviso.
A seguire i principali appuntamenti che avranno luogo in plenaria nei tre giorni di manifestazione.

14 MAGGIO – IL SETTORE PRIVATO NELLA COOPERAZIONE, FOCUS SU SANITÀ, DIGITALE, SOSTENIBILITÀ, ISTRUZIONE

La giornata si apre alle ore 09:30 con la cerimonia inaugurale, dal titolo “Il settore privato e la cooperazione”, che vedrà la partecipazione di autorevoli rappresentanti istituzionali e imprenditoriali impegnati nel ridefinire il ruolo delle imprese nello sviluppo globale. Interverranno, tra gli altri, Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma (tbc) ed Enrico Bagnasco, ceo di Sparkle e presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Master of Cerimony dell’incontro sarà Massimo Zaurrini, ceo di Internazionalia.

Alle 10:15 la prima sessione tematica sarà dedicata a “GAVI e Global Fund: le opportunità per il settore sanitario e farmaceutico in Africa”. Un focus strategico su modelli innovativi di cooperazione sanitaria tra attori pubblici e privati come leva di crescita, con la partecipazione del ministro della Salute di Zanzibar, Hon. Nassor Ahmed Mazrui, della chair del board di The Global Fund Roslyn Morauta, della ceo di Gavi Sania Nishtar, e di esponenti del mondo imprenditoriale come Carlo Riccini, vice direttore generale di Farmindustria. Modera Massimo Scaccabarozzi, presidente di Menarini Biotech.
Alle 12:00, nella cornice dell’Innovation Arena, si prosegue con il panel “Piano Mattei e le partnership pubblico-private nella salute globale: un motore per lo sviluppo socio-economico e la stabilità dell’Africa”, a cura di Friends of the Global Fund Europe. Un confronto ad ampio raggio, moderato da Vincenzo Giardina (Agenzia DIRE), sull’impatto delle alleanze tra istituzioni, imprese e società civile nella promozione della salute come bene pubblico globale e volano di stabilità e crescita. Interverranno, tra gli altri, il ministro della Salute di Zanzibar Hon. Nassor Ahmed Mazrui, la ceo di Gavi Sania Nishtar e Stefano Vella, vice direttore di Friends of the Global Fund Europe. Insieme a loro, rappresentanti di aziende e organizzazioni impegnate sul campo come Linda Storari (Chiesi), Simone Mortara (ENI), Davide Zanoli (Piaggio), Andrea Atzori (CUAMM), Giovanni Guidotti (fondazione DREAM) e Jovia Birungi Mirembe (GFAN).
Le conclusioni saranno affidate a Jennifer Lotito, Presidente di RED.

Alle ore 11:00, riflettori sull’iniziativa Faro sul Digitale, progetto chiave del Piano Mattei che apre nuove prospettive per le imprese italiane in Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico, illustrando le strategie per una trasformazione digitale sostenibile nei settori dell’innovazione, dell’agricoltura e dei servizi pubblici. Tra i relatori: Edmondo Cirielli, vice ministro degli Esteri, Mario Nobile (AgID -tbc), Keyzom Ngodup (UNDP), Massimo Dal Checco (Anitec-Assinform e SIDI), Stephane Kounandi Coulibaly (ministero della Transizione digitale, Costa d’Avorio) e Roger Thiam (ministero del Digitale del Senegal – tbc). Modera il consigliere ambasciatore Stefano Lo Savio (MAECI).

Alle 12:00 spazio alla sostenibilità con la presentazione del padiglione italiano alla COP30 di Belém, AquaPraça, progettato da Carlo Ratti del MIT di Boston (tra i relatori dell’incontro). L’incontro “Padiglione italiano della COP30: un partenariato pubblico-privato”, moderato dalla Direttrice di AGI Rita Lofano, metterà in evidenza le eccellenze italiane nel campo della resilienza climatica, con gli interventi dell’ambasciatore del Brasile in Italia Renato Mosca de Souza (tbc), di Stefano Gatti (MAECI), Alessandro Guerri (MASE) e Luca Infanti (Cimolai Spa).

Alle 14:00 il panel “TVET Africa Index 2025. Responsabilizzare i giovani africani attraverso la formazione professionale: competenze, lavoro e opportunità per un continente che cambia” analizzerà il potenziale della formazione tecnico-professionale come leva per trasformare il boom demografico africano in sviluppo industriale. Interverranno, tra gli altri, il ministro dell’Educazione del Ghana Haruna Iddrisu, il ministro italiano Giuseppe Valditara (tbc), Lorenzo Ortona della struttura di missione del Piano Mattei (tbc), il direttore di AICS Marco Riccardo Rusconi, la Ceo del GPE Laura Frigenti, Riccardo Di Stefano (Confindustria) e il direttore sviluppo commerciale di De Lorenzo Spa Filippo Prosperi, con la presentazione di uno studio inedito a cura di Internazionalia e De Lorenzo, azienda leader nel settore della formazione.

A chiudere la giornata (15:00 17:00) sarà l’evento promosso da AVSI, articolato in tre sessioni dedicate al contributo del Sistema Italia alla cooperazione per il clima e la sostenibilità, in vista della COP30. Interverranno, tra gli altri, Stefano Gatti (MAECI), Carla Montesi (Commissione Europea), Emanuela Colombo (Politecnico di Milano), Barbara Terenghi (Edison), Emanuele Banfi (ENI), Veronica Rossi (Lavazza), Feisal Hussain (Clean Cooking Alliance e World Bank). Moderano Maria Laura Conte, Alessandro Galimberti e Giampaolo Silvestri di AVSI.

15 MAGGIO – PROCUREMENT INTERNAZIONALE: UN’OCCASIONE PER LE IMPRESE

Focus della seconda giornata è il procurement, leva strategica della cooperazione internazionale e opportunità in forte crescita per il tessuto imprenditoriale italiano.

L’evento di apertura presenterà in anteprima mondiale “Mission 300”, ambiziosa iniziativa di World Bank e Banca Africana di Sviluppo per garantire l’accesso all’elettricità a 300 milioni di persone in Africa subsahariana entro il 2030. Un programma sostenuto dall’Italia, promosso da ITA – Italian Trade Agency, che punta a creare sinergie tra istituzioni, settore privato e partner finanziari per un’energia sostenibile e inclusiva. A illustrarne i contenuti saranno, fra gli altri, Kevin Kariuki (vice presidente Power and Energy & Climate – AfDB), Don Purka ed Elisa Portale (World Bank) e rappresentanti del MAECI. Seguirà la tavola rotonda con le aziende italiane protagoniste nel settore: Enel Green Power, ENI, CESI e RINA Consulting.

Sarà poi il momento delle opportunità concrete di procurement con le Nazioni Unite, grazie a due incontri organizzati da UNOPS (“Trasformare insieme le sfide globali: le opportunità di procurement delle Agenzie delle Nazioni Unite per il settore privato) e IFAD (“Fare impresa con le Nazioni Unite: opportunità concrete dal Polo romano dell’ONU”). Sarà l’occasione per approfondire come registrarsi alla piattaforma UNGM, partecipare alle gare internazionali, evitare errori comuni e costruire relazioni durature con i buyer ONU. Al centro del confronto anche i bisogni reali delle agenzie come WFP, FAO, UNDP, UNHCR e UNICEF, con focus su digitalizzazione, transizione energetica, salute e infrastrutture resilienti. Un duplice appuntamento che, anche attraverso contatti diretti, rappresenta una grande opportunità per aprire nuove prospettive di business. Tra i relatori: Marcus McKay (direttore delle catene di fornitura sostenibili UNOPS), Rainatou Baillet (WFP), Davide Blancato (FAO), Duccio Maria Tenti (UNDP), Ignazio Matteini (UNHCR), Silvia Uneddu (UNICEF). Di assoluto rilievo i numeri: nel 2022, il volume del procurement delle Agenzie ONU ha superato i 30 miliardi di dollari, con oltre 1,5 miliardi di lire assegnati a imprese italiane. È un mercato accessibile, che richiede però preparazione, relazioni e capacità progettuale e proprio in quest’ottica Codeway rappresenta un’occasione straordinaria per conoscere strumenti, criteri e modalità di accesso.

Il pomeriggio sarà dedicato al dialogo tra imprese italiane e cooperazione internazionale per lo sviluppo del settore agroalimentare in Africa. Il CIHEAM Bari presenterà esperienze virtuose di trasferimento tecnologico, startup e progetti imprenditoriali realizzati attraverso programmi come TANIT – uno dei progetti chiave del Piano Mattei in Tunisia. Tra i relatori, assieme a Biagio Di Terlizzi, Stefano Carbonara e Damiano Petruzzella di CIHEAM Bari, Maurizio Martina, vice direttore generale FAO (tbc), Haikel Hochlef, capo di gabinetto del ministro tunisino dell’Agricoltura, delle Risorse idriche e della Pesca e Haladou Salha, ambasciatore dell’Unione Africana.

In chiusura, l’evento “Stabilizzazione, cooperazione e sviluppo lungo le rotte migratorie”, organizzato da UNHCR, punterà i riflettori sul “route-based approach”, una strategia operativa che mira a proteggere e stabilizzare le persone in fuga lungo l’intero percorso migratorio. Saranno presentati esempi concreti di applicazione dell’approccio in contesti prioritari per l’Italia, in sinergia con le direttrici del Piano Mattei per l’Africa. Al centro del dibattito il rafforzamento dei sistemi di asilo, la promozione di soluzioni durature e la creazione di percorsi sicuri e regolari – come i corridoi lavorativi – con un focus sul ruolo del settore privato.

16 MAGGIO – PROSPETTIVE FUTURE, TRA CARRIERE INTERNAZIONALI, STRUMENTI FINANZIARI E FILIERE SOSTENIBILI

La giornata finale sarà all’insegna della concretezza e delle prospettive future, con focus su strumenti finanziari, carriere internazionali e filiere sostenibili.

Apre il terzo giorno (10:00 – 11:00) il panel “Progettare il futuro. Come prepararsi alle carriere internazionali”, rivolto a giovani e professionisti interessati a intraprendere percorsi nelle organizzazioni internazionali, nella cooperazione e nelle ONG. L’incontro offrirà spunti pratici, testimonianze e orientamento sulle competenze richieste per operare in contesti multilaterali. Tra i relatori, moderati da Gherardo Casini (UN/DESA), Federico Pucillo (MAECI), Andrea Bianco (MAECI), Virginia Izzo (NATO).

A seguire (11:00 – 12:00), il panel “Gli strumenti finanziari della cooperazione per il settore privato” approfondirà, nel quadro del Piano Mattei per l’Africa, le opportunità per le PMI italiane nei mercati africani.

Chiude l’edizione 2025 (12:00 – 13:00) la conferenza “La resilienza del settore del caffè davanti alle sfide globali: il ruolo del partenariato pubblico-privato”, dedicata al Fondo Globale per la Sostenibilità e la Resilienza del Caffè, promosso da Italia, CDP e ICO. Focus su strumenti di blended finance, regolamentazione UE, tracciabilità e cooperazione internazionale.

Sul sito www.codewayexpo.com il programma completo e la possibilità di iscriversi per partecipare gratuitamente

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Codeway Expo 2025: il futuro della cooperazione si incontra a Roma

Dal 14 al 16 maggio, a Fiera Roma l’evento di riferimento per imprese, istituzioni e attori dello sviluppo sostenibile

Roma, 17 aprile 2025 – Innovazione, cooperazione e impresa tornano a incontrarsi a Fiera Roma per Codeway Expo 2025, la manifestazione fieristica dedicata alla cooperazione allo sviluppo e alla sostenibilità, che si svolgerà dal 14 al 16 maggio a Roma. Organizzata da Fiera Roma e Internationalia, l’appuntamento riunisce il mondo produttivo, le istituzioni internazionali, le organizzazioni della società civile e il mondo accademico, con l’obiettivo di trasformare le grandi sfide globali in concrete opportunità di crescita condivisa.

Con i suoi Villaggi della Cooperazione dedicati a settori chiave come sanità, digitale, energia, infrastrutture, formazione e filiera del caffè, Codeway si conferma un punto di riferimento per chi crede nella forza delle partnership pubblico-private per generare impatto e sviluppo. Oltre a essere un hub di networking B2B e B2G con rappresentanti delle Nazioni Unite, istituzioni europee, banche d’investimento e PMI, Codeway offre percorsi formativi, mentoring, workshop tematici e presentazioni operative sul procurement ONU e sulle misure del Piano Mattei, cruciale per il rilancio della cooperazione italiana verso l’Africa.

Un evento strategico non solo per rafforzare il posizionamento delle imprese italiane nei mercati emergenti, ma anche per riaffermare il ruolo dell’Italia nella costruzione di un futuro più giusto, equo e sostenibile a livello globale.

I TEMI PROTAGONISTI DELLE TRE GIORNATE

14 maggio – Sanità, digitale, sostenibilità, istruzione e moda etica

Il 14 maggio il focus sarà sull’intersezione tra sanità, digitalizzazione, transizione ecologica e istruzione: quattro leve fondamentali per lo sviluppo e la resilienza dei Paesi partner.

Si parte con il panel, a cura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, “GAVI e Global Fund: opportunità per il settore sanitario e farmaceutico in Africa”, che illustrerà come i grandi programmi internazionali stiano trasformando il sistema sanitario africano e aprendo nuove prospettive per le imprese italiane. A seguire, sempre organizzato dal MAECI, “Faro sul Digitale nel quadro del Piano Mattei”, per esplorare le possibilità offerte alle imprese nel campo dell’innovazione e della trasformazione digitale nei Paesi africani, grazie alla cooperazione italiana. Un’occasione unica per conoscere finanziamenti, strumenti concreti e percorsi già avviati in Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico.

Spazio poi alla sostenibilità con la presentazione, ancora a cura del MAECI, del Padiglione italiano alla COP 30 di Belém e in particolare del progetto “AquaPraça”, firmato dall’architetto Carlo Ratti: un’opera simbolo dell’eccellenza italiana nell’architettura green e nelle tecnologie ambientali. Infine, il grande tema della formazione sarà al centro della conferenza internazionale TVET Africa 2025, organizzata da De Lorenzo S.p.A., azienda italiana leader nel settore della formazione. Il panel affronterà il ruolo strategico della formazione tecnica e professionale per lo sviluppo economico e l’inclusione giovanile nel continente africano, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali di primo piano come il Ministro dell’Istruzione del Ghana.

Sempre il 14 maggio, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) propone il panel “La cooperazione italiana per lo sviluppo di una moda etica: trame sostenibili per i partenariati Africa – Italia”. Un confronto sul lavoro dignitoso nel settore tessile e manufatturiero e sulle sinergie tra Italia e Africa per una filiera globale del tessile e del cuoio più equa, sostenibile e trasparente.

15 maggio – Procurement, cultura e governance dei dati

La seconda giornata sarà dedicata al procurement internazionale, tema chiave per aprire alle imprese italiane nuovi mercati e opportunità globali.

Nel panel “Mission 300”, verrà presentato per la prima volta in Italia il Programma di Banca Mondiale e Banca Africana di Sviluppo per garantire accesso all’elettricità a 300 milioni di persone in Africa subsahariana entro il 2030. Un’iniziativa che unisce cooperazione, energia e sviluppo inclusivo e che vedrà a Roma figure chiave del progetto.

Segue “Le opportunità di procurement delle Agenzie delle Nazioni Unite”, organizzato in collaborazione con UNOPS: un appuntamento essenziale per le imprese interessate a entrare nel mercato delle forniture ONU, opportunità che vale ogni anno quasi 25 miliardi di dollari. Il panel fornirà indicazioni pratiche, best practice e strumenti concreti per accedere alle piattaforme di gara, con un focus particolare sulle PMI, le imprese guidate da giovani e donne e i criteri di sostenibilità.

A completare la giornata, altri due importanti appuntamenti targati AICS. Il panel “Saperi e Imprenditorialità: la cultura per la cooperazione allo sviluppo e nel Piano Mattei per l’Africa”, che metterà in luce il ruolo importante della cultura e del patrimonio culturale nel sistema di cooperazione italiano, valorizzando l’apporto di Università, imprese, OSC e istituzioni. A seguire la conferenza “Le statistiche pubbliche come strumento di buona governance: trasparenza, accountability e opportunità”, un appuntamento che riflette sull’importanza dei dati ufficiali e affidabili nella costruzione di società aperte, inclusive e competitive.

16 maggio – Finanza, PMI e filiere sostenibili

L’ultimo giorno si chiude con una riflessione strategica su finanza e filiere sostenibili, temi fondamentali per consolidare partenariati duraturi e favorire investimenti responsabili.

Il panel “Gli strumenti finanziari della cooperazione per il settore privato” offrirà una panoramica operativa su incentivi, garanzie e credito all’export per le aziende italiane interessate a investire nei Paesi africani, con incontri bilaterali dedicati.
A concludere, “Caffè, sostenibilità e investimenti”, una sessione che accenderà i riflettori sul Fondo Globale per la Sostenibilità e la Resilienza del Caffè, promosso dall’Italia insieme alla International Coffee Organization e a Cassa Depositi e Prestiti. Un modello innovativo di cooperazione economica e ambientale che guarda al futuro della filiera globale del caffè.

Gli appuntamenti elencati rappresentano solo una parte del fitto programma dell’evento, frutto del contributo corale di organizzazioni, imprese e istituzioni che condividono l’obiettivo comune di promuovere uno sviluppo globale più equilibrato ed efficace. Con Codeway Expo 2025, Roma diventa capitale del dialogo tra impresa, istituzioni e cooperazione internazionale, in uno spazio dove visioni, progetti e strategie si incontrano per costruire assieme un mondo più equo e sostenibile.

L’appuntamento è dal 14 al 16 maggio a Fiera Roma. Il futuro della cooperazione è adesso.

Visualizza il comunicato

Roma, 17 aprile 2025 – Innovazione, cooperazione e impresa tornano a incontrarsi a Fiera Roma per Codeway Expo 2025, la manifestazione fieristica dedicata alla cooperazione allo sviluppo e alla sostenibilità, che si svolgerà dal 14 al 16 maggio a Roma. Organizzata da Fiera Roma e Internationalia, l’appuntamento riunisce il mondo produttivo, le istituzioni internazionali, le organizzazioni della società civile e il mondo accademico, con l’obiettivo di trasformare le grandi sfide globali in concrete opportunità di crescita condivisa.

Con i suoi Villaggi della Cooperazione dedicati a settori chiave come sanità, digitale, energia, infrastrutture, formazione e filiera del caffè, Codeway si conferma un punto di riferimento per chi crede nella forza delle partnership pubblico-private per generare impatto e sviluppo. Oltre a essere un hub di networking B2B e B2G con rappresentanti delle Nazioni Unite, istituzioni europee, banche d’investimento e PMI, Codeway offre percorsi formativi, mentoring, workshop tematici e presentazioni operative sul procurement ONU e sulle misure del Piano Mattei, cruciale per il rilancio della cooperazione italiana verso l’Africa.

Un evento strategico non solo per rafforzare il posizionamento delle imprese italiane nei mercati emergenti, ma anche per riaffermare il ruolo dell’Italia nella costruzione di un futuro più giusto, equo e sostenibile a livello globale.

I TEMI PROTAGONISTI DELLE TRE GIORNATE

14 maggio – Sanità, digitale, sostenibilità, istruzione e moda etica

Il 14 maggio il focus sarà sull’intersezione tra sanità, digitalizzazione, transizione ecologica e istruzione: quattro leve fondamentali per lo sviluppo e la resilienza dei Paesi partner.

Si parte con il panel, a cura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, “GAVI e Global Fund: opportunità per il settore sanitario e farmaceutico in Africa”, che illustrerà come i grandi programmi internazionali stiano trasformando il sistema sanitario africano e aprendo nuove prospettive per le imprese italiane. A seguire, sempre organizzato dal MAECI, “Faro sul Digitale nel quadro del Piano Mattei”, per esplorare le possibilità offerte alle imprese nel campo dell’innovazione e della trasformazione digitale nei Paesi africani, grazie alla cooperazione italiana. Un’occasione unica per conoscere finanziamenti, strumenti concreti e percorsi già avviati in Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico.

Spazio poi alla sostenibilità con la presentazione, ancora a cura del MAECI, del Padiglione italiano alla COP 30 di Belém e in particolare del progetto “AquaPraça”, firmato dall’architetto Carlo Ratti: un’opera simbolo dell’eccellenza italiana nell’architettura green e nelle tecnologie ambientali. Infine, il grande tema della formazione sarà al centro della conferenza internazionale TVET Africa 2025, organizzata da De Lorenzo S.p.A., azienda italiana leader nel settore della formazione. Il panel affronterà il ruolo strategico della formazione tecnica e professionale per lo sviluppo economico e l’inclusione giovanile nel continente africano, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali di primo piano come il Ministro dell’Istruzione del Ghana.

Sempre il 14 maggio, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) propone il panel “La cooperazione italiana per lo sviluppo di una moda etica: trame sostenibili per i partenariati Africa – Italia”. Un confronto sul lavoro dignitoso nel settore tessile e manufatturiero e sulle sinergie tra Italia e Africa per una filiera globale del tessile e del cuoio più equa, sostenibile e trasparente.

15 maggio – Procurement, cultura e governance dei dati

La seconda giornata sarà dedicata al procurement internazionale, tema chiave per aprire alle imprese italiane nuovi mercati e opportunità globali.

Nel panel “Mission 300”, verrà presentato per la prima volta in Italia il Programma di Banca Mondiale e Banca Africana di Sviluppo per garantire accesso all’elettricità a 300 milioni di persone in Africa subsahariana entro il 2030. Un’iniziativa che unisce cooperazione, energia e sviluppo inclusivo e che vedrà a Roma figure chiave del progetto.

Segue “Le opportunità di procurement delle Agenzie delle Nazioni Unite”, organizzato in collaborazione con UNOPS: un appuntamento essenziale per le imprese interessate a entrare nel mercato delle forniture ONU, opportunità che vale ogni anno quasi 25 miliardi di dollari. Il panel fornirà indicazioni pratiche, best practice e strumenti concreti per accedere alle piattaforme di gara, con un focus particolare sulle PMI, le imprese guidate da giovani e donne e i criteri di sostenibilità.

A completare la giornata, altri due importanti appuntamenti targati AICS. Il panel “Saperi e Imprenditorialità: la cultura per la cooperazione allo sviluppo e nel Piano Mattei per l’Africa”, che metterà in luce il ruolo importante della cultura e del patrimonio culturale nel sistema di cooperazione italiano, valorizzando l’apporto di Università, imprese, OSC e istituzioni. A seguire la conferenza “Le statistiche pubbliche come strumento di buona governance: trasparenza, accountability e opportunità”, un appuntamento che riflette sull’importanza dei dati ufficiali e affidabili nella costruzione di società aperte, inclusive e competitive.

16 maggio – Finanza, PMI e filiere sostenibili

L’ultimo giorno si chiude con una riflessione strategica su finanza e filiere sostenibili, temi fondamentali per consolidare partenariati duraturi e favorire investimenti responsabili.

Il panel “Gli strumenti finanziari della cooperazione per il settore privato” offrirà una panoramica operativa su incentivi, garanzie e credito all’export per le aziende italiane interessate a investire nei Paesi africani, con incontri bilaterali dedicati.
A concludere, “Caffè, sostenibilità e investimenti”, una sessione che accenderà i riflettori sul Fondo Globale per la Sostenibilità e la Resilienza del Caffè, promosso dall’Italia insieme alla International Coffee Organization e a Cassa Depositi e Prestiti. Un modello innovativo di cooperazione economica e ambientale che guarda al futuro della filiera globale del caffè.

Gli appuntamenti elencati rappresentano solo una parte del fitto programma dell’evento, frutto del contributo corale di organizzazioni, imprese e istituzioni che condividono l’obiettivo comune di promuovere uno sviluppo globale più equilibrato ed efficace. Con Codeway Expo 2025, Roma diventa capitale del dialogo tra impresa, istituzioni e cooperazione internazionale, in uno spazio dove visioni, progetti e strategie si incontrano per costruire assieme un mondo più equo e sostenibile.

L’appuntamento è dal 14 al 16 maggio a Fiera Roma. Il futuro della cooperazione è adesso.

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Rapporto Harris 2024: Gli italiani al primo posto in Europa per conoscenza e partecipazione nella Cooperazione Internazionale

Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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Codeway Expo, alla ricerca del futuro della cooperazione allo sviluppo

Presentata oggi a Roma l’edizione 2025 della manifestazione di Fiera Roma e Internationalia che dal 14 al 16 maggio porta nella Capitale i nuovi scenari del settore. Italiani primi in Europa per conoscenza sui temi della cooperazione

Roma, 16 ottobre 2024 – Una piattaforma unica per condividere idee, esperienze e soluzioni innovative; un’occasione fisica – dal 14 al 16 maggio a Fiera Roma – per fare incontrare i principali attori della cooperazione internazionale sotto un unico tetto; una manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato; un evento internazionale che chiama a raccolta visionari, innovatori e professionisti per affrontare le sfide globali assieme, con soluzioni creative e innovative per un futuro sostenibile.

Questo è l’identikit di Codeway Expo, la cui edizione 2025 è stata presentata oggi a Roma, in Farnesina, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Marco Riccardo Rusconi.

“Il format 2025 – ha spiegato il coordinatore del progetto, Wladimiro Boccali – si articolerà su due piani principali: uno orizzontale, basato sui concetti chiave della cooperazione (Persone, Pianeta, Partnership, Prosperità e Pace), e uno verticale, strutturato in “Villaggi della Cooperazione”. Questi villaggi tematici offriranno spazi di incontro e confronto per organizzazioni della società civile e imprese attive in settori come agricoltura, energia, blue economy, sanità, digitalizzazione e gestione delle emergenze. Accanto a queste aree tematiche dove si incontrano e confrontano esperti di uno specifico ambito, ci sarà un’agorà centrale e aperta a tutti pensata per le istituzioni, le regioni, le associazioni di categoria, le banche”.

Molte sono le opportunità che si spalancano per i partecipanti alla tre giorni. Tra queste, la possibilità di sviluppare nuovo business nell’ambito dei programmi di cooperazione internazionale, entrare in contatto con buyer e partner internazionali, incontrare istituzioni nazionali e locali. L’evento prevede un’area espositiva, conferenze e seminari internazionali, competizioni e premiazioni, mostre e installazioni artistiche, laboratori e sessioni Paese, programmi di tutorship e mentorship per la creazione di posti di lavoro. Inoltre offrirà concrete opportunità di investimento, networking B2B e B2G.

Prenderanno parte a Codeway Expo 2025 istituzioni come l’Unione e il Parlamento Europeo, agenzie delle Nazioni Unite, governi, ministeri, regioni, enti locali, camere di commercio, università e centri di ricerca, oltre a imprese, banche commerciali, fondi di investimento, ONG e organizzazioni della società civile.

La presentazione è stata l’occasione anche per illustrare un rapporto francese che rivela che gli italiani sono al primo posto per familiarità e conoscenza sui temi della cooperazione internazionale (gli altri Paesi coinvolti dalla ricerca sono Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia). Il rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo francese (Afd) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, testimonia che gli italiani hanno una notevole propensione a lavorare insieme per il bene comune, superando gli altri paesi partecipanti. La cultura della famiglia, l’importanza delle comunità locali e un forte senso di responsabilità sociale vengono identificati come i principali fattori che alimentano questa propensione alla cooperazione.

Nel corso della mattinata è stata presentata anche la strategia di comunicazione social di Codeway Expo, affidata all’agenzia creativa romana under27 Creator Labs. “In un contesto comunicativo che soffoca di contenuti, dove ogni giorno siamo esposti a 7mila pubblicità, la soglia di attenzione media è di 8 secondi a fronte di un tempo medio speso sui social in Italia di 1 ora e 47 minuti al giorno – hanno sottolineato i creativi – ogni comunicazione ha un solo imperativo: deve aggiungere valore al fruitore”.

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

 

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Presentata oggi a Roma l’edizione 2025 della manifestazione di Fiera Roma e Internationalia che dal 14 al 16 maggio porta nella Capitale i nuovi scenari del settore. Italiani primi in Europa per conoscenza sui temi della cooperazione

Roma, 16 ottobre 2024 – Una piattaforma unica per condividere idee, esperienze e soluzioni innovative; un’occasione fisica – dal 14 al 16 maggio a Fiera Roma – per fare incontrare i principali attori della cooperazione internazionale sotto un unico tetto; una manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato; un evento internazionale che chiama a raccolta visionari, innovatori e professionisti per affrontare le sfide globali assieme, con soluzioni creative e innovative per un futuro sostenibile.

Questo è l’identikit di Codeway Expo, la cui edizione 2025 è stata presentata oggi a Roma, in Farnesina, alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Marco Riccardo Rusconi.

“Il format 2025 – ha spiegato il coordinatore del progetto, Wladimiro Boccali – si articolerà su due piani principali: uno orizzontale, basato sui concetti chiave della cooperazione (Persone, Pianeta, Partnership, Prosperità e Pace), e uno verticale, strutturato in “Villaggi della Cooperazione”. Questi villaggi tematici offriranno spazi di incontro e confronto per organizzazioni della società civile e imprese attive in settori come agricoltura, energia, blue economy, sanità, digitalizzazione e gestione delle emergenze. Accanto a queste aree tematiche dove si incontrano e confrontano esperti di uno specifico ambito, ci sarà un’agorà centrale e aperta a tutti pensata per le istituzioni, le regioni, le associazioni di categoria, le banche”.

Molte sono le opportunità che si spalancano per i partecipanti alla tre giorni. Tra queste, la possibilità di sviluppare nuovo business nell’ambito dei programmi di cooperazione internazionale, entrare in contatto con buyer e partner internazionali, incontrare istituzioni nazionali e locali. L’evento prevede un’area espositiva, conferenze e seminari internazionali, competizioni e premiazioni, mostre e installazioni artistiche, laboratori e sessioni Paese, programmi di tutorship e mentorship per la creazione di posti di lavoro. Inoltre offrirà concrete opportunità di investimento, networking B2B e B2G.

Prenderanno parte a Codeway Expo 2025 istituzioni come l’Unione e il Parlamento Europeo, agenzie delle Nazioni Unite, governi, ministeri, regioni, enti locali, camere di commercio, università e centri di ricerca, oltre a imprese, banche commerciali, fondi di investimento, ONG e organizzazioni della società civile.

La presentazione è stata l’occasione anche per illustrare un rapporto francese che rivela che gli italiani sono al primo posto per familiarità e conoscenza sui temi della cooperazione internazionale (gli altri Paesi coinvolti dalla ricerca sono Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia). Il rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo francese (Afd) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, testimonia che gli italiani hanno una notevole propensione a lavorare insieme per il bene comune, superando gli altri paesi partecipanti. La cultura della famiglia, l’importanza delle comunità locali e un forte senso di responsabilità sociale vengono identificati come i principali fattori che alimentano questa propensione alla cooperazione.

Nel corso della mattinata è stata presentata anche la strategia di comunicazione social di Codeway Expo, affidata all’agenzia creativa romana under27 Creator Labs. “In un contesto comunicativo che soffoca di contenuti, dove ogni giorno siamo esposti a 7mila pubblicità, la soglia di attenzione media è di 8 secondi a fronte di un tempo medio speso sui social in Italia di 1 ora e 47 minuti al giorno – hanno sottolineato i creativi – ogni comunicazione ha un solo imperativo: deve aggiungere valore al fruitore”.

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

 

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Codeway Expo 2024, obiettivo raggiunto: Roma, per tre giorni, al centro della Cooperazione Globale. Appuntamento già fissato dal 14 al 16 maggio per l’edizione 2025

Si è chiusa la quinta edizione di Codeway Expo, la prima e unica fiera internazionale dedicata alla cooperazione e allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale è stato raggiunto nei tre giorni di evento, dove la Community della Cooperazione Internazionale si è potuta incontrare in un unico luogo, al centro di una straordinaria piattaforma di dialogo, interazione e di ispirazione per tutti i protagonisti dello sviluppo.

A Codeway Expo innovazione, incontro e collaborazione sono state le parole chiave e hanno dato origine a nuove relazioni e consolidato le esistenti, tutto ciò ponendo al centro il focus principale che ne costituisce la mission, ovvero la sinergia tra profit e non profit nei nuovi scenari globali dello sviluppo.

La presenza delle imprese è stata numerosa e decisiva, sia in termini di espositori sia di partecipazione agli articolati programmi di B2B e networking, promossi con la presenza di Agenzie UN, Banche Multilaterali e Delegazioni estere.

L’evento è stato inaugurato dal Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli che ha affermato che “la collaborazione tra pubblico e privato è cruciale in un’ottica di sostenibilità e crescita a livello globale. Per questo – ha sottolineato – crediamo con convinzione in un evento, quale si è dimostrato Codeway Expo, capace di far dialogare tutti gli attori del mondo della cooperazione internazionale e dello sviluppo. Un’opportunità che oggi è ancora più preziosa, alla luce delle enormi potenzialità offerte dal Governo attraverso il piano Mattei”.

Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione così ha sottolineato qualità e importanza delle relazioni generate dall’appuntamento: “Il vento è cambiato – ha detto -, le imprese sono oggi più consapevoli che investire ‘con’ il Sistema della Cooperazione nei Paesi partner, in particolare del Continente africano, è una strategia vincente. Questo anche perché investire con la Cooperazione incoraggia l’impresa ad adottare un modello di business che i Paesi africani richiedono per investimenti di medio termine, è il modello ISI di AICS innovativo, sostenibile e inclusivo. Sono questi i pilastri del coinvolgimento del settore privato negli attuali e futuri scenari della Cooperazione che eventi come Codeway Expo possono facilitare e sostenere con efficacia”.

Tra gli espositori di Codeway Expo 2024 si sono distinte le 27 imprese della collettiva Regione Lazio-CCIAA Roma, che hanno presentato realtà e produzioni di beni e servizi innovativi, in cerca di una proiezione internazionale nei settori rispettivi, applicabili a progetti di sviluppo nei Paesi target. Silvia Chiave, Responsabile Relazioni Internazionali e Affari Comunitari, Ufficio di Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale del Lazio ha commentato: “Codeway Expo si rivela sempre più una manifestazione orientata a delineare un approccio di sistema per la Cooperazione allo Sviluppo. In questo senso, l’edizione 2024 ha costituito un utilissimo strumento di confronto e dialogo con le altre Regioni, ma anche con le Organizzazioni della Società Civile, e con il mondo privato, che risulterà fondamentale per i progetti futuri”.

“Ci è sempre piaciuta – hanno sottolineato i co-organizzatori Massimo Zaurrini e Gianfranco Belgrano di Internationalia – l’idea che Codeway Expo fosse una piazza di confronto e discussione tra i diversi soggetti coinvolti nella nuova Cooperazione. L’edizione di quest’anno ha confermato che siamo sulla strada giusta, allo stesso tempo però siamo convinti che ci siano ampi margini di crescita della presenza delle Istituzioni, italiane e internazionali, dei privati e del mondo delle Organizzazioni della Società Civile”.

Codeway Expo 2024 ha presentato nei 3 giorni un programma fitto di attività tra esposizione, convegni, workshop, b2b e networking: l’evento è stato realizzato con il supporto di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, con il patrocinio di MAECI, AICS, CDP, CRI, CNR, RAI per la Sostenibilità, Conferenza delle Regioni e ANCI. Importantissime le collaborazioni con UNOPS, ICE-ITA, la rete EEN e IILA, l’Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana e la partecipazione di Associazioni di Categoria, Reti di Ong e singole Organizzazioni della Società Civile.

L’evento conferma la spiccata connotazione internazionale, a partire dall’esclusivo programma PROCUREMENT che è stato protagonista indiscusso della prima giornata, e che ha visto la partecipazione, sotto il coordinamento MAECI/UNOPS/ICE, delle più importanti agenzie delle Nazioni Unite e delle principali Banche Multilaterali. L’internazionalità è stata confermata dalla presenza delle Delegazioni estere provenienti da Iraq, Kenya, Senegal, Somalia e dai progetti presentati da Giordania, Albania, Egitto. Come da tradizione, si è registrata una presenza attiva di numerose Ambasciate dei Paesi della Cooperazione internazionale.

I numeri della quinta edizione tracciano un quadro di crescita nell’interesse degli operatori per le prospettive offerte dal dall’evento e dal settore: 52 convegni, 251 relatori, 343 incontri b2b, 86 espositori diretti, oltre 3000 i visitatori e gli attendees pre-registrati, cifre che sono la migliore premessa per le edizioni future.

“Fiera Roma – ha sottolineato l’Amministratore Unico di Fiera Roma, Fabio Casasoli – ci ha creduto fin dal primo momento, investendo su questo progetto dal 2019. Coerentemente con la vocazione di Roma a essere Capitale naturalmente portata al dialogo e città di elezione per appuntamenti dedicati alle relazioni istituzionali e internazionali, con Codeway Expo il nostro Polo fieristico è effettivamente stato la casa di tutti gli attori del mondo della cooperazione, contribuendo così a promuovere gli obiettivi di un settore altamente strategico quale quello della cooperazione internazionale. È proprio in quest’ottica che lanciamo fin da ora, dando appuntamento a tutti, l’edizione 2025 di Codeway Expo, che sarà dal 14 al 16 maggio del prossimo anno”.

 

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Si è chiusa la quinta edizione di Codeway Expo, la prima e unica fiera internazionale dedicata alla cooperazione e allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale è stato raggiunto nei tre giorni di evento, dove la Community della Cooperazione Internazionale si è potuta incontrare in un unico luogo, al centro di una straordinaria piattaforma di dialogo, interazione e di ispirazione per tutti i protagonisti dello sviluppo.

A Codeway Expo innovazione, incontro e collaborazione sono state le parole chiave e hanno dato origine a nuove relazioni e consolidato le esistenti, tutto ciò ponendo al centro il focus principale che ne costituisce la mission, ovvero la sinergia tra profit e non profit nei nuovi scenari globali dello sviluppo.

La presenza delle imprese è stata numerosa e decisiva, sia in termini di espositori sia di partecipazione agli articolati programmi di B2B e networking, promossi con la presenza di Agenzie UN, Banche Multilaterali e Delegazioni estere.

L’evento è stato inaugurato dal Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli che ha affermato che “la collaborazione tra pubblico e privato è cruciale in un’ottica di sostenibilità e crescita a livello globale. Per questo – ha sottolineato – crediamo con convinzione in un evento, quale si è dimostrato Codeway Expo, capace di far dialogare tutti gli attori del mondo della cooperazione internazionale e dello sviluppo. Un’opportunità che oggi è ancora più preziosa, alla luce delle enormi potenzialità offerte dal Governo attraverso il piano Mattei”.

Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione così ha sottolineato qualità e importanza delle relazioni generate dall’appuntamento: “Il vento è cambiato – ha detto -, le imprese sono oggi più consapevoli che investire ‘con’ il Sistema della Cooperazione nei Paesi partner, in particolare del Continente africano, è una strategia vincente. Questo anche perché investire con la Cooperazione incoraggia l’impresa ad adottare un modello di business che i Paesi africani richiedono per investimenti di medio termine, è il modello ISI di AICS innovativo, sostenibile e inclusivo. Sono questi i pilastri del coinvolgimento del settore privato negli attuali e futuri scenari della Cooperazione che eventi come Codeway Expo possono facilitare e sostenere con efficacia”.

Tra gli espositori di Codeway Expo 2024 si sono distinte le 27 imprese della collettiva Regione Lazio-CCIAA Roma, che hanno presentato realtà e produzioni di beni e servizi innovativi, in cerca di una proiezione internazionale nei settori rispettivi, applicabili a progetti di sviluppo nei Paesi target. Silvia Chiave, Responsabile Relazioni Internazionali e Affari Comunitari, Ufficio di Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale del Lazio ha commentato: “Codeway Expo si rivela sempre più una manifestazione orientata a delineare un approccio di sistema per la Cooperazione allo Sviluppo. In questo senso, l’edizione 2024 ha costituito un utilissimo strumento di confronto e dialogo con le altre Regioni, ma anche con le Organizzazioni della Società Civile, e con il mondo privato, che risulterà fondamentale per i progetti futuri”.

“Ci è sempre piaciuta – hanno sottolineato i co-organizzatori Massimo Zaurrini e Gianfranco Belgrano di Internationalia – l’idea che Codeway Expo fosse una piazza di confronto e discussione tra i diversi soggetti coinvolti nella nuova Cooperazione. L’edizione di quest’anno ha confermato che siamo sulla strada giusta, allo stesso tempo però siamo convinti che ci siano ampi margini di crescita della presenza delle Istituzioni, italiane e internazionali, dei privati e del mondo delle Organizzazioni della Società Civile”.

Codeway Expo 2024 ha presentato nei 3 giorni un programma fitto di attività tra esposizione, convegni, workshop, b2b e networking: l’evento è stato realizzato con il supporto di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma, con il patrocinio di MAECI, AICS, CDP, CRI, CNR, RAI per la Sostenibilità, Conferenza delle Regioni e ANCI. Importantissime le collaborazioni con UNOPS, ICE-ITA, la rete EEN e IILA, l’Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana e la partecipazione di Associazioni di Categoria, Reti di Ong e singole Organizzazioni della Società Civile.

L’evento conferma la spiccata connotazione internazionale, a partire dall’esclusivo programma PROCUREMENT che è stato protagonista indiscusso della prima giornata, e che ha visto la partecipazione, sotto il coordinamento MAECI/UNOPS/ICE, delle più importanti agenzie delle Nazioni Unite e delle principali Banche Multilaterali. L’internazionalità è stata confermata dalla presenza delle Delegazioni estere provenienti da Iraq, Kenya, Senegal, Somalia e dai progetti presentati da Giordania, Albania, Egitto. Come da tradizione, si è registrata una presenza attiva di numerose Ambasciate dei Paesi della Cooperazione internazionale.

I numeri della quinta edizione tracciano un quadro di crescita nell’interesse degli operatori per le prospettive offerte dal dall’evento e dal settore: 52 convegni, 251 relatori, 343 incontri b2b, 86 espositori diretti, oltre 3000 i visitatori e gli attendees pre-registrati, cifre che sono la migliore premessa per le edizioni future.

“Fiera Roma – ha sottolineato l’Amministratore Unico di Fiera Roma, Fabio Casasoli – ci ha creduto fin dal primo momento, investendo su questo progetto dal 2019. Coerentemente con la vocazione di Roma a essere Capitale naturalmente portata al dialogo e città di elezione per appuntamenti dedicati alle relazioni istituzionali e internazionali, con Codeway Expo il nostro Polo fieristico è effettivamente stato la casa di tutti gli attori del mondo della cooperazione, contribuendo così a promuovere gli obiettivi di un settore altamente strategico quale quello della cooperazione internazionale. È proprio in quest’ottica che lanciamo fin da ora, dando appuntamento a tutti, l’edizione 2025 di Codeway Expo, che sarà dal 14 al 16 maggio del prossimo anno”.

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Innovazioni nell'agribusiness e sviluppo sostenibile: una nuova visione per la cooperazione internazionale a Codeway Expo

Si è appena concluso nella Codeway Plenary di Fiera Roma l’incontro dedicato all’innovazione nell’agribusiness e al suo ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale.

La conferenza ha concluso l’agenda di appuntamenti di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, che si conclude oggi, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’appuntamento di questa mattina ha esplorato come la cooperazione internazionale possa essere un motore per il progresso sostenibile nel settore agricolo, fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico delle comunità rurali.

La sessione, moderata da Massimo Zaurrini di Internationalia, ha visto la partecipazione di figure chiave nel campo dello sviluppo e della cooperazione internazionale, che hanno condiviso iniziative correnti e future che mirano a integrare sostenibilità e innovazione nell’agricoltura.
Tatiana Marzi dell’Agenzia ICE, che ha illustrato i progetti di Lab Innova nel settore agricolo e la collaborazione con Macfrut per promuovere l’innovazione. Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact, che svolge le sue attività in 20 Paesi africani e supporta gli imprenditori nella creazione di posti di lavoro e nel fornire soluzioni alle sfide dei loro Paesi, ha presentato l’acceleratore per start up in Kenya lanciato nel 2018: uno strumento che offre alle startup keniote un’esperienza di accelerazione premium, orientata all’azione e ai risultati, con l’obiettivo di far crescere le loro imprese, facilitare gli investimenti e i collegamenti con i mercati regionali e internazionali, con particolare attenzione a quelli italiani.

“Sono 15 anni che come E4Impact formiamo imprenditori africani d’impatto e in tutto questo tempo un numero è rimasto costante:
il 44% di questi imprenditori opera nel settore agro-alimentare – ha sottolineato Cinque -. L’apertura al commercio internazionale, l’innovazione tecnologica e il conseguente sviluppo economico del continente non può che passare da questo comparto.”
Anche Giovanni Giustino di Ceia Spa e Biagio Di Terlizzi, Direttore aggiunto del CIHEAM Bari, hanno condiviso le loro esperienze e visioni su come le innovazioni tecnologiche e le partnership strategiche possono trasformare il settore agricolo, con un focus particolare sul progetto Josme in Giordania, iniziativa che mira a rafforzare l’innovazione sostenibile delle PMI.

“La capacità di stimolare sinergie tra i diversi attori dello sviluppo, dalle istituzioni alle comunità locali, costituisce il vero valore aggiunto della cooperazione internazionale. Lo osserviamo quotidianamente nel settore agricolo, dove la creazione di una filiera della conoscenza, che passi dai decisori politici fino al singolo agricoltore, apre la via verso miglioramenti tangibili nella sicurezza alimentare come nella crescita lavorativa ed imprenditoriale di un sistema sociale – ha evidenziato il Direttore aggiunto del CIHEAM Bari -. Nella Regione del Mediterraneo allargato, grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo portando avanti una serie di iniziative che cerca di riunire istituzioni, piccole e medie imprese e comunità intorno ad un unico obiettivo: sostenere l’innovazione imprenditoriale e la digitalizzazione nell’agribusiness per trainare una trasformazione economica e culturale del mondo del lavoro”.

L’evento ha evidenziato l’importanza delle sinergie tra diversi attori dello sviluppo – governi, settore privato, istituzioni internazionali e società civile – per creare un impatto trasformativo che vada oltre la mera produzione agricola, affrontando le sfide legate alla sicurezza alimentare, all’empowerment delle comunità locali e all’integrazione dei piccoli produttori nei mercati globali. La conferenza ha offerto a tutti gli stakeholder l’opportunità di riflettere sulle pratiche correnti, scambiare idee e costruire una roadmap per un futuro dove l’agricoltura non solo nutra ma anche prosperi in armonia con l’ambiente e le comunità.

 

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Si è appena concluso nella Codeway Plenary di Fiera Roma l’incontro dedicato all’innovazione nell’agribusiness e al suo ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale.

La conferenza ha concluso l’agenda di appuntamenti di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, che si conclude oggi, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’appuntamento di questa mattina ha esplorato come la cooperazione internazionale possa essere un motore per il progresso sostenibile nel settore agricolo, fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico delle comunità rurali.

La sessione, moderata da Massimo Zaurrini di Internationalia, ha visto la partecipazione di figure chiave nel campo dello sviluppo e della cooperazione internazionale, che hanno condiviso iniziative correnti e future che mirano a integrare sostenibilità e innovazione nell’agricoltura.
Tatiana Marzi dell’Agenzia ICE, che ha illustrato i progetti di Lab Innova nel settore agricolo e la collaborazione con Macfrut per promuovere l’innovazione. Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact, che svolge le sue attività in 20 Paesi africani e supporta gli imprenditori nella creazione di posti di lavoro e nel fornire soluzioni alle sfide dei loro Paesi, ha presentato l’acceleratore per start up in Kenya lanciato nel 2018: uno strumento che offre alle startup keniote un’esperienza di accelerazione premium, orientata all’azione e ai risultati, con l’obiettivo di far crescere le loro imprese, facilitare gli investimenti e i collegamenti con i mercati regionali e internazionali, con particolare attenzione a quelli italiani.

“Sono 15 anni che come E4Impact formiamo imprenditori africani d’impatto e in tutto questo tempo un numero è rimasto costante:
il 44% di questi imprenditori opera nel settore agro-alimentare – ha sottolineato Cinque -. L’apertura al commercio internazionale, l’innovazione tecnologica e il conseguente sviluppo economico del continente non può che passare da questo comparto.”
Anche Giovanni Giustino di Ceia Spa e Biagio Di Terlizzi, Direttore aggiunto del CIHEAM Bari, hanno condiviso le loro esperienze e visioni su come le innovazioni tecnologiche e le partnership strategiche possono trasformare il settore agricolo, con un focus particolare sul progetto Josme in Giordania, iniziativa che mira a rafforzare l’innovazione sostenibile delle PMI.

“La capacità di stimolare sinergie tra i diversi attori dello sviluppo, dalle istituzioni alle comunità locali, costituisce il vero valore aggiunto della cooperazione internazionale. Lo osserviamo quotidianamente nel settore agricolo, dove la creazione di una filiera della conoscenza, che passi dai decisori politici fino al singolo agricoltore, apre la via verso miglioramenti tangibili nella sicurezza alimentare come nella crescita lavorativa ed imprenditoriale di un sistema sociale – ha evidenziato il Direttore aggiunto del CIHEAM Bari -. Nella Regione del Mediterraneo allargato, grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo portando avanti una serie di iniziative che cerca di riunire istituzioni, piccole e medie imprese e comunità intorno ad un unico obiettivo: sostenere l’innovazione imprenditoriale e la digitalizzazione nell’agribusiness per trainare una trasformazione economica e culturale del mondo del lavoro”.

L’evento ha evidenziato l’importanza delle sinergie tra diversi attori dello sviluppo – governi, settore privato, istituzioni internazionali e società civile – per creare un impatto trasformativo che vada oltre la mera produzione agricola, affrontando le sfide legate alla sicurezza alimentare, all’empowerment delle comunità locali e all’integrazione dei piccoli produttori nei mercati globali. La conferenza ha offerto a tutti gli stakeholder l’opportunità di riflettere sulle pratiche correnti, scambiare idee e costruire una roadmap per un futuro dove l’agricoltura non solo nutra ma anche prosperi in armonia con l’ambiente e le comunità.

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Innovazione e collaborazione nella sanità d'emergenza: l'avanzamento della Cooperazione internazionale

La sala Codeway Plenary di Fiera Roma ha ospitato questa mattina un incontro cruciale sul tema “Innovazione e Collaborazione nella Sanità d’Emergenza”. L’evento si è concentrato sull’importanza di un approccio innovativo e collaborativo alla sanità d’emergenza, un settore sempre più rilevante nell’attuale panorama globale della salute pubblica. L’appuntamento fa parte dell’agenda di incontri di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, dal 15 maggio a oggi a Fiera Roma, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’epidemia di COVID-19 ha messo in luce l’urgente necessità di rafforzare i sistemi sanitari globali attraverso l’innovazione tecnologica e la cooperazione multidisciplinare. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e i big data, sono ormai strumenti fondamentali per prevenire e gestire le crisi sanitarie. L’evento di oggi ha messo a fuoco come queste tecnologie possano essere integrate efficacemente con modelli di collaborazione tra il settore pubblico, il privato e la società civile.

La sessione, moderata da Gianfranco Belgrano di Internationalia, ha visto la partecipazione di esperti di spicco nel campo della sanità d’emergenza. Tra loro Lorenzo Massucchielli, Responsabile U.O. Emergenze Internazionali della Croce Rossa Italiana, che ha condiviso esperienze e lezioni apprese in vari contesti di crisi. “La gestione delle emergenze internazionali – ha commentato – richiede oggi un forte coordinamento e una significativa condivisione di dati e informazioni. Non è più un’azione che può essere svolta isolatamente da una singola struttura, ma un intervento continuativo che necessita di intensa preparazione e ampia prontezza operativa. Le emergenze in Mozambico e in Ucraina, così come la pandemia da COVID-19, hanno dimostrato chiaramente l’importanza di un approccio multi-rischio e multi-hazard, in cui tutti i settori devono essere considerati. In questo contesto, le strutture governative e internazionali giocano un ruolo essenziale per garantire un’azione coordinata e adeguata così da innescare dei processi di Early Warning ed Early Action essenziali”.

Ha sottolineato quanto sia fondamentale l’accesso ai servizi sanitari nella risposta alle crisi Riccardo Clerici, responsabile per le relazioni esterne dell’UNHCR in Italia “La salute è un diritto umano fondamentale per tutti, compresi i rifugiati; nel solo 2023 l’UNHCR ha risposto a 45 epidemie e ha supportato oltre 14,5 milioni di consultazioni mediche – ha affermato -: considerando che il 78% delle persone rifugiate vive in condizioni di sfollamento protratto, l’accesso ai servizi sanitari è di primaria importanza nella risposta alle crisi”. Illustrando i partenariati tra l’UNHCR e importanti realtà della società civile, come il CUAMM, e del settore privato, Clerici ha sottolineato “l’importanza dell’integrazione dei rifugiati nei paesi che li accolgono, quale fattore di coesione sociale e di stabilizzazione delle popolazioni in fuga, in considerazione della dimensione integrata della salute umana”.

Ha sottolineato l’importanza del ruolo di privati e fondazioni nella cooperazione Giovanni Torelli di Medici con l’Africa Cuamm. “Oggi – ha sottolineato – privati e fondazioni svolgono un ruolo davvero partecipativo nella cooperazione, non si tratta di semplici finanziatori. Dal coinvolgimento nella ricerca fino alla fase di progettazione degli interventi, dai programmi a lungo termine come ‘Prima le mamme e i bambini’ alla risposta alle emergenze, sono partner chiave con cui lavoriamo costantemente, mossi dal comune obiettivo di garantire l’accesso a cure mediche di qualità, adottando un approccio sostenibile nel tempo per il rafforzamento dei sistemi sanitari”.

Ha illustrato una tecnologia innovativa per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie Carlo Valesi, Direttore Tecnico di NaClo by Medivac Srl.

“La pandemia del 2020 – ha sottolineato – ci ha ricordato che l’igiene e la disinfezione sono elementi fondamentali per prevenire la diffusione delle malattie contagiose, in qualsiasi contesto esse si possano manifestare. A maggior ragione, questi principi diventano irrinunciabili nei Paesi a basso e medio reddito per consentire un corretto sviluppo della sanità pubblica di base e ancora di più in caso di emergenze sanitarie. Alla luce di queste considerazioni, Medivac ha pensato di introdurre sul mercato NaCLO30, un sistema plug&play per la produzione, secondo necessità e in qualsiasi condizione, di ipoclorito di sodio elettrolitico, uno dei disinfettanti più noti e utilizzati worldwide”.

L’incontro è stato un’opportunità importante per professionisti del settore, decisori politici e altri stakeholder chiave per condividere le loro esperienze, discutere le sfide attuali e future e delineare strategie per costruire sistemi sanitari più robusti ed efficaci. L’obiettivo è lavorare insieme per migliorare la resilienza globale di fronte a emergenze sanitarie, garantendo una risposta rapida ed efficace a beneficio di tutte le comunità.

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La sala Codeway Plenary di Fiera Roma ha ospitato questa mattina un incontro cruciale sul tema “Innovazione e Collaborazione nella Sanità d’Emergenza”. L’evento si è concentrato sull’importanza di un approccio innovativo e collaborativo alla sanità d’emergenza, un settore sempre più rilevante nell’attuale panorama globale della salute pubblica. L’appuntamento fa parte dell’agenda di incontri di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, dal 15 maggio a oggi a Fiera Roma, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.

L’epidemia di COVID-19 ha messo in luce l’urgente necessità di rafforzare i sistemi sanitari globali attraverso l’innovazione tecnologica e la cooperazione multidisciplinare. Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e i big data, sono ormai strumenti fondamentali per prevenire e gestire le crisi sanitarie. L’evento di oggi ha messo a fuoco come queste tecnologie possano essere integrate efficacemente con modelli di collaborazione tra il settore pubblico, il privato e la società civile.

La sessione, moderata da Gianfranco Belgrano di Internationalia, ha visto la partecipazione di esperti di spicco nel campo della sanità d’emergenza. Tra loro Lorenzo Massucchielli, Responsabile U.O. Emergenze Internazionali della Croce Rossa Italiana, che ha condiviso esperienze e lezioni apprese in vari contesti di crisi. “La gestione delle emergenze internazionali – ha commentato – richiede oggi un forte coordinamento e una significativa condivisione di dati e informazioni. Non è più un’azione che può essere svolta isolatamente da una singola struttura, ma un intervento continuativo che necessita di intensa preparazione e ampia prontezza operativa. Le emergenze in Mozambico e in Ucraina, così come la pandemia da COVID-19, hanno dimostrato chiaramente l’importanza di un approccio multi-rischio e multi-hazard, in cui tutti i settori devono essere considerati. In questo contesto, le strutture governative e internazionali giocano un ruolo essenziale per garantire un’azione coordinata e adeguata così da innescare dei processi di Early Warning ed Early Action essenziali”.

Ha sottolineato quanto sia fondamentale l’accesso ai servizi sanitari nella risposta alle crisi Riccardo Clerici, responsabile per le relazioni esterne dell’UNHCR in Italia “La salute è un diritto umano fondamentale per tutti, compresi i rifugiati; nel solo 2023 l’UNHCR ha risposto a 45 epidemie e ha supportato oltre 14,5 milioni di consultazioni mediche – ha affermato -: considerando che il 78% delle persone rifugiate vive in condizioni di sfollamento protratto, l’accesso ai servizi sanitari è di primaria importanza nella risposta alle crisi”. Illustrando i partenariati tra l’UNHCR e importanti realtà della società civile, come il CUAMM, e del settore privato, Clerici ha sottolineato “l’importanza dell’integrazione dei rifugiati nei paesi che li accolgono, quale fattore di coesione sociale e di stabilizzazione delle popolazioni in fuga, in considerazione della dimensione integrata della salute umana”.

Ha sottolineato l’importanza del ruolo di privati e fondazioni nella cooperazione Giovanni Torelli di Medici con l’Africa Cuamm. “Oggi – ha sottolineato – privati e fondazioni svolgono un ruolo davvero partecipativo nella cooperazione, non si tratta di semplici finanziatori. Dal coinvolgimento nella ricerca fino alla fase di progettazione degli interventi, dai programmi a lungo termine come ‘Prima le mamme e i bambini’ alla risposta alle emergenze, sono partner chiave con cui lavoriamo costantemente, mossi dal comune obiettivo di garantire l’accesso a cure mediche di qualità, adottando un approccio sostenibile nel tempo per il rafforzamento dei sistemi sanitari”.

Ha illustrato una tecnologia innovativa per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie Carlo Valesi, Direttore Tecnico di NaClo by Medivac Srl.

“La pandemia del 2020 – ha sottolineato – ci ha ricordato che l’igiene e la disinfezione sono elementi fondamentali per prevenire la diffusione delle malattie contagiose, in qualsiasi contesto esse si possano manifestare. A maggior ragione, questi principi diventano irrinunciabili nei Paesi a basso e medio reddito per consentire un corretto sviluppo della sanità pubblica di base e ancora di più in caso di emergenze sanitarie. Alla luce di queste considerazioni, Medivac ha pensato di introdurre sul mercato NaCLO30, un sistema plug&play per la produzione, secondo necessità e in qualsiasi condizione, di ipoclorito di sodio elettrolitico, uno dei disinfettanti più noti e utilizzati worldwide”.

L’incontro è stato un’opportunità importante per professionisti del settore, decisori politici e altri stakeholder chiave per condividere le loro esperienze, discutere le sfide attuali e future e delineare strategie per costruire sistemi sanitari più robusti ed efficaci. L’obiettivo è lavorare insieme per migliorare la resilienza globale di fronte a emergenze sanitarie, garantendo una risposta rapida ed efficace a beneficio di tutte le comunità.

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