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Turchia: firmato accordo con Usa su cooperazione nucleare civile

Ankara, 29 set. – Turchia e Stati Uniti hanno firmato ieri un memorandum d’intesa per rafforzare la cooperazione nel settore dell’energia nucleare civile. L’accordo è stato siglato nell’ambito della visita del presidente Recep Tayyip Erdogan alla Casa Bianca.

Il ministro turco dell’Energia e delle risorse naturali, Alparslan Bayraktar, ha reso noto sulla piattaforma NSosyal che il documento, denominato “Strategic Civilian Nuclear Cooperation”, è stato firmato con il segretario di Stato statunitense Marco Rubio alla presenza dei due leader.

“Mi auguro che il lavoro che verrà svolto nell’ambito dell’accordo produca benefici reciproci per entrambi i Paesi nel prossimo periodo”, ha commentato Bayraktar. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Tunisia: inaugurati laboratori alta precisione controlli qualità

Tunisi, 24 set. – La ministra tunisina dell’Industria, delle Miniere e dell’Energia, Fatma Thabet Chiboub, ha inaugurato nuovi laboratori di alta precisione presso il Centro tecnico dell’agroalimentare, situato a Tunisi, e il Centro tecnico della chimica, con sede a Radès. L’iniziativa mira a rafforzare le capacità di analisi e controllo qualità dei prodotti tunisini, in particolare nei settori strategici per l’export.

Come riferisce la stampa locale, la cerimonia si è svolta alla presenza dell’ambasciatore dell’Unione europea in Tunisia, Giuseppe Perrone, e dell’ambasciatrice di Germania, Elisabeth Wolbers, insieme a funzionari del ministero. I laboratori sono stati finanziati nell’ambito del Programma di sostegno alla competitività e alle esportazioni, attuato dalla Giz in partenariato con il ministero tunisino e con il supporto dell’Ue e della Germania.

Con i nuovi equipaggiamenti, i centri tecnici puntano ora a offrire servizi innovativi alle imprese e alle start-up, come l’analisi dei residui di pesticidi per il settore agroalimentare e delle sostanze chimiche pericolose, garantendo conformità alle norme europee e facilitando l’accesso ai mercati internazionali. Le nuove infrastrutture dovrebbero rafforzare anche le capacità tecniche in comparti ad alto potenziale come la farmaceutica, la meccanica, la cosmetica e la profumeria, individuati come prioritari nella strategia nazionale dell’industria e dell’innovazione.

Il Centro tecnico della chimica mette già i suoi servizi a disposizione di 70 imprese del settore delle vernici e derivati, 250 aziende attive nella plastica e nella gomma e oltre 560 realtà della cosmetica, della profumeria e dei prodotti per la pulizia, notano le medesime fonti. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: 3,2 mld dollari da Africa Cdc per produzione farmaci

Roma, 24 set. – L'Africa Centre for Disease Control and Prevention (Africa Cdc) ha annunciato un importante pacchetto di finanziamenti e sovvenzioni da 3,2 miliardi di dollari, finalizzato a rafforzare la produzione locale di farmaci e vaccini in tutto il continente. È quanto annunciato da Abebe Getenu, coordinatore della Produzione Locale dell'Africa Cdc, durante un incontro con sviluppatori di farmaci, produttori e ricercatori a Matugga, in Uganda, spiegando che l’iniziativa è una mossa strategica per ridurre la forte dipendenza dell'Africa dai prodotti farmaceutici importati e raggiungere una maggiore autosufficienza nella produzione sanitaria.

Getenu ha illustrato la struttura del pacchetto finanziario, evidenziando un impegno di due miliardi di dollari da parte dell'African Export-Import Bank (Afreximbank) per il finanziamento e un ulteriore finanziamento di 1,2 miliardi di dollari da parte del Gavi African Vaccine Manufacturing Accelerator (Avma), disponibile per i produttori africani.

"La finanza è il fulcro di qualsiasi produzione", ha affermato Getenu. Ha spiegato che l'accesso ai fondi Gavi è subordinato al raggiungimento da parte dei produttori dello standard di prequalificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), un parametro fondamentale per la qualità e la sicurezza. "Quello che stiamo cercando di fare è supportare i nostri produttori nel raggiungere la prequalificazione dell'Oms, in modo che possano accedere al primo pagamento", ha aggiunto.

Getenu ha inoltre sottolineato l'importanza di garantire un mercato sostenibile per i beni prodotti localmente. Per far fronte a questo problema, l'Africa Cdc sta istituendo un meccanismo di approvvigionamento collettivo africano (African Pooled Procurement Mechanism) per garantire ai produttori un mercato continentale.

L'incontro faceva parte di una valutazione continentale delle capacità produttive, a cui ha partecipato una delegazione guidata da Mosoka Fallah, direttrice per la Scienza e l'Innovazione dell'Africa Cdc. La delegazione ha effettuato una visita in loco per valutare le strutture di Dei Biopharma, a Wakiso, un produttore ugandese di antidolorifici e antibiotici generici. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Madagascar: al via progetto per tutela delle tartarughe marine

Antananarivo, 23 set. – Il ministero malgascio dell’Ambiente e dello Sviluppo sostenibile ha lanciato il progetto Aro Fano, un programma quinquennale dedicato alla conservazione inclusiva delle tartarughe marine e degli habitat di fanerogame marine nel nord-ovest del Paese.

Come notano i media locali, il piano mira a proteggere cinque specie di tartarughe marine presenti nelle acque malgasce e a salvaguardare gli erbai marini, considerati fondamentali per la sicurezza alimentare, la lotta ai cambiamenti climatici e la resilienza degli ecosistemi costieri.

A livello globale esistono sette specie di tartarughe marine, cinque delle quali vivono a Madagascar. Il loro ruolo ecologico è cruciale, osservano gli analisti: contribuiscono all’equilibrio delle catene alimentari, alla salute delle barriere coralline e alla rigenerazione degli erbai.

Attraverso un approccio inclusivo che coinvolge le comunità locali, il progetto intende ridurre le catture accidentali, contrastare il traffico illegale, proteggere gli habitat critici e rafforzare la resilienza delle popolazioni costiere. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Nigeria: la storia torna nella scuola dell'obbligo

Abuja, 22 set. – Il governo federale della Nigeria ha annunciato la reintroduzione della storia come materia obbligatoria per il corso di studi della scuola dell'obbligo, una scelta fatta per "promuovere l'identità nazionale, l'unità, il patriottismo e la cittadinanza responsabile tra i giovani nigeriani". Lo ha annunciato in una nota il ministro dell'Istruzione nigeriano, Tunji Alausa, spiegando che il programma completo è stato concepito per ravvivare l'orgoglio per il passato della Nigeria, coltivare la coscienza civica e preparare i giovani nigeriani con le conoscenze e i valori necessari per costruire una nazione responsabile.

Secondo Alausa, la storia non è semplicemente una testimonianza del passato, ma una base fondamentale per formare cittadini responsabili e patriottici e, per la prima volta da decenni, gli alunni nigeriani studieranno la storia nigeriana ininterrottamente dalla prima elementare alla terza media.

È un cambiamento epocale per il sistema scolastico e culturale del grande Paese africano: gli studenti delle classi Sss 1-3 frequenteranno corsi in Studi civici e del patrimonio (la nuova materia che integra la storia nigeriana con l'educazione civica), un “approccio innovativo” che “garantisce che gli studenti comprendano la storia della nazione, coltivando al contempo i valori della cittadinanza, della responsabilità e del servizio" ha detto il ministro dell'Istruzione, secondo cui questa riforma rappresenta un dono inestimabile per la nazione, poiché ricollega i bambini alle loro radici e, al contempo, ispira orgoglio, unità e impegno per lo sviluppo della Nigeria.

Ha aggiunto che l'integrazione dell'educazione civica nel nuovo curriculum di studi fornirà agli studenti le conoscenze e i valori necessari per rispettare la diversità, sostenere le istituzioni e contribuire positivamente alla società. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Comore: nasce una scuola per agricoltura e sviluppo rurale

Moroni, 22 set. – Una Scuola Nazionale di Formazione per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Enfad) aprirà i battenti tra un paio di mesi a Djando, sull’isola di Moheli, alle Comore.

La nuova scuola avrà l’obiettivo di offrire ai giovani una formazione qualificante e direttamente collegata al mercato del lavoro, con la possibilità non solo di accedere a un impiego, ma anche di avviare attività autonome. Fa parte del programma Msomo na Hazi che mira a rafforzare le competenze locali e a contribuire allo sviluppo rurale, in una prospettiva di crescita economica e di modernizzazione del settore agricolo comoriano.

L’Enfad di Djando si affiancherà all’esperienza già esistente a Mvouni, sull’isola di Ngazidja, distinguendosi per una specializzazione mirata all’agricoltura e allo sviluppo rurale. In parallelo, il programma Msomo na Hazi prevede anche la creazione di centri di orientamento professionale denominati Sowo la hazi. Uno di questi è già operativo a Fomboni, mentre un altro sorgerà prossimamente a Nioumachoi.

Se ben implementata, la scuola di Djando potrebbe diventare un modello per il paese, rafforzando la sicurezza alimentare, l’imprenditorialità e la permanenza dei giovani nelle comunità rurali. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Sierra Leone: inaugurato il Sewa grounds market di Freetown

Freetown, 19 set. – Il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha inaugurato il Sewa grounds market, un complesso commerciale con oltre 1.500 spazi commerciali e servizi sociali realizzato nel cuore di Freetown e progettato per migliorare le condizioni di lavoro dei commercianti e ridurre il commercio ambulante nella capitale sierraleonese.

Il nuovo mercato è dotato di nuove bancarelle e diverse strutture di supporto ai commercianti che ci lavorano, tra cui un asilo nido. Citato dai media locali, Maada Bio ha sottolineato che questo progetto costituisce un importante passo avanti nella lotta contro le difficoltà legate al commercio ambulante nella capitale, ricordando “il ruolo decisivo dei commercianti e dei venditori” nell'economia locale e dicendo che è "imperativo fornire loro un ambiente dignitoso e adatto" per svolgere le loro attività.

Con questo mercato moderno, il governo della Sierra Leone vuole promuovere un ambiente più sicuro e meglio organizzato per le transazioni commerciali a Freetown. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Tunisia: Metlaoui, dalle miniere all’ecoturismo sostenibile

Tunisi, 15 set. – Oltre al suo ruolo di città mineraria, Metlaoui, nel cuore della Tunisia, sta rivelando un volto inatteso: quello di una regione dai paesaggi suggestivi, dove montagne, oasi e deserto si fondono in armonia. In questo contesto, un giovane locale, Ali Sadraoui, ha dato nuova vita all’oasi dimenticata di Rich Naam, trasformandola in un progetto di ecoturismo che unisce memoria storica, sostenibilità e sviluppo turistico.

Nato e cresciuto a Métlaoui, Sadraoui, secondo quanto riporta il sito lapresse.tn, ha osservato le ferite lasciate dall’estrazione mineraria sulla natura e sulla comunità. Dopo un percorso universitario in comunicazione e un’esperienza nel settore dei media, una tragedia personale – il cancro del padre, causato dall’inquinamento – lo ha spinto a tornare nella sua città natale con l’obiettivo di valorizzare il territorio.

Così è nato il progetto di recupero dell’oasi di Rich Naam, abbandonata dopo l’esodo dei suoi abitanti. L’area è stata trasformata in un centro di accoglienza per visitatori, diventando il punto di partenza ideale per esplorare le oasi circostanti, le montagne e i paesaggi naturali della regione.

Sadraoui sottolinea che il progetto non è solo economico, ma anche umano e patrimoniale: “Offriamo ai visitatori un’immersione nella natura, la scoperta di un patrimonio unico e la possibilità di vivere il deserto in modo autentico”. Con la collaborazione delle donne locali e un approccio solidale, l’oasi combina ospitalità, autenticità e sostenibilità.

Oggi Metlaoui non è più conosciuta solo per le sue miniere. L’oasi di Rich Naam apre la strada a un turismo sostenibile e montano, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e indimenticabili, e posizionando la città sulla mappa delle destinazioni ecoturistiche della Tunisia. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: a New York forum su futuro economico del continente

Roma, 12 set. – L’Africa deve assumere un ruolo centrale nella definizione dei mercati globali. È il messaggio lanciato in vista della conferenza “Unstoppable Africa 2025 – The Big Push: Africa Shapes the Markets”, organizzata dall’iniziativa Global Africa Business Initiative (Gabi) del Global Compact delle Nazioni Unite e in programma il 21 e 22 settembre a New York, a margine della 80ª Assemblea generale dell’Onu.

“L’Africa è inarrestabile. Il continente è al centro di molte opportunità. Le imprese globali dovrebbero venire a fare affari con l’Africa, non in Africa”, ha dichiarato Sanda Ojiambo, vicesegretaria generale dell’Onu e direttrice esecutiva del Global Compact.

Come precisa Gabi in una nota, l’evento, co-convocato da Nazioni Unite e Commissione dell’Unione Africana, sarà ospitato dal segretario generale António Guterres e dal presidente di turno dell’Ua Mahmoud Ali Youssouf. Riunirà capi di Stato, leader economici, investitori, policy maker e rappresentanti della società civile per promuovere la trasformazione economica africana.

Il forum metterà al centro risorse naturali, crescita demografica, innovazione e potenziale giovanile come motori dello sviluppo, puntando su investimenti in infrastrutture, connettività digitale, energie rinnovabili e integrazione commerciale. Centrale sarà il ruolo dell’Area di libero scambio continentale africana (AfCFTA), che secondo le stime potrebbe aumentare del 45% il commercio intra-africano entro il 2045.

Tra i relatori confermati figurano i presidenti Ndemupelila Netumbo Nandi-Ndaitwah (Namibia), Duma Boko (Botswana), Julius Maada Bio (Sierra Leone) e João Lourenço (Angola), insieme a dirigenti di grandi gruppi come Safaricom, DP World, Google, Equity Group, Naspers, Bidvest, Econet e Cassava.

L’iniziativa è sostenuta da numerosi partner, tra cui Afreximbank, AfDB, Africa Finance Corporation, Meta, Safaricom, Pepsico e U.S. Chamber of Commerce. Prevista anche la partecipazione di personalità del mondo culturale e creativo, con l’attrice e attivista Nomzamo Mbatha a condurre il gala inaugurale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Egitto: accordo con Corea del Sud per scuole digitali

Il Cairo, 11 set. – L’Egitto ha avviato un progetto quinquennale in collaborazione con la Corea del Sud per rafforzare l’educazione digitale nelle scuole pubbliche e "preparare i giovani alle competenze richieste dal mercato del lavoro in trasformazione".

L’accordo, annunciato nei giorni scorsi in occasione di un incontro tra il ministro dell’Istruzione e dell’Insegnamento tecnico, Mohamed Abdel-Latif, e l’ambasciatore sudcoreano Kim Yonghyon, prevede un finanziamento da 15 milioni di dollari. Il programma coinvolgerà 54 scuole medie pubbliche distribuite nei 27 governatorati e prenderà avvio nel 2026, dopo un anno preparatorio dedicato a identificare i bisogni tecnici e pedagogici.

Secondo l’Unesco, meno del 30% delle scuole pubbliche egiziane dispone attualmente di infrastrutture Tic adeguate. Il progetto punta a modernizzare i laboratori informatici, migliorare la connettività Internet, introdurre nuovi programmi digitali, rafforzare le competenze degli insegnanti e istituire sistemi di monitoraggio per valutare i progressi degli studenti.

Il Paese affronta un tasso di disoccupazione giovanile pari al 18,9% nel 2024, secondo la Banca mondiale, mentre il Forum economico mondiale stima che sei lavoratori su dieci avranno bisogno di formazione entro il 2027. In questo contesto, le autorità vedono nell’iniziativa sudcoreana un’opportunità per fornire ai giovani egiziani strumenti concreti in vista dei mestieri del futuro.

L’iniziativa si inserisce inoltre negli obiettivi dell’Agenda 2063 dell’Unione africana, che considera l’educazione digitale un fattore strategico per stimolare l’innovazione e rispondere alle esigenze economiche del continente. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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