Roma, 15 maggio 2025 – Si è conclusa una giornata intensa e ad alto contenuto strategico a Codeway Expo 2025, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile in corso a Fiera Roma fino al 16 maggio. Sotto i riflettori, tre temi centrali: energia, procurement e filiere agroalimentari, affrontati in un confronto costruttivo tra istituzioni, imprese e agenzie internazionali. Codeway, organizzata da Fiera Roma e Internationalia, si conferma ancora una volta piattaforma imprescindibile per connettere diplomazia economica, innovazione e azione concreta sul campo.

Mission 300: l’energia come leva per lo sviluppo e l’occupazione in Africa

La giornata si è aperta con la presentazione in anteprima di Mission 300, il programma congiunto della Banca Mondiale e della African Development Bank che punta a garantire accesso all’elettricità a 300 milioni di persone in Africa subsahariana entro il 2030. Un’iniziativa sostenuta dal Governo italiano nell’ambito del Piano Mattei, e promossa da ITA – Italian Trade Agency, che si propone di mobilitare 30 miliardi di dollari in finanziamenti altamente agevolati per progetti di elettrificazione sostenibile e inclusiva.

Il clima non ha confini”, ha affermato Francesco Corvaro, Envoy for Climate Change, sottolineando come, in uno scacchiere globale cambiato, “il G7 debba aprirsi all’Africa” e ribadendo la centralità del Piano Mattei come leva di cooperazione.

Da qui al 2050, un miliardo di giovani africani entrerà nel mercato del lavoro, ma solo 400 milioni di posti saranno disponibili. L’accesso all’energia è anche accesso al lavoro, e il settore privato è il cuore dell’operazione”, ha dichiarato Stefania Lenoci, rappresentante della World Bank in Italia. Il modello vincente, ha aggiunto, è “quello in cui risorse pubbliche e capacità private si combinano per generare soluzioni sostenibili”.

Daniel Schroth, della African Development Bank, ha posto l’accento sulla “clean cooking”: “Un miliardo di persone non ha accesso a sistemi di cucina pulita. Mission 300 punta a cambiare questa tendenza, generando opportunità per donne e bambini, e riducendo l’impatto ambientale”.

Elisa Portale, della World Bank, ha concluso: “L’83% del deficit globale di accesso all’energia è in Africa subsahariana. Mission 300 non è solo energia: è lavoro, riforme, sviluppo. Serve la partecipazione di tutti”.

Procurement internazionale: come le imprese italiane possono accedere a un mercato da 30 miliardi.

Grande attenzione anche per gli appuntamenti dedicati al procurement delle Nazioni Unite, che ogni anno mobilita oltre 30 miliardi di dollari in beni e servizi, di cui oltre 1,5 miliardi assegnati a imprese italiane. I panel, organizzati da UNOPS and IFAD, hanno fornito indicazioni operative per accedere alle gare, registrarsi sulla piattaforma UNGM e costruire relazioni efficaci con i buyer delle agenzie ONU.

L’Onu non può fare da sola. Abbiamo bisogno delle imprese – anche delle PMI – per costruire supply chain resilienti e affrontare le crisi globali”, ha affermato Marcus McKay, rappresentante UNOPS per l’Italia. “Il settore privato è il motore della crescita economica e un partner fondamentale per garantire continuità allo sviluppo umanitario”.

Dal World Food Programme all’UNHCR, da UNDP an FAO and UNICEF, i rappresentanti delle agenzie hanno evidenziato i bisogni emergenti in settori chiave come energia, infrastrutture, salute e digitalizzazione, invitando le imprese italiane a farsi protagoniste di un procurement etico, innovativo e ad alto impatto sociale e ambientale.

CIHEAM Bari protagonista del pomeriggio: startup, filiere e cooperazione agroalimentare.

Nel pomeriggio, il testimone è passato al CIHEAM Bari, protagonista della seconda parte della giornata con un focus sulla cooperazione agroalimentare tra Italia e Africa. Il convegno “Cooperation with the Italian Private Sector for Business Development in Africa” ha riunito istituzioni, agenzie internazionali e imprese attorno all’esperienza dei progetti Startup10 and TANIT, entrambi parte del Piano Mattei.

Attraverso questi programmi, startup locali e PMI italiane collaborano per trasferire tecnologie, creare imprese, sviluppare filiere sostenibili. “Essere presenti a Codeway è un tassello di una strategia integrata, in cui imprese, ricerca e istituzioni uniscono le forze per favorire sviluppo e sicurezza alimentare”, ha dichiarato Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto del CIHEAM Bari.

Esperienze presentate da FAO, UNIDO, Ministero dell’Agricoltura tunisino e organizzazioni come E4Impact hanno dimostrato come la cooperazione pubblico-privata possa generare valore economico, sociale e ambientale in maniera sistemica.

Codeway Expo prosegue fino a domani, 16 maggio, per consultare il programma completo e partecipare:www.codewayexpo.com

 

Visualizza il comunicato completo

Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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