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Nigeria: progetto vie d'acqua, con cooperazione internazionale

Abuja, 24 ott. – L'amministrazione municipale di Lagos, in Nigeria, ha lanciato ufficialmente il progetto Omi-Eko, ideato per sfruttare le vie d'acqua dello Stato per il trasporto urbano. Il piano, in discussione da diversi mesi, prevede lo spostamento del traffico dalla rete stradale alle vie d'acqua e la promozione di una mobilità più pulita.

Finanziato da diversi donatori, tra cui l'Afd (Agenzia francese per lo sviluppo), l'Unione europea (Ue) e la Banca europea per gli investimenti (Bei), il progetto si articola in due fasi: la prima consiste nella costruzione di infrastrutture per la navigazione interna, tra cui 15 linee di traghetti prioritarie, il dragaggio e la sistemazione di 140 km di canali, con lo sviluppo di 25 terminal e moli dotati di stazioni di ricarica elettrica. La seconda fase prevede l'acquisizione e la gestione di 75 traghetti elettrici, sistemi di trasporto intelligenti per la biglietteria e l'informazione ai passeggeri e programmi di capacity building. Secondo le autorità, l'investimento contribuirà a ridurre la congestione del traffico sulle strade di questa megalopoli, che conta oltre 20 milioni di abitanti, la seconda città più popolosa dell'Africa dopo il Cairo.

Secondo uno studio condotto dal Danne institute for research, in collaborazione con Financial derivatives company, i ritardi costano in media agli utenti dei trasporti pubblici di Lagos 79.000 naira (53,80 dollari) all'anno, e agli automobilisti 133.979 naira. Si stima che il tempo perso a causa della congestione del traffico sia di 2,21 ore al giorno: in tal senso, il progetto di trasporto fluviale integrerà le iniziative di diversificazione già in corso, tra cui la rete ferroviaria urbana Lagos rail mass transit (Lrmt), che ha già visto la costruzione e la messa in servizio di due sezioni, la linea blu e la linea rossa (in grado di gestire rispettivamente 250.000 e 500.000 passeggeri al giorno).

Tuttavia, nonostante le politiche volte a rafforzare i servizi di trasporto pubblico, la soddisfazione delle esigenze di mobilità a Lagos si affida ancora in larga parte agli operatori privati. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Uganda: Kampala e Roma insieme per sostenere progetto Unido

Kampala, 23 ott. – Uganda e Italia sosterranno un nuovo progetto triennale dell'Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) mirato a rafforzare la capacità del settore privato ugandese e a potenziare le partnership internazionali. L'accordo per l'iniziativa, intitolata Strengthening the Private Sector through Capacity Building and International Partnerships in Uganda, è stato firmato martedì a Kampala, al ministero dell'Industria, del Commercio e delle Cooperative. Il progetto è finanziato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale italiano, attraverso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), e sarà implementato da Unido Itpo Italy in collaborazione con Bergs&More.

Questa iniziativa è allineata con il Piano Mattei del governo italiano, la strategia Global Gateway dell'Unione Europea, l'agenda di sviluppo nazionale dell'Uganda e supporta l'integrazione delle imprese ugandesi nell'Area di libero scambio continentale africana (AfCFTA). L'obiettivo principale è sostenere lo sviluppo delle imprese ugandesi fornendo loro gli strumenti, le competenze e le partnership necessarie per crescere, competere e contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. A tal fine, verrà istituito un centro dedicato al capacity building, in coordinamento con il Ministero locale.

Bruno Otto, rappresentante di Unido in Uganda, ha sottolineato che l'iniziativa rappresenta "un passo concreto verso lo sviluppo delle imprese ugandesi attraverso conoscenza, innovazione e cooperazione internazionale", evidenziando l'impegno dell'Italia nel promuovere la cooperazione triangolare. Diana Battaggia, direttrice di Unido Itpo Italy, si è detta fiduciosa che il progetto si tradurrà in "risultati significativi e in un impatto duraturo per le istituzioni ugandesi, le associazioni imprenditoriali e il settore privato in generale". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Somalia: ministro, rischio carestia a causa dei tagli agli aiuti

Mogadiscio, 23 ott. – La Somalia è a rischio reale di carestia all’inizio del 2026 a causa dei tagli agli aiuti umanitari, denuncia il ministro degli affari umanitari dello Stato sud-occidentale, Nasir Arush.  Secondo i dati dell’unità congiunta per la sicurezza alimentare e la nutrizione (Fsnau), il numero di persone in situazione di “emergenza alimentare” (Ipc 4) è passato da 72.000 nel primo trimestre dell’anno a 227.000 nel sud-ovest della Somalia, in uno Stato che conta circa 4,2 milioni di abitanti.

Arush sostiene che le agenzie umanitarie hanno ridotto gli interventi alimentari e che, stavolta, il consueto “ripristino” dei fondi internazionali non è avvenuto. “Non sappiamo più da dove verrà il sostegno” dice, sottolineando che in passato Stati Uniti e Regno Unito erano intervenuti prontamente.

I dati delle Nazioni Unite mostrano che fino ad oggi solo il 21 % dei 1,4 miliardi di dollari richiesti per la risposta umanitaria in Somalia è stato finanziato. Nel Paese, circa 4,4 milioni di persone sono classificati tra le fasi Ipc 3 e Ipc 4. Inoltre, 1,9 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta; di questi, circa 400.000 corrono rischi gravi di vita e hanno bisogno urgente di assistenza.

Il conflitto persistente, la fragilità delle infrastrutture sanitarie e il peggioramento degli eventi climatici - in particolare siccità e inondazioni - aggravano la crisi alimentare.  Secondo Arush, con il peggioramento delle precipitazioni stagionali e un raccolto in calo, la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente entro l’inizio del 2026. Le organizzazioni umanitarie locali e internazionali sono in pressing sui donatori per aumentare i finanziamenti e prevenire una catastrofe umana. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Ciad: 2 mln da Fondo Onu istruzione per rifugiati dal Sudan

N'Djamena, 22 ott. – A favore dei rifugiati sudanesi in Ciad, Education Cannot Wait (Ecw), il fondo globale delle Nazioni Unite per l'istruzione nelle emergenze, ha annunciato un finanziamento aggiuntivo di due milioni di dollari. I fondi saranno utilizzati per migliorare le infrastrutture scolastiche, aumentare la capacità degli studenti e fornire loro supporto psicosociale.

Secondo Ecw, questo finanziamento mira a espandere le attività educative nelle province di Wadi Fira ed Ennedi East, dove i recenti arrivi di rifugiati stanno aumentando la pressione sulle strutture locali. Il finanziamento sarà implementato in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr/Acnur) e le organizzazioni locali. Si prevede che andrà a beneficio di circa 27.000 bambini in più, portando il numero totale di studenti supportati dal programma First Emergency Response a 97.000.

Oltre 850.000 persone sono fuggite dal Sudan dallo scoppio del conflitto nell'aprile 2023, un numero significativo delle quali ha cercato rifugio in Ciad.

Il Ciad, già sottoposto a una significativa pressione demografica e dove il 36,5% della popolazione vive in condizioni di estrema povertà secondo i dati della Banca Mondiale del 2024, ospita ora uno dei più grandi flussi di rifugiati dell'Africa centrale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Mediterraneo: Napoli capitale della pace grazie ai Med Dialogues

Napoli, 16 ott. – “Napoli è in questi giorni la capitale della pace nel Mediterraneo”: con queste parole evocative il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha detto in occasione dell’apertura dell'undicesima edizione dei "Dialoghi Mediterranei" (Med Dialogues). L'evento, promosso dal ministero italiano degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Isci) al Palazzo Reale di Napoli per celebrare i 2500 anni della città, vede la partecipazione straordinaria dei ministri degli Esteri di Israele e Palestina.

"La presenza qui nello stesso palazzo del ministro degli Esteri di Israele e di quello della Palestina significa che qualcosa sta cambiando sul serio," ha dichiarato Tajani a margine dell'apertura, sottolineando che l'incontro serve a "rinforzare questo cessate il fuoco" raggiunto nei giorni scorsi a Gaza.

La conferenza è stata inaugurata dal messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha sottolineato come gli ultimi due anni di guerra abbiano tradito l'ideale di un "mare di prossimità", ma ha aggiunto che oggi "vediamo finalmente riaccendersi la speranza". Mattarella ha sollecitato l'impegno di tutti gli attori regionali per "rendere solido questo primo passo di responsabilità".

Da parte sua, Tajani ha ribadito l'azione diplomatica italiana, che mira a fare del Mediterraneo non più un "mare di sofferenza" e ha annunciato il prossimo invio di 100 tonnellate di beni alimentari e l'accoglienza di 150 studenti nell'ambito del corridoio universitario Italia-Gaza.

Il ministro ha sottolineato la centralità dell'Africa nella strategia italiana, insistendo sulla necessità di un partenariato paritario e annunciando un prossimo viaggio istituzionale in Niger, Senegal e Mauritania.

Al termine dell’evento sarà diffusa poi una Dichiarazione di Napoli, in cui si afferma che "la stabilità e la prosperità dell’area passano anche attraverso una rinnovata cooperazione economica”, sottolineando la responsabilità storica dei popoli del Mediterraneo di costruire un futuro di pacifica coesistenza sulle fondamenta gettate dal Piano del Presidente Trump. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: report Aics, il continente ancora in cima alle priorità

Roma, 16 ott. – Anche nel 2024 l'Africa è stata la principale priorità geografica della cooperazione allo sviluppo, in linea con lo spirito del Piano Mattei. È quanto emerge dalle parole di Marco Riccardo Rusconi, direttore dell'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), nell'introduzione al rapporto 2024 sulle attività dell'agenzia, pubblicato questa settimana.

Dichiarazioni che trovano riscontro nei numeri messi nero su bianco nel report: il nuovo Documento Triennale di Programmazione e Indirizzo 2024-2026 identifica infatti 23 Paesi africani tra i 38 prioritari della cooperazione italiana, e all'Africa è stato destinato oltre un terzo dei 668 milioni di euro erogati globalmente nel 2024 dall'Aics. Da Dakar a Maputo l'agenzia vanta ora dieci sedi operative in Africa, con l'obiettivo di costruire collaborazioni alla pari e reciprocamente vantaggiose per promuovere crescita sostenibile, sicurezza e occupazione locale.

L'avvio del Piano Mattei, lanciato nel 2024 dal governo italiano, "ha segnato un'accelerazione senza precedenti dell'impegno nel continente africano" ha affermato Rusconi. "Abbiamo aperto due nuove sedi, a Kampala e Abidjan, rafforzato quelle esistenti e lanciato strumenti innovativi dal forte impatto". Il direttore di Aics ha evidenziato in particolare il lancio di un finanziamento straordinario da 30 milioni di euro destinato unicamente alla Costa d'Avorio. Un intervento localizzato e di breve durata (è terminato a inizio 2025) volto a massimizzare l'impatto sul campo.

Secondo il vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli: "L'Italia vuole essere protagonista di un nuovo approccio allo sviluppo, fondato su una cooperazione autentica, paritaria e orientata ai risultati". Nel 2024, si legge nel rapporto, l'Aics ha intensificato i progetti bilaterali nei settori della salute, sicurezza alimentare, digitale, formazione professionale e sviluppo urbano sostenibile, anche nell'ottica di contrastare le cause profonde dei flussi migratori irregolari.

Il rapporto annuale mette in luce l'efficacia di alcuni progetti ad alta rilevanza, come Wedp che in Etiopia ha fornito accesso al credito e formazione a decine di migliaia di donne imprenditrici. In Niger, il progetto Pamirta sta invece combattendo la povertà rurale attraverso la realizzazione di infrastrutture vitali per l'accesso ai mercati agricoli, mentre in Egitto l'iniziativa Sawa garantisce servizi sanitari e educativi essenziali alle comunità migranti. L'impegno dell'Aics si estende anche alla resilienza agricola con programmi come Tanit in Tunisia e il sostegno alle industrie del caffè in Mozambico, dimostrando che l'azione italiana non è solo aiuto, ma un partenariato strategico che punta allo sviluppo economico sostenibile del continente. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: al via piattaforma per produzione sanitaria regionale

Roma, 15 ott. – I Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc) hanno lanciato la piattaforma African Manufacturing Market Intelligence & Network Analysis (Ammina) per rafforzare la produzione sanitaria regionale, l'innovazione e l'autosufficienza in tutto il continente.

Presentata durante l'African Healthcare Manufacturing Trade Exhibition and Conference tenutasi ad Accra, in Ghana e basata su un progetto iniziale della Fondazione Gates, Ammina è una piattaforma innovativa basata sui dati, sviluppata per fornire approfondimenti approfonditi sull'ecosistema produttivo africano di prodotti per la salute.

"Ammina rappresenta un passo coraggioso verso la messa a disposizione dei nostri Stati membri e partner di dati di alta qualità, affidabili e accessibili", ha affermato Jean Kaseya, direttore generale dell'Africa Cdc. "L'Africa Cdc si impegna a garantire che Ammina diventi una risorsa continentale affidabile per promuovere la produzione di prodotti sanitari, gli investimenti e il processo decisionale politico in tutta l'Africa", ha aggiunto, assicurando che l'iniziativa fornirà dati completi su produttori, capacità produttive, portafogli di prodotti e tendenze di mercato, consentendo agli Stati membri dell'Unione Africana (Ua), ai produttori, agli investitori e ai partner di prendere decisioni informate e rafforzare la crescita industriale nella produzione di prodotti sanitari.

Allo stato attuale, Ammina mappa i dati di oltre 700 produttori e di oltre 2.500 prodotti sanitari in 18 Stati membri dell'Ua, ma l’obiettivo è quello di estendere questa copertura a tutti i 55 Stati membri dell’organizzazione, garantendo che i dati rimangano un bene pubblico continentale governato dall'Unione Africana.

Secondo Africa Cdc, offrendo un quadro aggiornato del panorama manifatturiero sanitario africano, Ammina dovrebbe sbloccare opportunità di commercio intra-africano, attrarre investimenti sostenibili e catalizzare l'innovazione nella produzione locale di vaccini, medicinali e diagnostica. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: a maggio torna protagonista la cooperazione con Codeway

Roma, 14 ott. – Torna a Fiera Roma dal 13 al 15 maggio 2026 Codeway Expo, la manifestazione che si conferma la principale piattaforma italiana della cooperazione internazionale allo sviluppo sostenibile, un unicum nel panorama internazionale. Organizzata da Fiera Roma in collaborazione con Internationalia e con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), l’edizione 2026 è stata presentata ieri alla Farnesina, alla presenza dei principali protagonisti istituzionali e del mondo della cooperazione italiana.

Il ritorno di Codeway arriva dopo il successo del 2025, che ha registrato oltre 200 relatori da tutto il mondo, 250 incontri B2B, 60 eventi tematici e la partecipazione di 33 Paesi, confermandosi come un vero hub B2G e B2B per promuovere il dialogo, costruire partenariati e generare opportunità concrete tra istituzioni, imprese, Ong, università e organizzazioni internazionali.

Nel corso della presentazione, è stato sottolineato come Codeway Expo rappresenti ormai un appuntamento unico nel panorama italiano e internazionale, uno spazio di incontro e collaborazione tra pubblico e privato, ricerca e impresa. Il viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, ha rimarcato il ruolo crescente del settore privato e degli enti territoriali nel favorire partenariati efficaci e dinamiche virtuose di sviluppo sostenibile, sottolineando l’importanza di Codeway come leva per ampliare il coinvolgimento di tutti gli attori della cooperazione.

Anche il direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Maeci, Stefano Gatti, ha richiamato l’attenzione sul valore strategico dell’iniziativa, pienamente integrata nella politica della cooperazione italiana, capace di offrire alle imprese strumenti e opportunità per accedere ai fondi nazionali e internazionali e di rafforzare la presenza del sistema Italia nei contesti globali.

L’edizione 2026 si preannuncia come una tappa di ulteriore crescita e consolidamento, con tre giornate dedicate a networking, forum di alto livello, procurement internazionale, country pitch e workshop sui grandi temi della cooperazione, in linea con le 5P dell’Agenda 2030 - Persone, Pianeta, Prosperità, Partnership e Pace.

Tra i focus principali: agricoltura e risk management, Ict e governance digitale, blue economy ed economia circolare, transizione energetica, formazione e salute. Obiettivo: trasformare la cooperazione in opportunità di sviluppo condiviso e business responsabile.

Dopo la rinnovata collaborazione con le Nazioni Unite, Codeway Expo 2026 consolida il proprio respiro internazionale, rafforzando il ruolo di piattaforma aperta ai Paesi target della cooperazione italiana e di catalizzatore per nuovi partenariati industriali, finanziari e tecnologici.

Accanto all’area espositiva, il programma di incontri offrirà momenti di dialogo strategico con agenzie internazionali, istituzioni, aziende e mondo accademico, mentre l’ecosistema digitale di Codeway continuerà ad amplificare la community dell’evento, che nel 2025 ha raggiunto oltre un milione di utenti e superato i 10.000 follower attivi sui canali social.

“Codeway è la dimostrazione di come Fiera Roma sappia mettere in dialogo mondi diversi - istituzioni, imprese, ricerca - trasformando le idee in progetti e i progetti in risultati concreti per le persone e i territori”, ha dichiarato Luca Voglino, presidente di Investimenti S.p.A., società cui fa capo Fiera Roma.

“Crediamo fermamente nel valore aggiunto di Codeway, piattaforma di incontro e opportunità di sinergie tra la Cooperazione allo sviluppo e il settore privato, che la legge 125/2014 considera un soggetto importante sul terreno dello sviluppo. A questo riguardo, su impulso della Farnesina, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) sta lavorando intensamente per dare attuazione a due progetti strategici della Cooperazione. Il primo è la Misura Imprese Impatto, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Italiana per il Digitale - AgID e mirato a sostenere le idee innovative del settore privato, utili a soddisfare efficacemente i bisogni dei Paesi partner. Il secondo progetto è il Fondo Regioni, il cui scopo è accompagnare le Regioni italiane nel co-disegnare e realizzare iniziative, mettendo a disposizione dei Paesi partner risorse, competenze, energie dei propri territori e quindi anche delle eccellenze produttive e imprenditoriali. Su questo e altro saremo lieti di confrontarci a Fiera Roma, con il variegato mondo che Codeway porta a raccolta ogni anno”, ha dichiarato Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Aics.

“Codeway Expo si conferma così una piazza unica, dove il linguaggio della cooperazione incontra quello dell’impresa e dove le parole chiave restano innovazione, sostenibilità, partenariato e dialogo - concludono gli organizzatori dell’evento in un comunicato -. Un appuntamento da non perdere per chi, nel mondo della cooperazione e dello sviluppo, vuole essere parte del cambiamento e costruire futuro”. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Sudafrica: a Città del Capo la riunione G20 su ambiente e clima

Johannesburg, 14 ott. – È in corso a Città del Capo il terzo e ultimo incontro del Gruppo di lavoro del G20 su ambiente e sostenibilità climatica (Ecswg), che riunisce le delegazioni dei Paesi membri per discutere le priorità ambientali globali in vista del vertice dei leader previsto per il prossimo mese. I lavori tecnici, iniziati ieri, proseguiranno fino a mercoledì, mentre la riunione ministeriale si terrà da giovedì 16 a venerdì 17 ottobre.

Aprendo i lavori, il ministro sudafricano delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente, Dion George, ha dichiarato che le discussioni di questa settimana getteranno le basi per l’adozione della Dichiarazione ministeriale dell’Ecswg, che prenderà il nome di “Dichiarazione di Città del Capo”. Il documento rappresenterà il primo risultato ambientale del G20 elaborato sul suolo africano e fungerà, ha detto il ministro, da “modello di cooperazione pratica, basato su dati concreti e orientato ai risultati”.

Secondo George, la dichiarazione si articolerà intorno a tre impegni principali: accelerare l’attuazione degli accordi internazionali esistenti; rafforzare la cooperazione tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo attraverso strumenti finanziari, tecnologici e di formazione; e consolidare la trasparenza e la responsabilità in tutte le aree d’azione ambientale.

Nel corso della settimana, i delegati esamineranno sei aree prioritarie: biodiversità e conservazione; degrado del suolo, desertificazione, siccità e sostenibilità idrica; gestione dei prodotti chimici e dei rifiuti; cambiamenti climatici; qualità dell’aria; oceani e coste. Gli esiti di questi lavori confluiranno nella riunione ministeriale dell’Ecswg e, successivamente, nel vertice dei capi di Stato e di governo del G20.

Tuttavia, l’unità dei partecipanti è stata messa alla prova dalle dichiarazioni della capo delegazione statunitense, Usha-Maria Turner, che ha annunciato l’opposizione di Washington ai riferimenti, contenuti nella bozza della dichiarazione, all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Turner ha affermato che tali questioni “non dovrebbero rientrare nelle responsabilità delle organizzazioni internazionali né del G20”.

La posizione degli Stati Uniti, che segue la linea già adottata durante l’amministrazione Trump nel respingere formalmente l’Agenda 2030 e gli SDGs, ha introdotto un elemento di tensione che potrebbe ostacolare il raggiungimento del consenso pieno sulla Dichiarazione di Città del Capo, concepita per allineare la cooperazione ambientale del G20 ai principali quadri di sviluppo globale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Etiopia: accordo con Aics per ricostruzione nel Tigray

Addis Abeba, 14 ott. – Il ministero delle Finanze dell’Etiopia e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) hanno firmato un accordo per avviare un’iniziativa biennale intitolata “Supporting Community Resilience through Community-Based Tourism and Heritage Conservation in the Wukro-Gheralta Belt, Tigray, Ethiopia”.

Come viene spiegato in una nota del ministero delle Finanze, l’intesa, siglata dalla vice ministra delle Finanze Semereta Sewasew e dall’ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba, Agostino Palese, prevede un finanziamento di 1,7 milioni di euro e segna una nuova fase di cooperazione tra i due Paesi, con l’obiettivo di promuovere mezzi di sussistenza sostenibili, costruzione della pace e tutela del patrimonio culturale nelle aree colpite dal conflitto.

Sewasew ha sottolineato il valore “simbolico e strategico” del progetto, che rappresenta “una tappa significativa nella lunga amicizia tra Etiopia e Italia”. Ha ringraziato il governo italiano per la solidarietà dimostrata, aggiungendo che “investendo nel patrimonio e nelle persone, questa iniziativa contribuirà a ricostruire la speranza, creare lavoro e preservare la nostra identità culturale per le future generazioni”.

L’iniziativa si inserisce nel quadro del piano decennale di sviluppo etiope (2021–2030) e nel processo di ricostruzione postbellica previsto dall’Accordo di Pretoria, riconoscendo il turismo sostenibile come motore di sviluppo locale e diplomazia culturale.

Da parte sua, l’ambasciatore Palese ha ribadito l’impegno dell’Italia nel sostenere la ripresa del Tigray, affermando che “cultura e turismo possono essere potenti motori di pace, resilienza e prosperità”. Il progetto, ha aggiunto, “completa gli sforzi già in corso in altri settori, come quello sanitario”.

L’iniziativa mira a rivitalizzare il Wukro–Gheralta Belt, un’area di straordinario valore culturale duramente colpita negli ultimi anni, concentrandosi sul restauro di siti storici e sulla creazione di imprese turistiche inclusive gestite dalle comunità locali.

La firma dell’accordo coincide con la conclusione del mandato dell’ambasciatore Palese, al quale il governo etiope ha espresso riconoscenza per il suo contributo al rafforzamento delle relazioni bilaterali. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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