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Africa: il convegno "Spera" al via a Genova e in altre città

Roma, 11 giu. – Ha preso il via oggi a Genova il convegno "Solidarietà, Progetti e Risorse per l’Africa" (Spera), promosso dal Consorzio omonimo che riunisce oltre 50 associazioni di volontariato attive in Africa nei settori sociale, educativo, sanitario ed edilizio. L’evento, articolato in cinque sessioni tematiche dedicate a volontariato, imprese, università, chiese e istituzioni, si svolge in presenza e online, con appuntamenti anche in sei città italiane. Lo riferisce Unige.life, portale dell’Università di Genova.

Ad aprire i lavori è stato Marco Riccardo Rusconi, direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), che ha illustrato il ruolo della cooperazione italiana nel continente africano e l’attuazione del Piano Mattei.

Tra gli ospiti attesi nei prossimi giorni figurano il senatore Carlo Calenda, rappresentanti di Fincantieri, Umana, Accademia della Marina Mercantile, esponenti delle Chiese cattolica e valdese, e docenti di università italiane e africane.

Domani si terrà la sessione “Le Università italiane in Africa”, durante la quale la sede Aics de Il Cairo, in collaborazione con l’Università di Sassari, presenterà un progetto attivo dal 2015 per il miglioramento dell’assistenza medica e infermieristica in Egitto. Giunto alla sua terza fase, il programma coinvolge ospedali locali in attività di formazione, trapianti di midollo e screening pediatrici, con il sostegno dell’art. 24 della Legge n. 125/2014 e il contributo di partner italiani.

Venerdì, la sessione “La Cooperazione italiana” approfondirà strumenti finanziari, orientamenti strategici definiti dalla Farnesina, e il ruolo delle sedi estere Aics, con contributi da Nairobi, Maputo, Tunisi e Dakar. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Algeria: un piano contro l'inquinamento da plastica

Algeri, 05 giu. – In Algeria, il ministero dell'Ambiente e della Qualità della Vita ha elaborato un piano per combattere l'inquinamento da plastica, diventato una "necessità urgente" date le gravi conseguenze di questo inquinamento sugli ecosistemi, sulla biodiversità e sulla salute pubblica.

La ministra Nadjiba Djilali ha annunciato l'attuazione del piano nel suo discorso durante un evento educativo e di sensibilizzazione organizzato dall'Agenzia nazionale dei rifiuti per bambini sull'inquinamento da plastica e sulla riduzione del suo utilizzo, nell'ambito della Giornata Mondiale dell'Ambiente, celebrata ogni anno il 5 giugno.

Questo piano sarà attuato in collaborazione con diverse associazioni di produttori professionali.

Djilali ha affermato che "l'Algeria ha compiuto progressi significativi nel campo della gestione dei rifiuti, il che non solo ha ridotto l'inquinamento, ma ha anche aperto promettenti prospettive economiche". Ha sottolineato che il valore economico dei rifiuti domestici è stimato in circa 151 miliardi di dinari (1 miliardo di euro) all'anno, il che potrebbe potenzialmente creare oltre 480.000 posti di lavoro in questo settore.

Attività di sensibilizzazione e dimostrazioni didattiche per i bambini erano all'ordine del giorno di questo evento, pensate per sviluppare la loro cultura ambientale, rafforzare il loro spirito civico e incoraggiarli ad adottare comportamenti ecologici e pratiche sostenibili che li incoraggino a ridurre l'uso della plastica nella loro vita quotidiana. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Etiopia: Green Legacy, pronte 8,4 mld di piantine

Addis Abeba, 04 giu. – L’Etiopia ha preparato oltre 8,4 miliardi di piantine in vista della campagna di riforestazione Green Legacy di quest’anno (che partirà a luglio), superando l’obiettivo iniziale di 7,5 miliardi. Lo ha annunciato il ministero dell’Agricoltura, secondo quanto riportato dall’agenzia Fana Broadcasting Corporate.

Secondo Shanko Tessa, responsabile del Dipartimento per lo sviluppo idrico del ministero, la campagna prevede la piantumazione su 1,9 milioni di ettari di terreno, di cui 1,5 milioni già individuati come idonei. Sono inoltre state elaborate mappe dettagliate per la copertura di oltre 492.000 ettari.

Fino a oggi, ha precisato Shanko, sono già state piantate 518,9 milioni di piantine e sono state preparate 3,1 miliardi di fosse, in vista della stagione principale di semina.

La campagna coinvolge oltre 116.000 siti in tutto il Paese, tra cui enti pubblici, scuole, organizzazioni religiose, strutture private e appezzamenti agricoli. Le specie vegetali selezionate comprendono alberi forestali, bambù, varietà miste e piante ornamentali, con l’obiettivo di combinare riforestazione e abbellimento urbano.

Per monitorare i progressi, è attivo un comitato direttivo nazionale che conduce valutazioni settimanali con la partecipazione di attori chiave dei settori coinvolti. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: a Patrizia Mauro direzione di Assafrica & Mediterraneo

Roma, 29 mag. – E’ Patrizia Mauro il nuovo Direttore Generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’Associazione del Sistema Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane in Africa e Medio Oriente. Mauro - si legge in un comunicato - subentra a Letizia Pizzi, la quale ha ricoperto l’incarico dal 2021.

Laureata in Economia e Commercio presso l’Università di Firenze e specializzata in Economia allo Sviluppo, Patrizia Mauro nel 2003 ha iniziato a lavorare in Confindustria Assafrica & Mediterraneo, dove si è occupata degli studi economici, del marketing associativo e dei progetti speciali, quali Reti d’impresa e pubblicazioni settoriali.

Negli anni ha fatto un percorso costante di crescita fino a ricoprire l'incarico di Responsabile Area Studi e Servizi alle Imprese, specializzandosi nell'accompagnamento all’internazionalizzazione delle aziende associate, nello studio degli strumenti finanziari italiani e delle Banche multilaterali di sviluppo e nell'evoluzione dei mercati dell’area mediorientale e del Continente africano. Ha inoltre seguito le tematiche relative al crescente ruolo del settore privato nei progetti e nelle strategie della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.

“Nel suo nuovo incarico - conclude la nota - sarà impegnata a portare avanti l’azione dell’Associazione nel rafforzamento delle relazioni commerciali e industriali con i paesi dell'area di competenza, nell’implementazione delle attività delle aziende associate e nel dialogo con le Istituzioni nazionali e internazionali, sia per le politiche di sviluppo in Medio Oriente che nell’ambito del Piano Mattei”. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Sud Sudan: Msf condanna attacco all'ospedale di Old Fangak

Juba, 05 mag. – Medici Senza Frontiere ha condannato con la massima fermezza il bombardamento intenzionale del suo ospedale situato a Old Fangak, nello Stato di Jonglei, in Sud Sudan. Secondo quanto riferito da Msf in un comunicato, l'attacco è iniziato intorno alle 4,30 del mattino, quando due elicotteri da combattimento hanno sganciato una bomba sulla farmacia dell'organizzazione, provocandone la completa distruzione a causa dell'incendio divampato. Gli elicotteri hanno poi continuato a sparare sulla città di Old Fangak per una trentina di minuti. Verso le 7, un drone ha bombardato il mercato locale. Il bilancio attuale è di almeno sette morti e 20 feriti.

Mamman Mustapha, capo missione di Msf in Sud Sudan, ha dichiarato nel comunicato: "Alle 8 del mattino, il nostro ospedale di Old Fangak ha ricevuto una ventina di feriti, di cui quattro in condizioni critiche. Ci sono segnalazioni di ulteriori vittime e feriti nella comunità. Un paziente e due operatori sanitari, tra cui un membro del nostro staff già presente in ospedale, sono rimasti feriti durante il bombardamento; i pazienti in condizioni meno gravi hanno abbandonato la struttura. Il bombardamento del nostro ospedale di Old Fangak ha causato danni significativi, culminando nella completa distruzione della farmacia, ora rasa al suolo. In essa erano stoccate tutte le nostre forniture mediche destinate all'ospedale e alle nostre attività di outreach, compromettendo gravemente la nostra capacità di fornire assistenza".

Msf ha sottolineato nel suo comunicato di aver condiviso le coordinate geografiche di tutte le sue strutture, incluso l'ospedale di Old Fangak, con tutte le parti coinvolte nel conflitto. L'ospedale di Old Fangak rappresenta l'unica struttura sanitaria di riferimento per una popolazione di oltre 110.000 persone nella contea di Fangak, che già versava in condizioni di accesso estremamente limitato all'assistenza sanitaria.

"Stiamo ancora valutando l'entità dei danni e l'impatto sulla nostra capacità di fornire assistenza, ma è chiaro che questo attacco isolerà ulteriormente la popolazione dalle cure salvavita", ha aggiunto Mustapha nel comunicato. E ha continuato: "Invitiamo tutte le parti in conflitto a proteggere i civili e le infrastrutture civili, inclusi operatori sanitari, pazienti e strutture sanitarie. Gli ospedali non devono mai essere presi di mira e le vite dei civili devono essere protette".

Msf ha inoltre evidenziato nel suo comunicato che questo è il secondo attacco a una sua struttura nell'ultimo mese, facendo seguito al saccheggio armato dell'ospedale e dei locali di Ulang, nello Stato dell'Alto Nilo, avvenuto il 14 aprile, che ha privato l'intera popolazione della contea di Ulang dell'accesso all'assistenza sanitaria secondaria. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Mozambico: allarme per blocco aiuti Usa a istruzione infantile

Maputo, 02 mag. – Funzionari del settore istruzione e organizzazioni umanitarie in Mozambico hanno espresso seria preoccupazione riguardo ai potenziali effetti negativi sullo sviluppo dell'istruzione nella prima infanzia a seguito del congelamento degli aiuti statunitensi al Paese. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu.

Negli ultimi dodici anni, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha sostenuto il programma nazionale di alimentazione scolastica (Pronae) con un investimento di 75 milioni di dollari, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'istruzione prescolare e tutelare i diritti dei bambini. Grazie a questo programma, implementato congiuntamente dal governo mozambicano e da World Vision-Mozambico, fino al 2024 sono stati distribuiti 22 milioni di pasti a oltre 93.000 studenti delle scuole primarie in 160 istituti nei distretti di Muecate e Nacaroa, nella provincia di Nampula.

Lopes Muquera, vicedirettore di Together Educating Children, un'iniziativa che collabora all'attuazione del programma, ha dichiarato ad Anadolu che il ritiro dei finanziamenti rischia di vanificare i progressi compiuti negli ultimi dodici anni. "Probabilmente assisteremo a un aumento dei tassi di abbandono scolastico e a un peggioramento delle condizioni nutrizionali dei bambini e delle loro madri, anch'esse destinatarie del programma. Questo sviluppo ci ha colpito duramente e avrà conseguenze di vasta portata - ha affermato Muquera -. Questo programma è stato fondamentale per incrementare la frequenza scolastica, combattere la fame e prevenire la malnutrizione infantile".

Il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite aveva già lanciato l'allarme il mese scorso, avvertendo che 57.000 bambini nella provincia di Nampula potrebbero rimanere senza pasti scolastici a causa della carenza di finanziamenti. Anabela Munarapa, responsabile del dipartimento per gli Affari trasversali della direzione provinciale dell'istruzione di Nampula, ha affermato che il blocco dei fondi "ha reso inabili le comunità che erano al centro della sua attuazione. Probabilmente tutti risentiremo dell'impatto di questa decisione". Munarapa ha tuttavia aggiunto che sono in corso sforzi "per mobilitare risorse al fine di garantire la continuità" del programma. "Il governo, a vari livelli, continuerà ad aiutare le scuole e le comunità nei distretti ad accedere ai pasti, in modo da mantenere il tasso di frequenza scolastica", ha dichiarato.

A febbraio il Dipartimento di Stato americano ha congelato quasi tutti gli aiuti esteri. Mozambico e Stati Uniti avevano firmato, nell'aprile 2022, un accordo di cooperazione allo sviluppo del valore di 1,5 miliardi di dollari in cinque anni. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa: transizione verde, impegno della Bei da 60 mln

Roma, 28 apr. – La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta accelerando l'uso di tecnologie verdi in Africa e Asia con un impegno di 60 milioni di dollari per la società di private equity LeapFrog Investments (LeapFrog). L'impegno della Bei, braccio finanziario dell'Unione Europea, riguarda una strategia di investimento per il clima di LeapFrog, che ha ottenuto anche il sostegno della International Finance Corporation (Ifc) del Gruppo Banca Mondiale, della società di investimento globale Temasek con sede a Singapore e della Swiss Development Finance Institution (Sifem).

LeapFrog mira a stanziare 500 milioni di dollari nell'ambito della sua strategia di investimento per il clima per diffondere strumenti e tecnologie verdi a disposizione dei consumatori in Africa e Asia. Grazie a questa iniziativa, milioni di persone dovrebbero avere accesso a trasporti, energia, cibo e alloggi migliori e più ecologici.

I consumatori dell'Asia meridionale, del Sud-est asiatico e dell'Africa sono responsabili del 25% delle emissioni globali di gas serra, una percentuale destinata a salire fino al 73% entro il 2030 senza una transizione verde.

Un investimento iniziale nell'ambito della strategia di investimento climatico di LeapFrog sostiene Battery Smart, il più grande fornitore indiano di batterie come servizio per veicoli a due e tre ruote, offrendo ai ciclisti una mobilità a basse emissioni di carbonio. Altri settori di interesse includono l'energia solare sui tetti e la cucina pulita.

"I quattro miliardi di consumatori nei mercati emergenti rappresentano metà dell'umanità: hanno tutto il diritto di crescere, ma senza strumenti e tecnologie verdi, le loro emissioni totali supereranno il bilancio mondiale del carbonio. È proprio qui che si trovano le maggiori opportunità: investire per sostenere una transizione generazionale per la maggior parte dei consumatori e dei produttori globali. Siamo grati del supporto dei nostri partner di lunga data Bei, IFfc e Temasek nel raggiungimento di questa missione", ha dichiarato il Dott. Andy Kuper, Ceo e fondatore di LeapFrog Investments. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Ghana: mille borse di studio per i giovani Ecowas

Accra, 24 apr. – Il presidente del Ghana, John Dramani Mahama, ha annunciato che il Paese offrirà mille borse di studio agli studenti universitari provenienti da tutta la sottoregione della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas), nell'ambito degli sforzi volti a rafforzare i legami regionali attraverso l'istruzione e la condivisione di esperienze.

Lo riportano i giornali ghanesi, che citano un discorso di Mahama durante le celebrazioni per il 50esimo anniversario dell'Ecowas: "Per celebrare questo momento e rafforzare i legami regionali, il Ghana offre mille borse di studio a studenti universitari provenienti da tutta la sottoregione dell'Ecowas per studiare nelle nostre università".

Secondo Mahama, l'iniziativa rappresenta un passo concreto verso la costruzione dell'unità tra i giovani dell'Africa occidentale: "Questo non è solo un gesto. È un ponte verso un futuro in cui i nostri giovani cresceranno vedendosi non come stranieri, ma come partner". Mahama ha sottolineato che la diplomazia non dovrebbe limitarsi alla risoluzione delle controversie, ma deve anche includere la creazione di condizioni per la pace, l'inclusione e il progresso, ragion per cui ha auspicato maggiori investimenti nei giovani e nell'istruzione come mezzo per rafforzare i legami regionali.

"Il nostro impegno per l'integrazione attraverso la diplomazia deve estendersi agli ambiti economico, sociale e culturale. Che si tratti di armonizzare i negoziati commerciali o di promuovere la cooperazione in materia di istruzione e sanità, i nostri strumenti diplomatici devono sempre essere al servizio del nostro popolo", ha detto Mahama, spiegando che il programma di borse di studio sarà implementato in collaborazione con le università pubbliche del Ghana e coordinato dal ministero degli Affari esteri e dell'integrazione regionale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Africa:RES4Africa e E4Impact insieme per imprenditoria e energia

Roma, 17 apr. – La Renewable Energy Solutions for Africa Foundation (RES4Africa) e la E4Impact Foundation hanno firmato un Memorandum d'intesa (MoU) per rafforzare la collaborazione nel promuovere iniziative imprenditoriali e programmi di formazione nel settore energetico africano. L’intesa - specificano le due realtà in una nota congiunta -, punta a favorire l’elettrificazione sostenibile e il trasferimento di competenze in tutto il continente, con un orizzonte di collaborazione triennale.

La partnership strategica unisce le competenze tecniche di RES4Africa, attiva nella promozione delle energie rinnovabili e nello sviluppo di policy inclusive, con la solida presenza territoriale di E4Impact, impegnata da anni nel supporto alle start-up africane e nella costruzione di partenariati tra imprese locali e internazionali.

L’accordo prevede il lancio di attività congiunte di formazione tecnica e manageriale – tra cui workshop, programmi di capacity building e master Mba specializzati – oltre a iniziative di incubazione e accelerazione per start-up e giovani imprenditori. Le due organizzazioni collaboreranno inoltre all’organizzazione di eventi e progetti innovativi, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema dell’energia green in Africa.

"La transizione verso un futuro energetico sostenibile in Africa richiede non solo infrastrutture, ma anche una nuova generazione di professionisti in grado di guidare il cambiamento", ha dichiarato Roberto Vigotti, segretario generale di RES4Africa. "Questa partnership con E4Impact ci permetterà di coniugare know-how tecnico e sviluppo imprenditoriale per formare i leader della transizione verde".

Soddisfazione anche da parte di Mario Molteni, Ceo di E4Impact Foundation: "Siamo entusiasti di unire le nostre forze con RES4Africa. Grazie alla nostra presenza in 21 Paesi africani, possiamo ampliare l’impatto delle attività a favore di uno sviluppo sostenibile basato su innovazione, formazione e cooperazione internazionale". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Mauritania: al via piano Salute con l'Unione europea

Nouakchott, 16 apr. – Il ministero della Salute della Mauritania ha firmato Carta della Salute 2025-2027 con il capo della delegazione dell'Unione Europea in Mauritania, Joaquin Tasovilla Longa.

Questa carta si basa su quattro pilastri: accelerare la riduzione della mortalità materna e infantile, combattere le malattie, rafforzare la sicurezza sanitaria e rispondere alle emergenze, migliorare la governance e la copertura sanitaria universale.

Secondo una nota informativa pubblicata dal ministero della Salute sulla sua pagina Facebook, il patto mira a "implementare e valutare gli interventi sanitari, rafforzare il coordinamento della mobilitazione e la distribuzione delle risorse secondo le priorità nazionali".

Il ministro della Salute mauritano, Abdallahi Sidi Mohamed Wedih, ha affermato che la carta "rappresenta la visione del presidente mauritano Mohamed Ould Cheikh Ghazouani e i suoi sforzi per fare della salute un pilastro essenziale della giustizia sociale e di una vita dignitosa".

Il ministro ha sottolineato "l'importanza di impegnarsi ad attuare le disposizioni della Carta e di garantirne un monitoraggio e una valutazione regolari". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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