Focus su sanità, digitale, sostenibilità e formazione nella prima giornata della manifestazione

È iniziata oggi a Roma l’edizione 2025 di Codeway – Cooperation Development Expo, l’evento internazionale dedicato alla cooperazione allo sviluppo sostenibile, in programma fino a venerdì 16 maggio (la partecipazione è gratuita previa registrazione). La giornata inaugurale ha visto un’intensa partecipazione di rappresentanti istituzionali, aziende, organizzazioni internazionali e attori della società civile, riuniti per approfondire il ruolo sempre più strategico delle partnership pubblico-private nei settori chiave per il futuro del pianeta: sanità, digitale, sostenibilità ambientale e formazione professionale. La manifestazione, organizzata da Fiera Roma e Internationalia con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si conferma piattaforma di riferimento per l’Italia nella diplomazia economica e nello sviluppo condiviso.

Apre Codeway Expo: il settore privato protagonista della cooperazione internazionale

La cerimonia inaugurale di Codeway 2025, intitolata “Il settore privato e la cooperazione”, ha ufficialmente aperto i lavori. Sotto la guida di Massimo Zaurrini, ceo di Internationalia, si sono alternati sul palco autorevoli voci delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, tra cui il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il ministro dell’Educazione della Repubblica del Ghana Haruna Iddrisu, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’amministratore delegato di Sparkle Enrico Bagnasco, in veste anche di presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Un confronto ad ampio raggio per ridefinire il ruolo delle imprese nei processi di sviluppo globale, sottolineando come la cooperazione non sia solo un tema di solidarietà, ma anche una leva di crescita per l’intero sistema Paese. “Eventi come Codeway – ha sottolineato Cirielli – rappresentano quel mondo che internazionalizza, puntando sulla qualità dei rapporti umani. L’Italia ha nel cuore della sua azione il ‘fare del bene’ e creare relazioni nel sud del mondo, guidata sempre dall’Agenda di sviluppo 2020-2030, portando le capacità di una società millenaria che ha saputo creare una civiltà tecnologicamente sviluppata senza dimenticare i valori tradizionali”. A proposito del coinvolgimento degli attori privati, il vice ministro ha citato il bando aperto in Farnesina per il settore profit e “la riforma sul coinvolgimento delle Regioni, che, come le università, potranno accedere senza bandi coinvolgendo il sistema privato, senza far venire meno il criterio della trasparenza grazie al monitoraggio di Dgcs e Aics. E questo in un meccanismo ‘win-win’, di guadagno reciproco, che può favorire la creazione di posti di lavoro ma anche trasmettere competenze, tecnologie e savoir faire imprenditoriale”.
Il Governatore del Lazio Francesco Rocca ha evidenziato come la Regione Lazio sia “in prima linea nel promuovere una cooperazione nuova, insieme a imprese, enti locali, istituzioni e mondo non profit, puntando a trasformare le grandi sfide globali in opportunità di crescita condivisa. Le Regioni – ha spiegato -, grazie alla loro prossimità ai territori, possiedono una capacità unica di leggere i bisogni reali delle comunità. Questa vicinanza consente di costruire partenariati territoriali efficaci, basati su una comprensione profonda delle esigenze locali e su un dialogo costante con gli attori del territorio. Codeway – ha concluso – dimostra che fare sistema è possibile. Ed è necessario”.

Sanità globale: Gavi e Global Fund, alleanze strategiche per l’Africa

Grandi protagonisti a Codeway Expo 2025 GAVI, Global Fund e Friends of the Global Fund Europe che hanno acceso i riflettori su opportunità e nuovi scenari per il settore sanitario e farmaceutico africano e per la salute globale aperti dal Piano Mattei e dalle partnership pubblico-private nella salute globale. Tra i relatori dei due panel sul tema, assieme al ministro della Salute di Zanzibar, Nassor Ahmed Mazruila, la CEO di Gavi, Sania Nishtar ha sottolineato come “il partenariato pubblico-privato sia stato centrale per il successo di Gavi nel proteggere oltre un miliardo di bambini e salvare oltre 18 milioni di vite dal 2000. Guardando al nostro prossimo periodo strategico – ha aggiunto – vogliamo accelerare la collaborazione con il settore privato e con altri partner che portano nuova energia, nuove idee e nuovi investimenti, per aiutarci a proteggere più persone, da più malattie, più rapidamente che mai”. Dello stesso tenore l’intervento di Lady Roslyn Morauta, presidente del Consiglio del Global Fund, che ha ricordato come “il Global Fund sia il principale finanziatore multilaterale di sovvenzioni per la salute globale in Africa. Dalla sua nascita ha salvato oltre 65 milioni di vite e contribuito a ridurre di oltre il 61% il tasso di mortalità combinato per AIDS, tubercolosi e malaria nei Paesi in cui investe. Ma le sfide che ci attendono sono enormi – ha sottolineato –: dalla crescente resistenza ai farmaci alla pressione sui sistemi sanitari causata dai cambiamenti climatici e dai conflitti. Solo attraverso una solida collaborazione tra governi, settore privato e società civile potremo costruire sistemi sanitari resilienti e inclusivi di cui l’Africa ha bisogno, e porre fine a queste tre malattie”.

Faro sul Digitale: il Piano Mattei accelera la trasformazione tecnologica

Nel corso della mattinata attenzione puntata sull’Iniziativa Faro sul Digitale, uno dei progetti chiave del Piano Mattei, pensato per accompagnare Senegal, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico nei percorsi di trasformazione digitale sostenibile. Il panel, moderato dal consigliere Stefano Lo Savio (MAECI), ha riunito rappresentanti istituzionali africani e italiani, agenzie di sviluppo, imprese e organismi internazionali, in un confronto aperto sui nuovi strumenti per l’innovazione e l’accesso equo alla tecnologia.
Tra i progetti presentati, il futuro hub di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile – che sarà inaugurato a Roma il 20 giugno con MIMIT e UNDP. “È un’opportunità concreta per i Paesi partner del Piano di accedere a tecnologie d’avanguardia, dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale ai supercomputer, e costruire insieme una nuova infrastruttura di connettività”, ha spiegato Lorenzo Ortona, capo della struttura di missione del Piano Mattei.
Al centro del dibattito anche il tema della formazione: “Come utilizziamo le competenze digitali per preparare i giovani ad affrontare il mondo del lavoro?”, ha chiesto Haruna Iddrisu, Ministro dell’Istruzione del Ghana, sottolineando l’importanza degli hub per l’innovazione nel sistema scolastico.
Per Keyzom Ngodup (UNDP), “l’Italia sta facendo un ottimo lavoro nel sostenere la crescita economica attraverso il digitale”, mentre Stephane Kounandi Coulibaly, direttore Innovazione del Ministero della Transizione Digitale della Costa d’Avorio, ha ribadito la volontà di “non essere solo consumatori, ma anche co-creatori e innovatori”. In chiusura, Roger Thiam, direttore del Ministero delle Comunicazioni del Senegal, ha lanciato un appello alle imprese italiane: “Il Senegal entra in un’era in cui la tecnologia non è più un lusso, ma un diritto. Vi invitiamo a costruire insieme a noi progetti di lungo periodo. È il nostro New Deal tecnologico”.

COP30: l’Italia presenta AquaPraça, icona di innovazione ambientale

Grande partecipazione anche per la presentazione del Padiglione italiano alla COP30, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si svolgerà nel 2025 a Belém, in Brasile. L’incontro, moderato da Rita Lofano (direttrice di AGI), ha messo in luce il modello italiano di cooperazione pubblico-privata per promuovere l’innovazione sostenibile a livello globale. Cuore del progetto sarà AquaPraça, l’opera galleggiante firmata da Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab del MIT di Boston, pensata per fondere architettura, tecnologia e sostenibilità in un’icona replicabile nei contesti climatici più estremi.
Il padiglione – illustrato da Ratti stesso – , si articolerà in due spazi complementari: AquaPraça, nella baia di Belém, e Made for Our Future, spazio istituzionale dedicato al dialogo internazionale sul clima. Insieme ospiteranno eventi, incontri e progetti in grado di rappresentare l’eccellenza italiana in campo ambientale, energetico e tecnologico. Un’opportunità per presentare soluzioni concrete e stimolare, anche su impulso italiano, l’adozione di politiche climatiche replicabili su scala globale.
Tra gli interventi, quelli di Stefano Gatti (Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo – MAECI), Alessandro Guerri (Direttore Affari europei, internazionali e Finanza sostenibile – MASE), Luca Infanti (Cimolai Spa) e dell’ambasciatore del Brasile in Italia Renato Mosca, a conferma del forte partenariato tra i due Paesi nel segno dell’innovazione green.

TVET Africa Index 2025: investire nella formazione per cambiare il futuro

Nel pomeriggio, la plenaria ha ospitato un panel sul TVET Africa Index 2025, che ha acceso i riflettori sul potenziale della formazione tecnica e professionale per dare risposte alla sfida demografica africana. Il ministro dell’Educazione del Ghana Haruna Iddrisu, insieme a, tra gli altri, Lorenzo Ortona, capo della struttura di missione del Piano Mattei, Marco Riccardo Rusconi – Direttore di AICS, e rappresentanti di Confindustria, De Lorenzo SpA e GPE, ha discusso come la TVET (Istruzione e Formazione Tecnica e Professionale) possa diventare strumento concreto per generare occupazione, crescita industriale e inclusione. “Il Ghana punta a dare sempre più opportunità alle nuove generazioni a partire dalle conoscenze informatiche e digitali, fino a creare delle smart schools e, in questo, il Piano Mattei non solo è strategico, ma monumentale”, ha affermato a Codeway Expo Haruna Iddrisu, ministro dell’Educazione della Repubblica del Ghana, paese che conta 34 milioni di abitanti, in rapida crescita: stime ufficiali riferiscono che il 35% ha meno di 15 anni, il 38% dai 15 ai 35 anni. Una popolazione giovanissima quindi, di cui il 60% concentrata nelle aree urbane. Il ministro Idrissu ha continuato osservando che il Piano Mattei “definisce le relazioni dell’Italia con il resto del mondo”, non solo col continente africano o i 14 Paesi beneficiari, diventando cartina di tornasole “dell’azione italiana nella cooperazione internazionale”. “In Ghana ci sta a cuore preparare le nuove generazioni al futuro”, la premessa di Idrissu, secondo cui il Paese sarà tra quelli che, grazie alla collaborazione pubblico-privato promossa dal Piano Mattei, “saprà trarre pieno vantaggio anche a livello di educazione, digital skill e competenze nell’Ict”, che il ministro dell’Educazione intende portare in classe “dall’asilo alle università”, integrando queste materie “in tutti gli aspetti dell’insegnamento”. Un “capitale umano” su cui “il governo intende investire per creare occupazione: è la nostra priorità- assicura-, non possiamo permetterci di perdere competenze”. E conclude: “Anche grazie alle tante ong italiane che lavorano in questo settore, diventeremo degli innovatori”.

Sul sito www.codewayexpo.com il programma completo dei prossimi due giorni e la possibilità di iscriversi per partecipare gratuitamente

 

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Roma, 16 ottobre 2024 – Gli italiani sono i cittadini europei più familiari e consapevoli sui temi della Cooperazione Internazionale, dagli investimenti solidali a quelli sostenibili. È quanto emerge dal Rapporto Harris 2024, commissionato dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD) alla società demoscopica internazionale Toluna Harris Interactive, e presentato alla Farnesina durante il lancio dell’edizione 2025 di  Codeway Expo, la manifestazione dedicata alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile con focus su opportunità e prospettive per il settore privato, che si terrà a Fiera di Roma dal 14 al 16 maggio del prossimo anno.

Lo studio ha esaminato le opinioni dei cittadini di Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia attraverso sondaggi online condotti dal 19 al 23 aprile 2024, coinvolgendo un totale di 6.257 persone. Agli intervistati sono state poste una trentina di domande sulla familiarità con il concetto di aiuto allo sviluppo, sull’interesse per l’efficacia degli interventi, sulle regioni prioritarie e sulla percezione dell’efficacia degli aiuti.

In quasi tutte le risposte, l’Italia ha registrato i dati più elevati. Gli italiani hanno espresso i livelli più alti di familiarità con il concetto di Cooperazione, dimostrando un elevato interesse pubblico per il tema e un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo – elementi che testimoniano un impegno solido e continuo.

“Confrontandosi positivamente con altre nazioni europee, l’Italia dimostra di avere una posizione di leadership nella promozione della solidarietà internazionale e della sostenibilità ed emerge come un attore rilevante e rispettato nel campo dell’aiuto allo sviluppo e degli investimenti solidali e sostenibili”, si legge nel documento.

Questo dato, che a un primo sguardo potrebbe sorprendere, trova invece spiegazione nella grande partecipazione della società civile italiana a iniziative di sostegno internazionale, alimentata sia dalla tradizione cattolica che da quella di sinistra. L’ultimo quesito del rapporto, che misura il livello di “impegno personale”, evidenzia come gli italiani abbiano le percentuali di risposta affermativa più alte in tutte le azioni proposte: dalla lettura di articoli sulla solidarietà internazionale alla firma di petizioni, dalle donazioni a organizzazioni di solidarietà al volontariato. Gli italiani superano di gran lunga la media europea in ogni categoria.

Il rapporto sottolinea che, ad eccezione di una domanda, gli italiani hanno ottenuto i valori più elevati in tutti i 30 quesiti posti. Per chi desidera approfondire, l’intero rapporto è disponibile in francese al seguente link

Contatti stampa:
Cecilia Moretti
ceciliamoretti@gmail.com – 3892756994

Sintesi dei principali elementi del rapporto.

Ecco una sintesi in punti chiave dei dati in cui l’Italia e gli italiani registrano i punteggi più alti nel rapporto sugli investimenti solidali e sostenibili. È bene evidenziare che il rapporto è stato commissionato dall’Agenzia alla cooperazione francese e realizzato da un soggetto internazionale su un campione di vari paesi europei:
Familiarità con l’aiuto allo sviluppo: L’89% degli italiani dichiara di conoscere la politica di aiuto allo sviluppo internazionale, il dato più alto tra i paesi esaminati.
Informazione sull’aiuto internazionale dell’UE: Gli italiani si dichiarano tra i più informati sulla politica di sviluppo internazionale dell’UE (59%).
Sostegno all’aiuto ai paesi in via di sviluppo: L’87% degli italiani sostiene che l’Italia debba aiutare questi paesi, il valore più alto in assoluto.
Impegno personale: Gli italiani sono i più coinvolti nelle attività di solidarietà, come fare donazioni (62%), partecipare a progetti solidali (28%) e manifestazioni per aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo (23%).
Sostegno agli investimenti UE: Gli italiani sono tra i più favorevoli all’idea che l’Unione Europea debba sostenere i paesi in via di sviluppo, con il 78% di consenso.
Effetto positivo degli investimenti: Il 71% degli italiani ritiene che gli investimenti italiani nei paesi in via di sviluppo abbiano un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’Italia.
Coinvolgimento in azioni di solidarietà: Gli italiani dimostrano maggiore impegno, con una percentuale significativa di persone coinvolte in attività solidali e partecipative, ben al di sopra della media europea.
Impegno personale: Gli italiani sono tra i più attivi in Europa nel partecipare a manifestazioni per spingere le istituzioni a combattere il cambiamento climatico e ad aumentare l’aiuto ai paesi in via di sviluppo.
Informazione sulle politiche di sviluppo: Gli italiani, rispetto ad altri paesi, sono tra i più convinti che il loro paese debba agire per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le comunità colpite da conflitti o cambiamenti climatici (82%).
Priorità per l’Italia: Gli italiani vedono l’Africa come la regione prioritaria per l’intervento italiano e dell’UE, con una forte attenzione all’Africa intera e ai paesi del Maghreb.
Visione positiva sugli investimenti: Gli italiani hanno fiducia che gli investimenti sostenibili e solidali migliorino la reputazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale, con impatti positivi su salute, sicurezza e clima.
Informazione e consapevolezza ambientale: Gli italiani mostrano un forte interesse per le questioni ambientali e internazionali, con il 76% che considera gli investimenti del loro paese come un contributo significativo alla protezione della biodiversità e al contrasto del cambiamento climatico.
Percezione dell’efficacia degli aiuti: Il 56% degli italiani crede che l’Italia stia agendo efficacemente per sostenere lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo, un dato tra i più alti in Europa.
Ruolo dell’Italia nel mondo: Gli italiani sono convinti che l’Italia debba essere tra i leader nel sostenere paesi in difficoltà, specialmente nell’Africa subsahariana. Il 70% degli intervistati ritiene che il paese debba aumentare gli investimenti solidali per avere un impatto positivo a livello globale.

Quadro generale dell’Italia e degli italiani:

  • Gli italiani sono tra i più favorevoli e attivi nel sostenere lo sviluppo internazionale, con un alto livello di consapevolezza e partecipazione personale.
  • L’Italia emerge come uno dei paesi con il maggiore coinvolgimento nell’informazione e nel sostegno agli investimenti solidali e sostenibili, particolarmente interessata a sostenere l’UE e i paesi in via di sviluppo in vari ambiti (economico, climatico, sanitario).
  • Gli italiani emergono come fortemente favorevoli agli investimenti solidali e allo sviluppo sostenibile, con un alto livello di coinvolgimento personale e fiducia nelle politiche del paese. L’interesse si concentra soprattutto su temi ambientali e sociali globali, evidenziando l’Africa come una priorità. La percezione è che l’Italia debba continuare a svolgere un ruolo di primo piano nel sostenere lo sviluppo globale, e che tali sforzi siano cruciali anche per migliorare la reputazione e il posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale.

 

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