Sviluppo e cooperazione

Liberia: l'Irc cesserà le sue attività il 30 aprile

Monrovia, 18 mar. – L'International rescue committee (Irc) cesserà le sue operazioni in Liberia il 30 aprile 2025, dopo quasi 30 anni di lavoro umanitario e di sviluppo. Lo si apprende da un comunicato stampa ufficiale dell'Irc. Presente in Liberia dal 1996 per rispondere alle esigenze delle popolazioni sfollate a causa dei conflitti regionali, l'Irc ha implementato più di 20 programmi, investendo più di 200 milioni di dollari e assistendo quasi due milioni di persone in 12 delle 15 contee del Paese. Con la fine delle operazioni, i progetti ancora in corso saranno assegnati a titolari locali.

L'organizzazione ha svolto un ruolo fondamentale nella ricostruzione e nello sviluppo post-conflitto della Liberia, concentrandosi su programmi nei settori della sanità, dell'istruzione e dei servizi di base. L'Irc ha inoltre facilitato il reinserimento degli ex combattenti, dei liberiani tornati nel Paese e degli ex bambini soldato, ha sostenuto l'emancipazione delle donne e ha contribuito a rafforzare il sistema sanitario del Paese: "La decisione di chiudere l'ufficio Irc in Liberia non è stata presa alla leggera", ha detto Yalew Desta Abebe, vicedirettore nazionale dell'Irc in Liberia, che ha spiegato che l'organizzazione ha osservato l'evoluzione e lo sviluppo del Paese e ritiene che sia giunto il momento di passare il testimone al governo e alle organizzazioni locali per garantire la sostenibilità dei risultati ottenuti.

Mentre l'Irc si prepara a chiudere il suo ufficio, l'organizzazione esprime la sua profonda gratitudine al governo e al popolo della Liberia per la loro collaborazione e il loro sostegno. È aperta a future collaborazioni qualora se ne presentasse la necessità. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Siria: Oxfam, bene le promesse ma l'Ue deve agire

Damasco, 18 mar. – Moutaz Adham, direttore nazionale per la Siria dell'organizzazione umanitaria Oxfam, basata nel Regno Unito, ha accolto con favore l'impegno da 2,5 miliardi di euro da parte dell'Unione europea per la ricostruzione e gli aiuti nel Paese mediorientale.

Il rappresentante della confederazione di Ong ha avverito: "Gli impegni sono apprezzati, ma ora i donatori devono agire di conseguenza, soprattutto in questo momento critico".

"Il Paese ha visto cambiamenti sismici e cresce la speranza di una nuova Siria. Tuttavia, la realtà rimane che la maggior parte delle persone si trova a dover scegliere tra cibo, istruzione e assistenza sanitaria. La povertà e la violenza persistente stanno distruggendo le speranze di ripresa e di pace. A ciò si aggiunge l'incertezza sul futuro della Siria e su ciò che la attende" ha detto Adam.

"La crescente tendenza globale a tagliare gli aiuti è allarmante - ha aggiunto - I donatori devono garantire aiuti sufficienti affinché i siriani possano ricostruire le loro vite, sia ora che nel lungo periodo. I siriani stessi devono essere in prima linea in tutte le discussioni sul futuro del loro Paese. Il processo di pace deve essere guidato dai siriani e deve includere tutti i gruppi".

"La violenza persistente, la povertà e la diminuzione delle capacità di recupero stanno cancellando la speranza di ripresa, stabilità e pace - ha concluso - I leader globali devono sostenere fermamente il popolo siriano, ora e in futuro".

Ieri, l'Unione Europea ha promesso quasi 2,5 miliardi di euro in aiuti per la Siria, in occasione di una riunione tra le potenze globali e i Paesi della regione mediorientale a Bruxelles, per promuovere le donazioni e affrontare la crisi umanitaria del Paese causata da anni di guerra.

La Germania ha promesso circa 300 milioni di euro alle agenzie delle Nazioni Unite e a organizzazioni selezionate per assistere la Siria, mentre il Regno Unito ha promesso circa 190 milioni di euro cibo, assistenza sanitaria e istruzione. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Libano: Banca mondiale presenta piano ricostruzione da 1 mld

Beirut, 13 mar. – La Banca Mondiale ha presentato al premier libanese Nawaf Salam un progetto da un miliardo di dollari, che include un prestito di 250 milioni per finanziare le prime fasi della ricostruzione delle regioni libanesi distrutte dai bombardamenti israeliani, con il resto della somma da finanziare con aiuti internazionali. Lo ha indicato ieri un comunicato diffuso dell'ufficio del primo ministro.

L’annuncio, riferisce il quotidiano libanese francofono L'orient le jour, è stato fatto durante una riunione al Grand Sérail, la sede del governo di Beirut, a cui ha partecipato il direttore regionale della Banca Mondiale, Jean-Christophe Carré, insieme a numerosi ministri, al Consiglio per lo sviluppo e la ricostruzione e all’Istituto delle Finanze Basil Fuleihan.

Il progetto include il trattamento dei terreni e la ricostruzione delle infrastrutture. Durante la riunione, Salam ha insistito affinché le aree di confine siano le prime a beneficiare di questo progetto.

La Banca Mondiale ha finalizzato una settimana fa il suo rapporto definitivo sui danni e le perdite subiti dal Libano a causa della guerra tra Israele e Hezbollah, che è durata dall'8 ottobre 2023 fino alla tregua del 27 novembre 2024, stimando il costo totale dei danni a 6,8 miliardi di dollari nelle regioni colpite dai bombardamenti israeliani, con perdite economiche stimate in 7,2 miliardi di dollari per l’intero Paese. Ha inoltre stimato il costo del recupero e della ricostruzione a 11 miliardi di dollari "a breve e medio termine".

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Senegal: istituto italiano Dakar, due mostre per giornata donne

Dakar, 06 mar. – In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l'8 marzo, l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) presenta a Dakar l’evento "Oser, Changer" in collaborazione con il fondo delle Nazioni unite per le popolazioni (Unfpa) presso l’Istituto Italiano di Cultura di Dakar. In occasione dell’evento, previsto dalle 17, saranno inaugurate due mostre fotografiche. La prima, intitolata "Nyama, à côté de l’ame" curata da Michele Cattani e Nicolas Remené con opere di Hawa Sissoko, Amadou Guindo, Fatoumata Yossi, Jerome Arama, Oumou Keita, Houda Gourba. L'altra esposizione, di Gaia Squarci, è intitolata "Red Dust and Women's Fights".

Le mostre saranno aperte dal 10 al 31 marzo 2025 presso l'Istituto Italiano di Cultura di Dakar.

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Ruanda: conflitto in Rdc, la Germania sospende la cooperazione

Kigali, 05 mar. – Il governo tedesco ha deciso di sospendere gli aiuti allo sviluppo destinati al Ruanda, motivando questa decisione come una risposta al ruolo ruandese nel conflitto nell'est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Lo si apprende da un comunicato ufficiale del governo tedesco.

"In coordinamento con i partner, la Germania limiterà ulteriormente la cooperazione bilaterale con il Ruanda" si legge nel comunicato diffuso ieri, in cui si precisa che Berlino aveva già avvisato Kigali della decisione, esortando il governo del Paese africano a ritirare qualsiasi sostegno al gruppo ribelle M23. Secondo il ministero dello Sviluppo tedesco, l'ultima tranche di aiuti promessi al Ruanda fu pagata nell'ottobre 2022, per un importo pari a 93,6 milioni di euro e riguardante il periodo 2022-2024.

In risposta alla sospensione degli aiuti, il Ruanda ha criticato la decisione tedesca, definendola una "politicizzazione" della sua cooperazione allo sviluppo, parlando di “mossa controproducente e dannosa” per la stabilità regionale. In una dichiarazione ufficiale, il governo di Kigali ha detto che la Germania con tale decisione contraddice le proprie posizioni di sostegno al processo africano per risolvere il conflitto in corso nella parte orientale della Rdc e accusa la Germania, e chi come lei ha deciso o sta decidendo di sospendere i progetti di cooperazione, che hanno una “responsabilità storica” per la ricorrente instabilità nella regione dei Grandi laghi africani, aggiungendo che “dovrebbero sapere che è meglio non applicare misure coercitive unilaterali”.

In coda al comunicato, Kigali ha ribadito la sua posizione spiegando di voler “continuare a proteggere” la propria sicurezza nazionale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Arabia Saudita: la cooperazione investe da Tunisi a Mogadiscio

Riad, 04 mar. – Il Saudi fund for development (Sfd), il fondo per la cooperazione allo Sviluppo dell'Arabia Saudita, ha annunciato la consegna di 330 unità abitative nell'ambito del suo progetto di sviluppo di alloggi sociali nella governatorato di Ben Arous in Tunisia.

La fase iniziale del progetto, dichiara una nota dell'Sfd, coinvolge diverse governatorati in Tunisia e prevede la consegna di 4.715 unità abitative sociali, supportate da finanziamenti agevolati del fondo per un ammontare di 150 milioni di dollari.

Lunedì, l'ambasciatore saudita in Tunisia, Abdulaziz al-Saqr, e il ministro tunisino delle Infrastrutture e dell'edilizia, Sarah Zaafrani hanno supervisionato la consegna delle unità abitative.

La scorsa settimana, inoltre, l'Sfd ha firmato un accordo per l'attuazione della sovvenzione fornita alla Somalia nell'ambito della quinta fase del Programma saudita per la perforazione di pozzi e lo sviluppo rurale in Africa.

Alla cerimonia di firma ha partecipato Owais Haji Yusuf Ahmed, Ambasciatore della Somalia in Arabia Saudita.

Il programma mira a supportare l'accesso all'acqua potabile nelle aree rurali della Somalia attraverso la perforazione di pozzi e l'istituzione di reti di approvvigionamento idrico alimentate da energia solare.

"Questo programma - affermano dal fondo saudita - contribuirà a fornire acqua potabile sicura, a combattere la desertificazione, a migliorare la sicurezza idrica e alimentare e a supportare il settore agricolo, riducendo anche le malattie e le epidemie causate dall'acqua contaminata".

Nell'ambito del progetto, l'Sfd dichiara di aver supportato la perforazione e l'equipaggiamento di oltre 10.000 pozzi in 21 paesi africani, beneficiando oltre 5 milioni di persone, con un valore totale di 330 milioni di dollari. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Uganda: Aics inaugura a Kampala la decima sede nel continente

Roma, 03 mar. – L'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha inaugurato a Kampala, in Uganda, la sua decima sede nel continente africano, la ventesima nel mondo. Il nuovo ufficio sarà competente su Uganda, Ruanda e Burundi.

Insieme alla recente apertura della sede di Abidjan, in Costa d'Avorio, questa inaugurazione "rappresenta il frutto del rilancio della cooperazione italiana in Africa, sancito dal Piano Mattei", fa sapere l'agenzia tramite i propri canali. L’Uganda diventa anche un Paese prioritario per la cooperazione italiana con il nuovo Documento triennale di programmazione: una delle 15 new entry africane.

L’inaugurazione ha chiuso la missione di sistema guidata dal ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale con Cassa Depositi e Prestiti e rappresentanti dei partner di cooperazione.

La missione guidata dal direttore di Aisc Marco Riccardo Rusconi  ha visitato, tra le altre cose, l’Ospedale di Lacor, sostenuto dalla Fondazione Corti, una realtà presente nel nord dell'Uganda dagli anni ‘50 e da allora riferimento fondamentale per la popolazione locale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Etiopia: salute, la Banca mondiale sovvenziona progetto

Addis Abeba, 28 feb. – L'Etiopia e la Banca mondiale hanno firmato un accordo di sovvenzione di 60 milioni di dollari per sostenere l'attuazione del progetto Inspirer che promuoverà sistemi innovativi per la salute di donne e ragazze. Lo rende noto l'agenzia di stampa etiope Ena.

Inspirer è in linea con il Piano di investimento per lo sviluppo del settore sanitario dell'Etiopia, che dà priorità al rafforzamento dei sistemi sanitari attraverso la resilienza climatica, le soluzioni digitali e gli interventi di equità per migliorare i risultati sanitari di donne e ragazze.

Il progetto si rivolge alle popolazioni vulnerabili nelle aree colpite dal clima e dai conflitti. Di conseguenza, il progetto beneficerà direttamente 15 milioni di donne e ragazze in regioni soggette a siccità come Afar, Somali e Gambella, rafforzando al contempo i sistemi sanitari a livello nazionale.

L'accordo è stato firmato virtualmenteda Ahmed Shide, ministro delle Finanze in rappresentanza del Governo etiope, e da Maryam Salim, Direttore della Divisione per Etiopia, Eritrea, Sudan e Sud Sudan della Banca Mondiale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Etiopia: accordi Politecnico Torino con Addis Abeba University

Addis Abeba, 27 feb. – Il rettore del Politecnico di Torino (Polito), Stefano Corgnati, ha firmato un accordo nella capitale etiope Addis Abeba con Samuel Kifle Kidane, presidente della Addis Abeba University. Obiettivo dell'intesa, riferisce un comunicato del Polito, è incentivare la mobilità di studenti e ricercatori, nonché sinergie di ricerca sui temi della gestione delle risorse idriche ed energetiche.

La visita di Corgnati ad Addis Abeba è stata sostenuta dall’Ambasciata di Italia in Etiopia. Con la sua delegazione, Corgnati ha incontrato l’ambasciatore Agostino Palese e l'addetta scientifica Laura Pacifici, oltre a Michele Morana, titolare della sede di Addis Abeba dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) che ha finanziato il progetto di recupero del Museo nazionale Etnografico.

Il programma della missione prevede infine incontri con l'Unione Africana, l’Istituto Italiano di Cultura e l’Istituto Italiano Statale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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Kenya: tutto esaurito per il Festival dei media africani

Nairobi, 26 feb. – Tutto esaurito per il Festival dei media africani, che ha preso il via oggi a Nairobi presso il Museo Nazionale del Kenya. Giunto alla sua terza edizione, l'evento riunisce professionisti dei media, narratori e innovatori da tutto il continente per esplorare le sfide e le opportunità del settore. Il tema di quest'anno, "Colmare le distanze, connettere i futuri dei media", mira a favorire una maggiore collaborazione e rappresentanza nei media africani, incoraggiando al contempo creatività e innovazione.

L'evento, che nelle precedenti edizioni ha visto la partecipazione di oltre 1.300 persone e 120 relatori, si articola in una serie di sessioni, tra cui presentazioni brevi e incisive, workshop interattivi, discussioni aperte e dimostrazioni di tecnologie innovative. Sono previsti anche concerti serali con esibizioni a sorpresa, per unire momenti di intrattenimento e opportunità di networking.

Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza del Festival nel dare visibilità a chi opera dietro le quinte del panorama mediatico africano e contribuisce a ridefinirne la narrazione. Oltre all'evento principale, il Festival dei Media Africani punta a rafforzare l'ecosistema dell'informazione attraverso attività durante tutto l’anno, tra cui forum regionali, workshop e discussioni online. Il programma degli Ambasciatori AMF coinvolgerà figure influenti di diversi Paesi africani per amplificare il messaggio del festival.

Gli organizzatori ribadiscono che l’evento rappresenta più di un semplice incontro professionale: è un'opportunità per costruire una comunità in grado di influenzare le narrazioni sul continente. Con un’attenzione particolare alla rappresentanza dei media indipendenti e delle comunità meno visibili, il festival vuole favorire un confronto aperto tra realtà diverse, ponendo le basi per un settore più inclusivo e connesso a livello regionale e internazionale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

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