Economia e Finanza

Africa: a New York forum su futuro economico del continente

Roma, 12 set. – L’Africa deve assumere un ruolo centrale nella definizione dei mercati globali. È il messaggio lanciato in vista della conferenza “Unstoppable Africa 2025 – The Big Push: Africa Shapes the Markets”, organizzata dall’iniziativa Global Africa Business Initiative (Gabi) del Global Compact delle Nazioni Unite e in programma il 21 e 22 settembre a New York, a margine della 80ª Assemblea generale dell’Onu.

“L’Africa è inarrestabile. Il continente è al centro di molte opportunità. Le imprese globali dovrebbero venire a fare affari con l’Africa, non in Africa”, ha dichiarato Sanda Ojiambo, vicesegretaria generale dell’Onu e direttrice esecutiva del Global Compact.

Come precisa Gabi in una nota, l’evento, co-convocato da Nazioni Unite e Commissione dell’Unione Africana, sarà ospitato dal segretario generale António Guterres e dal presidente di turno dell’Ua Mahmoud Ali Youssouf. Riunirà capi di Stato, leader economici, investitori, policy maker e rappresentanti della società civile per promuovere la trasformazione economica africana.

Il forum metterà al centro risorse naturali, crescita demografica, innovazione e potenziale giovanile come motori dello sviluppo, puntando su investimenti in infrastrutture, connettività digitale, energie rinnovabili e integrazione commerciale. Centrale sarà il ruolo dell’Area di libero scambio continentale africana (AfCFTA), che secondo le stime potrebbe aumentare del 45% il commercio intra-africano entro il 2045.

Tra i relatori confermati figurano i presidenti Ndemupelila Netumbo Nandi-Ndaitwah (Namibia), Duma Boko (Botswana), Julius Maada Bio (Sierra Leone) e João Lourenço (Angola), insieme a dirigenti di grandi gruppi come Safaricom, DP World, Google, Equity Group, Naspers, Bidvest, Econet e Cassava.

L’iniziativa è sostenuta da numerosi partner, tra cui Afreximbank, AfDB, Africa Finance Corporation, Meta, Safaricom, Pepsico e U.S. Chamber of Commerce. Prevista anche la partecipazione di personalità del mondo culturale e creativo, con l’attrice e attivista Nomzamo Mbatha a condurre il gala inaugurale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Namibia: al via campagna nazionale per riabilitare le scuole

Windhoek, 01 set. – Il governo della Namibia ha avviato una campagna nazionale di riabilitazione delle scuole per rinnovare le infrastrutture fatiscenti nei 121 collegi elettorali del Paese. Il programma è stato lanciato dal primo ministro Tjitunga Elijah Ngurare presso la Mukuvi Primary School, nella regione di Kavango East, nel nord-est del Paese.

L’iniziativa, di cui riferiscono i media locali, mira a dotare tutte le scuole namibiane di servizi igienici funzionanti, laboratori e altre strutture essenziali, in linea con gli obiettivi nazionali in materia di istruzione, secondo una nota diffusa dall’ufficio del primo ministro.

Il governo intende coinvolgere nei lavori i diplomati disoccupati dei centri di formazione professionale e altri membri delle comunità con competenze tecniche adeguate. Ngurare ha sottolineato che il Paese dispone di risorse umane qualificate pronte a contribuire allo sviluppo nazionale e ha invitato istituzioni e stakeholder a valorizzarle.

“Questa campagna non deve essere scambiata per una mossa politica, ma vista come un passo coraggioso verso la creazione di un ambiente di apprendimento umano e inclusivo per ogni bambino in Namibia”, ha dichiarato il primo ministro.

Per l’esercizio finanziario 2025/26, la Namibia ha stanziato 24,8 miliardi di dollari namibiani (circa 1,4 miliardi di dollari) ai settori istruzione, innovazione, arti e cultura, la quota più alta del bilancio nazionale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Rd Congo: un gigante che guarda al futuro nel podcast Ice

Kinshasa, 14 ago. – La Repubblica Democratica del Congo (Rdc), gigante dell’Africa centrale ricco di risorse naturali e opportunità, è la protagonista della seconda puntata della terza serie di Direzione Africa, il podcast di Agenzia Ice realizzato da Internationalia per l’Ufficio Formazione alle Imprese. Il progetto è pensato per accompagnare imprenditori, operatori economici e appassionati alla scoperta dei mercati emergenti del continente.

In questa tappa, l’ambasciatore d’Italia a Kinshasa, Dino Sorrentino, offre una panoramica sulle potenzialità strategiche del mercato congolese, al centro di crescenti interessi internazionali. A seguire, Alessandra Pastorelli, della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), illustra i programmi di formazione istituzionali dedicati all’internazionalizzazione del Made in Italy e all’accesso delle imprese italiane ai mercati africani.

La puntata si chiude con un focus sul settore vitivinicolo, grazie alla testimonianza di Jean Paul Ntetika, presidente di Tomelà Wines, che racconta i vini tipici della Repubblica Democratica del Congo e le prospettive di sviluppo di un comparto ancora poco conosciuto ma in crescita.

La nuova puntata di Direzione Africa è disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme di streaming audio, come Spotify e Spreaker. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Gabon: migliora l'acqua potabile a Libreville grazie all'Afdb

Libreville, 27 giu. – Una stazione di pompaggio di acqua potabile è stata inaugurata a Libreville, segnando la fine di una crisi idrica decennale nel quartiere densamente popolato PK5 della capitale del Gabon.

La stazione, con una capacità di 57.600 metri cubi d'acqua al giorno, dovrebbe fornire acqua potabile a 128.000 persone in sette quartieri a nord di Libreville.

La stazione è stata inaugurata dal presidente gabonese, Brice Oligui Nguema, e  dal presidente uscente del  Gruppo della Banca Africana di Sviluppo (Afdb), Akinwumi Adesina alla presenza di membri del governo, del corpo diplomatico, dei partner per lo sviluppo e di un pubblico entusiasta. È stata costruita nell'ambito del Programma Integrato di Approvvigionamento Idrico Potabile e Servizi Igienici di Libreville (Paiepal). Questo programma, con un costo totale di 117,40 milioni di euro, è stato finanziato da un prestito di 75,4 milioni di euro della Banca Africana di Sviluppo e da altri 42 milioni di euro provenienti dall'Africa Growing Together Fund, un fondo erogato dalla Banca Popolare Cinese e gestito dal Gruppo della Banca Africana di Sviluppo.

Il programma contribuirà a garantire una migliore qualità dell'approvvigionamento idrico potabile a Libreville, migliorando l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari nella capitale gabonese. Migliorerà inoltre la governance del settore idrico e igienico-sanitario, rafforzando al contempo le capacità dei diversi attori del settore in vista della sua trasformazione.

Oltre 300.000 persone, circa il 31% dei 967.000 residenti di Libreville, hanno ora accesso sostenibile e permanente all'acqua potabile grazie al programma. I comuni beneficiari sono Libreville, Akanda, Owendo e Ntoum. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Africa: a Patrizia Mauro direzione di Assafrica & Mediterraneo

Roma, 29 mag. – E’ Patrizia Mauro il nuovo Direttore Generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’Associazione del Sistema Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane in Africa e Medio Oriente. Mauro - si legge in un comunicato - subentra a Letizia Pizzi, la quale ha ricoperto l’incarico dal 2021.

Laureata in Economia e Commercio presso l’Università di Firenze e specializzata in Economia allo Sviluppo, Patrizia Mauro nel 2003 ha iniziato a lavorare in Confindustria Assafrica & Mediterraneo, dove si è occupata degli studi economici, del marketing associativo e dei progetti speciali, quali Reti d’impresa e pubblicazioni settoriali.

Negli anni ha fatto un percorso costante di crescita fino a ricoprire l'incarico di Responsabile Area Studi e Servizi alle Imprese, specializzandosi nell'accompagnamento all’internazionalizzazione delle aziende associate, nello studio degli strumenti finanziari italiani e delle Banche multilaterali di sviluppo e nell'evoluzione dei mercati dell’area mediorientale e del Continente africano. Ha inoltre seguito le tematiche relative al crescente ruolo del settore privato nei progetti e nelle strategie della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.

“Nel suo nuovo incarico - conclude la nota - sarà impegnata a portare avanti l’azione dell’Associazione nel rafforzamento delle relazioni commerciali e industriali con i paesi dell'area di competenza, nell’implementazione delle attività delle aziende associate e nel dialogo con le Istituzioni nazionali e internazionali, sia per le politiche di sviluppo in Medio Oriente che nell’ambito del Piano Mattei”. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Africa: transizione verde, impegno della Bei da 60 mln

Roma, 28 apr. – La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta accelerando l'uso di tecnologie verdi in Africa e Asia con un impegno di 60 milioni di dollari per la società di private equity LeapFrog Investments (LeapFrog). L'impegno della Bei, braccio finanziario dell'Unione Europea, riguarda una strategia di investimento per il clima di LeapFrog, che ha ottenuto anche il sostegno della International Finance Corporation (Ifc) del Gruppo Banca Mondiale, della società di investimento globale Temasek con sede a Singapore e della Swiss Development Finance Institution (Sifem).

LeapFrog mira a stanziare 500 milioni di dollari nell'ambito della sua strategia di investimento per il clima per diffondere strumenti e tecnologie verdi a disposizione dei consumatori in Africa e Asia. Grazie a questa iniziativa, milioni di persone dovrebbero avere accesso a trasporti, energia, cibo e alloggi migliori e più ecologici.

I consumatori dell'Asia meridionale, del Sud-est asiatico e dell'Africa sono responsabili del 25% delle emissioni globali di gas serra, una percentuale destinata a salire fino al 73% entro il 2030 senza una transizione verde.

Un investimento iniziale nell'ambito della strategia di investimento climatico di LeapFrog sostiene Battery Smart, il più grande fornitore indiano di batterie come servizio per veicoli a due e tre ruote, offrendo ai ciclisti una mobilità a basse emissioni di carbonio. Altri settori di interesse includono l'energia solare sui tetti e la cucina pulita.

"I quattro miliardi di consumatori nei mercati emergenti rappresentano metà dell'umanità: hanno tutto il diritto di crescere, ma senza strumenti e tecnologie verdi, le loro emissioni totali supereranno il bilancio mondiale del carbonio. È proprio qui che si trovano le maggiori opportunità: investire per sostenere una transizione generazionale per la maggior parte dei consumatori e dei produttori globali. Siamo grati del supporto dei nostri partner di lunga data Bei, IFfc e Temasek nel raggiungimento di questa missione", ha dichiarato il Dott. Andy Kuper, Ceo e fondatore di LeapFrog Investments. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Nigeria: Fmi chiede più accompagnamento per fasce vulnerabili

Abuja, 28 mar. – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha esortato il governo nigeriano ad accompagnare le sue politiche di stabilizzazione economica con trasferimenti mirati di assistenza sociale per supportare le popolazioni più vulnerabili.

La direttrice delle comunicazioni del Fmi, Julie Kozack, lo ha reso noto durante una conferenza stampa di routine presso la sede centrale del Fmi a Washington Dc.

"Le politiche delle autorità per stabilizzare l'economia e promuovere la crescita sono benvenute. Tuttavia, devono essere accompagnate da trasferimenti sociali mirati per supportare le popolazioni più vulnerabili. Riconosciamo la situazione estremamente difficile che molti nigeriani affrontano", ha affermato.

Ha affermato che il completamento dell'implementazione dei trasferimenti di denaro alle famiglie vulnerabili e il miglioramento della mobilitazione delle entrate nazionali dovrebbero essere priorità fondamentali per la Nigeria.

Kozack ha anche annunciato che lo staff del Fmi visiterà la Nigeria la prossima settimana per preparare la consultazione dell'articolo IV del 2025. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Siria: da Italia 68 milioni di euro per progetti umanitari

Roma, 27 mar. – L’Italia ha stanziato circa 68 milioni di euro per finanziare progetti umanitari e interventi infrastrutturali in Siria, nell’ambito del sostegno alla fase di transizione politica in corso nel Paese. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un’audizione parlamentare, secondo quanto riferito da Reuters.

Il pacchetto iniziale di aiuti sarà destinato a iniziative nei settori ospedaliero e sanitario, allo sviluppo delle infrastrutture e al rafforzamento delle filiere alimentari. Tajani ha aggiunto che nelle prossime settimane verranno avviati nuovi progetti di cooperazione e che l’Italia intende organizzare un forum economico dedicato alla ricostruzione.

L’impegno italiano arriva dopo che, a dicembre, il gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ha preso il potere in Siria, ponendo fine al lungo governo dell’ex presidente Bashar al-Assad.

All’inizio di marzo, una conferenza dei donatori guidata dall’Unione europea ha promesso 5,8 miliardi di euro per sostenere le nuove autorità siriane nelle sfide della transizione. In parallelo, i Paesi dell’Unione Europea hanno deciso di sospendere una serie di sanzioni economiche contro Damasco, comprese quelle relative a energia, trasporti, sistema bancario e ricostruzione. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Nord Africa: salesiani, una formazione in linea col Piano Mattei

Tunisi, 21 mar. – Educazione umana e professionale dei giovani, soprattutto dei più bisognosi: questo è il carisma dei salesiani, che da sempre seguono questo metodo educativo ispirato all’insegnamento del loro fondatore, san Giovanni Bosco. Un metodo che si basa sulla logica e sul dialogo, coinvolgendo i giovani in un percorso di crescita. Un cammino che, nel corso dei decenni, ha permesso il riscatto di migliaia di giovani in Italia e in numerosi Paesi dove i salesiani hanno avviato le loro missioni. Questo patrimonio di conoscenze si rivela oggi prezioso anche nell’ambito del Piano Mattei, promosso dal governo italiano per rafforzare la cooperazione economica tra l'Italia e i Paesi africani.

“Una delle preoccupazioni di don Bosco - spiega don Domenico Paternò, superiore della Circoscrizione salesiana che comprende Algeria, Marocco e Tunisia - è sempre stata quella di offrire ai giovani la possibilità di lavorare onestamente e dignitosamente. Formare i giovani a un lavoro corretto, ben fatto e che permetta loro di costruire una vita dignitosa e inserirsi nella società è da sempre al centro dell’azione dei Salesiani. Lo facciamo in Italia, ma anche in 40 Paesi dell'Africa. La nostra è dunque una presenza significativa nel settore della formazione”.

I Figli di don Bosco hanno quindi messo a disposizione del Piano Mattei tutta la loro esperienza. Nei protocolli firmati dall’Italia con Tunisia e Marocco nell’ambito del Piano Mattei è previsto che, per poter lavorare nelle aziende italiane, i giovani africani acquisiscano un livello di italiano A1, conoscano le norme italiane sulla sicurezza sul lavoro e abbiano una preparazione tecnica di base relativa ai mestieri che andranno a svolgere. A Tunisi i salesiani hanno elaborato un piano educativo che prevede 100 ore di insegnamento di lingua italiana, 20 ore di sicurezza sul lavoro e di elementi di base del diritto del lavoro italiano e 30 di professionalizzanti.  In Marocco, invece, la formazione è più approfondita e articolata. Nel centro salesiano di Kenitra, oltre alle lezioni di italiano, si formano elettricisti, tecnici per impianti solari e operatori nel settore delle energie rinnovabili, in grado di occuparsi della manutenzione degli impianti. Attualmente, in Tunisia sono previsti cinque corsi da venti allievi ciascuno di età tra i 18 e i 30 anni, mentre in Marocco si formano 75 persone per ogni corso, della stessa età.

I salesiani collaborano con imprese italiane, ma il loro impegno ha anche un impatto locale. “Il Piano Mattei - sottolinea don Domenico - offre competenze a chi desidera emigrare legalmente, ma anche a chi sceglie di rimanere nel proprio Paese. Il nostro obiettivo è dare ai giovani una prospettiva e un futuro migliore, sia all’estero sia in patria”.

Questa iniziativa ha inoltre un importante risvolto sul piano del dialogo interreligioso. “Indubbiamente, questi corsi favoriscono la fraternità - conclude don Domenico -. Ci muoviamo nella linea tracciata da papa Francesco nell'enciclica Fratelli tutti, ovvero la costruzione di ponti e di occasioni di incontro e collaborazione tra persone di religioni diverse. Si tratta di creare un bene comune condiviso. In un mondo segnato da tanti conflitti, queste iniziative generano pace e speranza. Siamo nell'anno del Giubileo della Speranza e questa ne è una delle applicazioni più concrete”.

 

  [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Africa: imprenditori immigrati, un motore solido di crescita

Roma, 20 mar. – L’imprenditoria immigrata, Africa in testa, si conferma un pilastro dinamico dell’economia italiana. Lo evidenzia il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2024, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione con Cna, e presentato oggi a Roma presso la Sala conferenze David Sassoli di Esperienza Europa.

Secondo il rapporto, nel 2024 le imprese guidate da immigrati in Italia hanno raggiunto quota 659.709, registrando una crescita del 32,7% negli ultimi dieci anni. Questo dato è particolarmente significativo se confrontato con l’andamento generale dell’imprenditoria italiana, che nello stesso periodo ha subito un calo dell’1,7%​.

La maggior parte delle imprese immigrate (73%) continua a essere costituita da ditte individuali, ma si osserva un’evoluzione strutturale importante: le società di capitale sono aumentate del 160% nell’ultimo decennio, segnalando una crescente solidità finanziaria e competitività​.

L'imprenditoria immigrata ha poi saputo diversificarsi oltre i settori tradizionali del commercio e dell’edilizia. Tra il 2013 e il 2023, si sono registrati forti incrementi nei settori dell’alloggio e ristorazione (+57,6%), dei servizi alla persona (+101,6%), delle attività scientifiche e tecniche (+56%) e della sanità e assistenza sociale (+77,6%).

Se Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto restano le regioni con il maggior numero di imprese immigrate, il Mezzogiorno si distingue per un’accelerazione del fenomeno. In particolare, tra il 2013 e il 2023, la crescita dell’imprenditoria immigrata è stata del 72,8% in Campania e del 33,8% in Puglia. Roma e Milano continuano a essere i poli principali, ma Napoli e Caserta emergono come nuovi centri imprenditoriali di rilievo​.

Uno dei dati più rilevanti del Rapporto 2024 riguarda la crescita delle imprese guidate da donne immigrate, aumentate del 37,8% negli ultimi dieci anni. Un trend che spicca se paragonato al calo del 7,3% registrato per le imprese femminili italiane nello stesso arco di tempo.

I titolari di imprese immigrate provengono da una vasta gamma di Paesi, ma c'è il continente africano in cima alla classifica: la prima nazionalità rappresentata nel 2024 per quanto riguarda le imprese individuali resta il Marocco, seguito dalla Romania, e dalla Cina. Parallelamente, però, stanno emergendo nuovi attori. Le comunità di Pakistan (+130,7%), Bangladesh (+47,3%) ed Egitto (+40%) sono quelle che registrano gli incrementi più rilevanti.

In un contesto di crisi demografica e sfide globali, il rapporto conferma come l’imprenditoria migrante non solo resista alle difficoltà, ma contribuisca attivamente all’innovazione e alla crescita economica dell’Italia. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]

© Riproduzione riservata


Privacy Preference Center