Abidjan, 25 nov. – Il comparto degli anacardi in Costa d’Avorio sta diventando un esempio di come la cooperazione tra Europa e Africa possa funzionare. Negli ultimi quattro anni, un programma europeo da 20 milioni di euro ha sostenuto le fabbriche africane che lavorano gli anacardi, consentendo loro di modernizzare impianti, formare il personale, migliorare gli standard produttivi e accedere più facilmente ai finanziamenti. In Costa d’Avorio, principale produttore mondiale, una trentina di aziende hanno beneficiato del progetto, tra cui Olam Food Ingredients, che gestisce due impianti di sgusciatura ad Abidjan.
Alpha Dagnoko, responsabile degli approvvigionamenti di Olam, spiega a Rfi: “Grazie a questo progetto, possiamo formare i produttori sulle buone pratiche agricole, aumentando la produttività e la qualità degli anacardi. Questo ci permette di commercializzare semi di migliore tracciabilità, soddisfacendo in sicurezza la domanda dei mercati internazionali”.
Oggi la Costa d’Avorio raccoglie oltre 1,2 milioni di tonnellate di anacardi grezzi all’anno, ma ne lavora solo circa il 30%. Le autorità puntano a portare la trasformazione al 50% entro il 2030, un obiettivo strategico anche per l’Ue. Martina Borovac, vice capo della delegazione europea in Costa d’Avorio, sottolinea: “Il nostro interesse è creare valore aggiunto localmente, evitando l’esportazione di anacardi grezzi e sostenendo così sviluppo economico e occupazione”. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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