Mogadiscio, 23 ott. – La Somalia è a rischio reale di carestia all’inizio del 2026 a causa dei tagli agli aiuti umanitari, denuncia il ministro degli affari umanitari dello Stato sud-occidentale, Nasir Arush. Secondo i dati dell’unità congiunta per la sicurezza alimentare e la nutrizione (Fsnau), il numero di persone in situazione di “emergenza alimentare” (Ipc 4) è passato da 72.000 nel primo trimestre dell’anno a 227.000 nel sud-ovest della Somalia, in uno Stato che conta circa 4,2 milioni di abitanti.
Arush sostiene che le agenzie umanitarie hanno ridotto gli interventi alimentari e che, stavolta, il consueto “ripristino” dei fondi internazionali non è avvenuto. “Non sappiamo più da dove verrà il sostegno” dice, sottolineando che in passato Stati Uniti e Regno Unito erano intervenuti prontamente.
I dati delle Nazioni Unite mostrano che fino ad oggi solo il 21 % dei 1,4 miliardi di dollari richiesti per la risposta umanitaria in Somalia è stato finanziato. Nel Paese, circa 4,4 milioni di persone sono classificati tra le fasi Ipc 3 e Ipc 4. Inoltre, 1,9 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta; di questi, circa 400.000 corrono rischi gravi di vita e hanno bisogno urgente di assistenza.
Il conflitto persistente, la fragilità delle infrastrutture sanitarie e il peggioramento degli eventi climatici – in particolare siccità e inondazioni – aggravano la crisi alimentare. Secondo Arush, con il peggioramento delle precipitazioni stagionali e un raccolto in calo, la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente entro l’inizio del 2026. Le organizzazioni umanitarie locali e internazionali sono in pressing sui donatori per aumentare i finanziamenti e prevenire una catastrofe umana. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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