Johannesburg, 04 ago. – I ricercatori sudafricani hanno avviato un innovativo programma per contrastare il traffico illegale di corni di rinoceronte, iniettando piccole quantità di isotopi radioattivi rilevabili nei corni degli animali. Lo ha annunciato nel fine settimana l’Università del Witwatersrand (Wits University), promotrice dell’iniziativa nota come Rhisotope Project.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), è stato lanciato nei giorni scorsi e sarà pienamente operativo entro fine agosto. L’obiettivo è rendere i corni rintracciabili nei controlli doganali attraverso scanner di sicurezza nucleare già presenti in aeroporti e porti internazionali.
Durante la fase sperimentale, circa 20 rinoceronti di un santuario sono stati sottoposti alla procedura, che – secondo i test condotti – non presenta alcun rischio per la salute degli animali. “Abbiamo dimostrato oltre ogni dubbio scientifico che il processo è sicuro ed efficace nel rendere rilevabili i corni”, ha dichiarato il professor James Larkin, direttore scientifico del progetto.
Gli studi hanno confermato che anche una singola appendice trattata con dosi minime può essere rilevata all’interno di container da 40 piedi. Secondo la direttrice esecutiva del progetto, Jessica Babich, la tecnologia punta a essere applicata su vasta scala per proteggere una delle specie più iconiche e minacciate dell’Africa.
Il Sudafrica ospita la più grande popolazione di rinoceronti al mondo, con circa 16.000 esemplari. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), il rinoceronte bianco è classificato come “quasi minacciato”, mentre quello nero è considerato “in pericolo critico”. Tra gennaio e febbraio 2024, secondo dati ufficiali del ministero dell’Ambiente sudafricano, sono stati uccisi 420 rinoceronti, di cui 320 su proprietà pubbliche e 100 in riserve private. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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