Johannesburg, 14 ott. – È in corso a Città del Capo il terzo e ultimo incontro del Gruppo di lavoro del G20 su ambiente e sostenibilità climatica (Ecswg), che riunisce le delegazioni dei Paesi membri per discutere le priorità ambientali globali in vista del vertice dei leader previsto per il prossimo mese. I lavori tecnici, iniziati ieri, proseguiranno fino a mercoledì, mentre la riunione ministeriale si terrà da giovedì 16 a venerdì 17 ottobre.
Aprendo i lavori, il ministro sudafricano delle Foreste, della Pesca e dell’Ambiente, Dion George, ha dichiarato che le discussioni di questa settimana getteranno le basi per l’adozione della Dichiarazione ministeriale dell’Ecswg, che prenderà il nome di “Dichiarazione di Città del Capo”. Il documento rappresenterà il primo risultato ambientale del G20 elaborato sul suolo africano e fungerà, ha detto il ministro, da “modello di cooperazione pratica, basato su dati concreti e orientato ai risultati”.
Secondo George, la dichiarazione si articolerà intorno a tre impegni principali: accelerare l’attuazione degli accordi internazionali esistenti; rafforzare la cooperazione tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo attraverso strumenti finanziari, tecnologici e di formazione; e consolidare la trasparenza e la responsabilità in tutte le aree d’azione ambientale.
Nel corso della settimana, i delegati esamineranno sei aree prioritarie: biodiversità e conservazione; degrado del suolo, desertificazione, siccità e sostenibilità idrica; gestione dei prodotti chimici e dei rifiuti; cambiamenti climatici; qualità dell’aria; oceani e coste. Gli esiti di questi lavori confluiranno nella riunione ministeriale dell’Ecswg e, successivamente, nel vertice dei capi di Stato e di governo del G20.
Tuttavia, l’unità dei partecipanti è stata messa alla prova dalle dichiarazioni della capo delegazione statunitense, Usha-Maria Turner, che ha annunciato l’opposizione di Washington ai riferimenti, contenuti nella bozza della dichiarazione, all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Turner ha affermato che tali questioni “non dovrebbero rientrare nelle responsabilità delle organizzazioni internazionali né del G20”.
La posizione degli Stati Uniti, che segue la linea già adottata durante l’amministrazione Trump nel respingere formalmente l’Agenda 2030 e gli SDGs, ha introdotto un elemento di tensione che potrebbe ostacolare il raggiungimento del consenso pieno sulla Dichiarazione di Città del Capo, concepita per allineare la cooperazione ambientale del G20 ai principali quadri di sviluppo globale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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