Industria
Algeria: un piano contro l'inquinamento da plastica
Algeri, 05 giu. – In Algeria, il ministero dell'Ambiente e della Qualità della Vita ha elaborato un piano per combattere l'inquinamento da plastica, diventato una "necessità urgente" date le gravi conseguenze di questo inquinamento sugli ecosistemi, sulla biodiversità e sulla salute pubblica.
La ministra Nadjiba Djilali ha annunciato l'attuazione del piano nel suo discorso durante un evento educativo e di sensibilizzazione organizzato dall'Agenzia nazionale dei rifiuti per bambini sull'inquinamento da plastica e sulla riduzione del suo utilizzo, nell'ambito della Giornata Mondiale dell'Ambiente, celebrata ogni anno il 5 giugno.
Questo piano sarà attuato in collaborazione con diverse associazioni di produttori professionali.
Djilali ha affermato che "l'Algeria ha compiuto progressi significativi nel campo della gestione dei rifiuti, il che non solo ha ridotto l'inquinamento, ma ha anche aperto promettenti prospettive economiche". Ha sottolineato che il valore economico dei rifiuti domestici è stimato in circa 151 miliardi di dinari (1 miliardo di euro) all'anno, il che potrebbe potenzialmente creare oltre 480.000 posti di lavoro in questo settore.
Attività di sensibilizzazione e dimostrazioni didattiche per i bambini erano all'ordine del giorno di questo evento, pensate per sviluppare la loro cultura ambientale, rafforzare il loro spirito civico e incoraggiarli ad adottare comportamenti ecologici e pratiche sostenibili che li incoraggino a ridurre l'uso della plastica nella loro vita quotidiana. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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Africa:RES4Africa e E4Impact insieme per imprenditoria e energia
Roma, 17 apr. – La Renewable Energy Solutions for Africa Foundation (RES4Africa) e la E4Impact Foundation hanno firmato un Memorandum d'intesa (MoU) per rafforzare la collaborazione nel promuovere iniziative imprenditoriali e programmi di formazione nel settore energetico africano. L’intesa - specificano le due realtà in una nota congiunta -, punta a favorire l’elettrificazione sostenibile e il trasferimento di competenze in tutto il continente, con un orizzonte di collaborazione triennale.
La partnership strategica unisce le competenze tecniche di RES4Africa, attiva nella promozione delle energie rinnovabili e nello sviluppo di policy inclusive, con la solida presenza territoriale di E4Impact, impegnata da anni nel supporto alle start-up africane e nella costruzione di partenariati tra imprese locali e internazionali.
L’accordo prevede il lancio di attività congiunte di formazione tecnica e manageriale – tra cui workshop, programmi di capacity building e master Mba specializzati – oltre a iniziative di incubazione e accelerazione per start-up e giovani imprenditori. Le due organizzazioni collaboreranno inoltre all’organizzazione di eventi e progetti innovativi, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema dell’energia green in Africa.
"La transizione verso un futuro energetico sostenibile in Africa richiede non solo infrastrutture, ma anche una nuova generazione di professionisti in grado di guidare il cambiamento", ha dichiarato Roberto Vigotti, segretario generale di RES4Africa. "Questa partnership con E4Impact ci permetterà di coniugare know-how tecnico e sviluppo imprenditoriale per formare i leader della transizione verde".
Soddisfazione anche da parte di Mario Molteni, Ceo di E4Impact Foundation: "Siamo entusiasti di unire le nostre forze con RES4Africa. Grazie alla nostra presenza in 21 Paesi africani, possiamo ampliare l’impatto delle attività a favore di uno sviluppo sostenibile basato su innovazione, formazione e cooperazione internazionale". [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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Africa: imprenditori immigrati, un motore solido di crescita
Roma, 20 mar. – L’imprenditoria immigrata, Africa in testa, si conferma un pilastro dinamico dell’economia italiana. Lo evidenzia il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2024, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione con Cna, e presentato oggi a Roma presso la Sala conferenze David Sassoli di Esperienza Europa.
Secondo il rapporto, nel 2024 le imprese guidate da immigrati in Italia hanno raggiunto quota 659.709, registrando una crescita del 32,7% negli ultimi dieci anni. Questo dato è particolarmente significativo se confrontato con l’andamento generale dell’imprenditoria italiana, che nello stesso periodo ha subito un calo dell’1,7%.
La maggior parte delle imprese immigrate (73%) continua a essere costituita da ditte individuali, ma si osserva un’evoluzione strutturale importante: le società di capitale sono aumentate del 160% nell’ultimo decennio, segnalando una crescente solidità finanziaria e competitività.
L'imprenditoria immigrata ha poi saputo diversificarsi oltre i settori tradizionali del commercio e dell’edilizia. Tra il 2013 e il 2023, si sono registrati forti incrementi nei settori dell’alloggio e ristorazione (+57,6%), dei servizi alla persona (+101,6%), delle attività scientifiche e tecniche (+56%) e della sanità e assistenza sociale (+77,6%).
Se Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto restano le regioni con il maggior numero di imprese immigrate, il Mezzogiorno si distingue per un’accelerazione del fenomeno. In particolare, tra il 2013 e il 2023, la crescita dell’imprenditoria immigrata è stata del 72,8% in Campania e del 33,8% in Puglia. Roma e Milano continuano a essere i poli principali, ma Napoli e Caserta emergono come nuovi centri imprenditoriali di rilievo.
Uno dei dati più rilevanti del Rapporto 2024 riguarda la crescita delle imprese guidate da donne immigrate, aumentate del 37,8% negli ultimi dieci anni. Un trend che spicca se paragonato al calo del 7,3% registrato per le imprese femminili italiane nello stesso arco di tempo.
I titolari di imprese immigrate provengono da una vasta gamma di Paesi, ma c'è il continente africano in cima alla classifica: la prima nazionalità rappresentata nel 2024 per quanto riguarda le imprese individuali resta il Marocco, seguito dalla Romania, e dalla Cina. Parallelamente, però, stanno emergendo nuovi attori. Le comunità di Pakistan (+130,7%), Bangladesh (+47,3%) ed Egitto (+40%) sono quelle che registrano gli incrementi più rilevanti.
In un contesto di crisi demografica e sfide globali, il rapporto conferma come l’imprenditoria migrante non solo resista alle difficoltà, ma contribuisca attivamente all’innovazione e alla crescita economica dell’Italia. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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Burkina Faso: tessile, Ferragamo sostiene la tintura locale
Ouagadougou, 12 feb. – Il brand di moda italiano Salvatore Ferragamo sta finanziando l'acquisto e l'importazione dei macchinari necessari alla realizzazione di una fabbrica di tintura del cotone a Ouagadougou, in Burkina Faso.
Lo si apprende da una nota dell'International trade center (Itc), in cui si dice che l'impianto occuperà un'area di 1.350 metri quadrati e avrà una capacità produttiva di 24 tonnellate di filato tinto all'anno. La fabbrica è un progetto dell'Ethical fashion initiative (Efi) dell'Itc, un programma dedicato allo sviluppo sostenibile e inclusivo, e secondo i responsabili del progetto dovrebbe entrare in funzione nel 2026, con l'obiettivo di rafforzare le capacità degli artigiani nella tintura, nella produzione tessile e nel commercio del Faso Dan Fani, il tessuto di cotone tradizionale del Burkina Faso.
Sebbene il costo totale della fabbrica non sia ancora stato reso noto, si sa che i lavori saranno finanziati con il sostegno dell'Unione europea e del produttore italiano di abbigliamento Salvatore Ferragamo: "Grazie al finanziamento di Ferragamo, la fabbrica potrà beneficiare di macchinari importati dall'Italia, di consulenza di ingegneria tessile e di attrezzature complementari” si legge nella nota Itc. L'annuncio di questo nuovo investimento giunge in un momento in cui il Burkina Faso ha avviato riforme strutturali volte a promuovere e potenziare la filiera del cotone, del tessile e dell'abbigliamento.
L'entrata in funzione del nuovo impianto dovrebbe contribuire anche a rafforzare le capacità di lavorazione del settore del cotone, ancora agli inizi nel Paese africano: secondo i dati ufficiali, meno del 10% della produzione locale di fibre di cotone viene assorbita dall'industria locale. [Agenzia Infomundi – Infocoopera]
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Tunisia: Banca tedesca sviluppo dona quasi 80 mln per progetti
Tunisi, 16 dic. – La Banca tedesca per lo sviluppo (Kfw) ha concesso alla Tunisia una donazione da 78,8 milioni di euro per contribuire alla realizzazione di programmi volti a migliorare il tasso di approvvigionamento di acqua potabile nelle zone rurali, a promuovere il finanziamento di progetti di energia rinnovabile e garantire una migliore tracciabilità, efficienza e trasparenza delle finanze pubbliche.
L’accordo è stato firmato da Mohamed Ali Nafti, ministro degli Esteri, e da Andrea Hauser, membro del Comitato di Gestione della KfW. Fa parte della cooperazione bilaterale tunisino-tedesca, ha precisato un comunicato della Kfw, agisce per conto del governo federale tedesco.
Un importo da 27 milioni di euro è stato concesso alla Società nazionale per lo sfruttamento e la distribuzione dell'acqua (Sonede) per migliorare il tasso di fornitura di acqua potabile nelle zone rurali del governatorato di Beja. Integra il finanziamento iniziale che ha permesso di collegare per la prima volta nella loro vita circa 32.000 persone a una rete di approvvigionamento di acqua potabile sicura, continua e di buona qualità. Questa seconda fase collegherà circa 45.000 persone in più alla rete di approvvigionamento di acqua potabile. Oltre al contributo della cooperazione finanziaria tedesca e alla controparte dello Stato tunisino, per questo progetto è previsto un contributo dell'Unione Europea (Ue).
Per quanto riguarda il ministero dell'Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca, è stata messa a disposizione una donazione da 1,3 milioni di euro per finanziare studi geologici, geotecnici e ingegneristici su un sistema idrico di trasferimento dell'acqua nell'ambito del Programma to migliorare il sistema di stoccaggio, trasferimento e protezione dalle inondazioni.
Per quanto riguarda il settore finanziario, 40 milioni di euro di donazioni sono concessi al ministero delle Finanze per modernizzare la gestione delle finanze pubbliche e 10,5 milioni di euro sono concessi al ministero dell'Economia e della Pianificazione per finanziare la sua partecipazione al capitale dell'Agenzia per l’Assicurazione commerciale in Africa. Questa partecipazione consentirà alla Tunisia, tra le altre cose, di accedere alla Regional Liquidity Support Facility (Rlsf), un meccanismo di garanzia per promuovere gli investimenti nelle energie rinnovabili in Tunisia.
"Nell'ambito della cooperazione tunisino-tedesca uniamo le forze per migliorare le condizioni di vita e creare prospettive future, in particolare per le donne e i giovani", ha dichiarato l'ambasciatrice tedesca a Tunisi, Elisabeth Wolbers, citata dalla stessa fonte.
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